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Donato alla biblioteca di Senigallia il libro della scrittrice Amelina, vittima della guerra in Ucraina

La Biblioteca comunale ‘Antonelliana’ di Senigallia, da oggi, accoglie un segmento intenso e drammatico della nostra storia contemporanea. Andriy Podolskyy, presidente dell’associazione ‘Insieme per Ucraina’ (nella fotografia, a destra), a nome della sua associazione ha donato all’istituzione senigalliese il libro “Guardando le donne guardare la guerra”, scritto da Victoria Amelina. Tradotto in Italia da Guanda, è rimasto incompiuto dopo la morte della scrittrice, avvenuta il primo luglio 2023 per le ferite riportate in un attacco missilistico russo su un ristorante di Kramatorsk, in Ucraina e successivamente completato da altri scrittori ucraini.

Victoria Amelina è tra i 208 artisti del suo Paese uccisi dalla Russia dal 2022, secondo le statistiche fornite dal ministero della Cultura ucraino a metà giugno 2025. Aveva 37 anni, un marito e un figlio. Al momento della sua morte, il manoscritto vincitore del premio Orwell non era finito. Un gruppo dei suoi più cari amici e colleghi si è presa la responsabilità di completarlo per la pubblicazione, cercando di preservare l’integrità e l’autenticità della sua voce. Tra questi c’è Yarina Grusha, che interpellata dalla stampa internazionale dice: «Penso a quanto sarebbe stata contenta Victoria di ricevere questo premio di persona e sicuramente avrebbe usato questa opportunità per continuare a parlare di giustizia per tutti coloro che lei ha descritto nel libro e per l’Ucraina. La sua voce, anche se nella forma incompiuta del libro, continua a servire le idee che lei ha promosso nel suo testo».

“Guardando le donne guardare la guerra” esplora la tenacia ed il coraggio, insieme alle avversità affrontate dalle donne ucraine nei giorni infiniti della devastazione, includendo figure come l’avvocatessa per i diritti umani e Premio Nobel per la Pace Oleksandra Matviichuk e l’artista Liubov Panchenko. «Vedo gli enormi sforzi che tu e i tuoi colleghi fate per dare una possibilità alla giustizia», scrive Amelina a Matviichuk. «Eppure, nonostante tutti i nostri sforzi, potremmo comunque perdere. E se dovessimo perdere, voglio almeno raccontare la storia della nostra ricerca della giustizia». Il libro ripercorre anche il percorso personale di Amelina nelle indagini sui crimini di guerra, evidenziando il peso emotivo di conciliare un lavoro così straziante con la maternità, la sua scrittura dedicata ai più piccoli, il suo forte desiderio di pace e giustizia.

Nel frattempo continua la raccolta firme (digitale e cartacea) promossa in diversi paesi e a cui aderisce anche l’associazione ‘Insieme per Ucraina’: l’obiettivo è lanciare una petizione online a livello europeo per raggiungere un milione di firme, in modo da sollecitare il Parlamento Europeo a prendere una decisione sull’ingresso immediato dell’Ucraina nell’Unione Europea.

Laura Mandolini

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