Dopo l’alluvione: i lavori per la sicurezza idraulica delle valli Misa-Nevola

A quasi tre anni dall’alluvione del 15 settembre 2022, la vallata del Misa e Nevola si proietta verso un futuro più sicuro. E’ stato presentato ad Ancona lo studio idraulico integrato per restituire sicurezza a un territorio colpito due volte in appena otto anni. Studio a cui hanno collaborato la fondazione Cima, l’università politecnica delle Marche, l’università di Camerino e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale.
Partendo dall’impossibilità di ripristinare la sicurezza idraulica con semplici ricostruzioni, gli studi, durati circa due anni, hanno portato alla definizione di un programma organico di interventi tra loro interdipendenti: un piano strutturale di prevenzione e riduzione del rischio che prevede l’allargamento degli alvei fluviali, il rafforzamento degli argini nei punti noti di rottura o forte erosione, la costruzione di vasche di espansione e la sostituzione di ponti risultati inadeguati o problematici per il deflusso dell’acqua.
Modellazione idraulica e soluzioni integrate
La fondazione Cima, come illustrato dal presidente Luca Ferraris, ha curato la realizzazione di modelli idraulici avanzati per i fiumi Misa e Nevola, simulando scenari post-evento e quelli futuri in base alle opere previste.
L’Univpm, con il contributo dell’ateneo di Padova, ha sviluppato e ottimizzato i modelli delle sette vasche di laminazione previste nei siti di Pancaldo (Ostra Vetere), Ponte Lucerta (Trecastelli), Zipa/Confluenza (Ostra), Megà, ampliamento Bettolelle, Marazzana e Borgo Catena (Senigallia), studiando il loro funzionamento sequenziale per garantire l’efficacia del sistema nel suo complesso. Un numero minore di casse, ma di volume maggiore, per ridurre costi e semplificare gestione e manutenzione.
L’Unicam si è concentrata sulle aree interne e collinari, spesso trascurate ma cruciali per la gestione integrata del rischio, tenendo bene a mente le nuove sfide imposte dai cambiamenti climatici.
L’intero progetto è stato coordinato da Aubac. Il segretario Marco Casini ha ribadito che lo studio è «l’esempio più virtuoso in Italia e il primo gestito a questo livello», grazie a cui si può disporre oggi di uno «strumento che non solo ci ha consentito di aggiornare l’assetto idraulico del territorio, ma anche di individuare gli interventi di mitigazione per la sua messa in sicurezza».
I commenti
Soddisfazione è stata espressa dal presidente regionale nonché commissario alluvionale Francesco Acquaroli che ha parlato di incontro «significativo» e di «opere attese da decenni», oltre che di «un impegno senza precedenti».
Gli ha fatto eco il vicecommissario Stefano Babini, con l’annuncio che le prime 19 opere, per un valore di oltre 83 milioni di euro, sono state già affidate e sono prossime all’avvio, mentre le rimanenti, incluse le vasche di laminazione, sono in fase di progettazione. Dovrebbero essere affidate entro la fine di luglio.
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.
