Azione Senigallia si struttura in vista delle elezioni regionali e comunali
Alle elezioni regionali del prossimo settembre nelle Marche non comparirà né nella coalizione di centrodestra né in quella di centrosinistra il logo di Azione, anche se la libertà di manovra concessa dal nazionale ha poi visto propendere il direttivo regionale verso Acquaroli. Lo conferma Maurizio Perini, commissario senigalliese e vallivo del partito di Carlo Calenda, che traccia ai microfoni di Radio Duomo Senigallia un bilancio della politica regionale e di quella comunale in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. L’intervista sarà in onda lunedì 7 e martedì 8 luglio alle ore 13:10 e alle ore 20, con un’ulteriore replica domenica 13 alle ore 16:50, sempre su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM). In alternativa, a fianco al testo c’è il lettore multimediale per ascoltare l’audio.
L’obiettivo principale dell’incarico di Perini è quello di strutturare il partito a Senigallia e nella valle Misa-Nevola, dotandolo di referenti, rappresentanti e, soprattutto, di una solida base di iscritti. Base che non potrà vedere il simbolo in nessuna delle due coalizioni dopo i colloqui del segretario Carlo Calenda con i due candidati governatori marchigiani, Francesco Acquaroli (presidente regionale uscente, FdI) e Matteo Ricci (Pd). E questo per la mancanza di un riscontro immediato e diretto sulle richieste programmatiche avanzate da Azione.
Tra i temi programmatici Azione, Perini ha citato la questione dei rifiuti in cui l’aspetto ambientale ha preso in molti casi il sopravvento per motivi di principio senza una vera disamina tecnica. Come nel caso del termovalorizzatore, ultima spiaggia per ridurre i rifiuti e abbassare i costi della tari. «Sentiamo parlare da anni di una diminuzione dei costi con la raccolta differenziata, ma ai cittadini senigalliesi risulta che sia scesa? No, la risposta è ovvia» ha incalzato Perini, sottolineando l’urgenza di trovare soluzioni efficaci.
Altri temi che sono al centro del dibattito sono la sanità e la ricostruzione post alluvione 2022, criticità che affliggono il territorio da tempo senza una vera svolta in questi ultimi anni, nonostante le promesse. «Altre regioni ci stanno letteralmente mangiando vivi» ha ammonito, riferendosi alla crescente mobilità passiva, cioè al fatto che molti marchigiani vadano in altre regioni a curarsi. Ha criticato l’immobilismo su progetti cruciali come le Case di Comunità. Sulla perdurante carenza di personale: «Non è la struttura che cura, ma medici, paramedici, infermieri e oss», sottolineando la necessità di un’importante campagna di assunzioni per non lasciare vuoti i nuovi palazzi che si andranno a realizzare come a Senigallia.
Riguardo alla ricostruzione post-alluvione, Perini ha ribadito la sua posizione sul ponte Garibaldi, auspicando una struttura che sia più consona al contesto. E questo non tanto per questioni estetiche ma per non impattare troppo per esempio sulla viabilità. Sul PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) e le opere di mitigazione del rischio, Perini ha evidenziato come le vasche di espansione, pur importanti per l’evacuazione, non evitino future esondazioni. «Servono per dare più tempo alla protezione civile ma il rischio esiste ancora» ha ammonito.
Sui servizi, Azione punta sulle sinergie tra comuni ed enti, quindi con la soluzione dell’unione dei comuni a gestire non solo il welfare e i servizi sociali ma anche della stessa protezione civile. In sintesi l’ottica dev’essere di vallata. Nella città di Senigallia tanto si può ancora fare per quanto riguarda la gestione turistica (si pensi al turismo religioso di fatto mai realmente considerato una risorsa) e degli eventi.
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