L’app salvavita: la Regione lancia DAE Marche

Può un’app salvare la vita? Al momento no, ma può allertare le persone nelle vicinanze in grado di praticare un massaggio cardiaco o di far funzionare un defibrillatore. E questo sì, può salvare una vita. Più vite. Questo è, in estrema sintesi, il funzionamento dell’applicazione DAE Marche, presentata in questi giorni dalla Regione. L’obiettivo è mettere in contatto una persona colta da arresto cardiaco con i soccorsi ufficiali del 112 e, in attesa che arrivino, con i cittadini registrati al sistema.
Come funziona di preciso? Gli utenti identificati come DAE First Responder ricevono una notifica immediata sul loro smartphone che li informa di un possibile arresto cardiocircolatorio nelle vicinanze. Rispondendo “Posso intervenire”, possono attivarsi per praticare le manovre salvavita di primo soccorso e poi lasciare spazio agli operatori sanitari che nel frattempo sono stati attivati.
La nuova app DAE Marche è già operativa, come ha spiegato il dirigente del settore Sistema integrato delle emergenze della Regione, l’infermiere senigalliese Andrea Fazi. Ha al suo interno già installata la mappatura dei defibrillatori semiautomatici (DAE) presenti sul territorio regionale e consente l’allertamento dei First Responders, ossia di qualunque cittadino che, registratosi sull’app, può dare la sua disponibilità ad intervenire se si trova nelle vicinanze dell’evento. Una volta incaricato e, sotto la guida della centrale operativa 118, il First Responder recupera il DAE più vicino e inizia le manovre di rianimazione cardiopolmonare in attesa dei soccorsi.
Di fatto si crea così una rete composta dal sistema sanitario pubblico, dalle associazioni di volontariato, dai cittadini che sanno utilizzare i defibrillatori o che hanno fatto corsi di formazione sulle manovre salvavita, anche se non è requisito obbligatorio. Perché in caso di arresto cardiaco improvviso ogni secondo è prezioso: garantire una risposta tempestiva può fare la differenza tra la vita e la morte, e assicurare alla persona colpita esiti di salute positivi.
Andrea Fazi ha anche precisato che nelle Marche ci sono circa 2.500 DAE censiti e 73 mila soccorritori già formati dal 2018 ad oggi. Ogni anno, una persona su mille viene colpita da arresto cardiaco. L’intervento immediato con un defibrillatore può aumentare significativamente le possibilità di sopravvivenza (50-70%), se effettuato entro 3-5 minuti dall’evento. Viceversa, senza un rapido intervento, le chance di sopravvivenza diminuiscono del 10-12% per ogni minuto che passa. Rendere qualunque cittadino capace di prestare i primi soccorsi aumenta la capacità di sopravvivenza e migliora la prognosi.
L’app contiene una sezione e-learning, dove vengono illustrate le tecniche di primo soccorso e tutte le attività sono sempre svolte sotto la guida esperta del personale sanitario della Centrale Operativa 118. DAE Marche consente non solo di registrarsi come First Responder e di localizzare il defibrillatore più vicino, ma anche di registrare un nuovo dispositivo e segnalare eventuali problemi o guasti dell’apparecchio, un contributo prezioso per mantenere il sistema efficiente. Inoltre verifica automaticamente se l’utente ha svolto un corso BLSD nella regione.
Per ulteriori informazioni è disponibile il sito: www.regione.marche.it/ars/Aree-di-Attività/Area-Emergenza.
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