Elezioni regionali Marche 2025, intervista a Antonio Mastrovincenzo (Matteo Ricci Presidente)
Si chiude con l’intervento di Antonio Mastrovincenzo, candidato nella lista “Matteo Ricci Presidente”, il ciclo di interviste di “20 minuti da Leone” in vista delle elezioni regionali delle Marche 2025. Il consigliere uscente ha analizzato il clima della campagna elettorale, definita «abbastanza tesa» per il forte coinvolgimento dei leader nazionali, e ha illustrato le priorità del centrosinistra unito, «un’occasione unica» per la regione. L’audio dell’intervista è disponibile grazie al lettore multimediale: basterà cliccare “play” o “riproduci”. Qui vi proponiamo un estratto testuale con i temi principali.
Il campo largo” come laboratorio nazionale
Il candidato ha sottolineato la rilevanza politica e simbolica della compattezza del centrosinistra marchigiano, che, a eccezione di una parte di Azione, si presenta unito. «Ha una grande valenza, è evidente che fa anche un po’ di laboratorio», ha dichiarato Mastrovincenzo, evidenziando come l’unità raggiunta non sia di facciata ma fondata su punti fermi condivisi tra le liste che sostengono Matteo Ricci. L’auspicio è che questo progetto, definito “Alleanza per il cambiamento” possa proseguire oltre la competizione elettorale.
Sanità: peggioramento e rilancio territoriale
Il tema più caldo della campagna elettorale, la sanità, è stato affrontato con un’immediata assunzione di responsabilità sugli errori del centrosinistra in passato e con una dura critica all’attuale gestione di centrodestra. «La situazione negli ultimi 5 anni è assolutamente peggiorata» ha affermato Mastrovincenzo, puntando il dito contro le liste d’attesa bloccate e i pronto soccorso intasati. Le ricette proposte dal centrosinistra si concentrano sulla medicina territoriale, sulla prevenzione e sulla riorganizzazione dei servizi sanitari.
Difesa del suolo ed economia
Sul fronte della difesa del territorio, in particolare a Senigallia e nella vallata, Mastrovincenzo ha indicato le vasche di espansione come «opere prioritarie» la cui realizzazione è ancora in sospeso, criticando il centrodestra che, pur vantando l’attenzione al territorio, nega a livello internazionale il «cambiamento climatico con tutte le sciagure che porta dietro». Per quanto riguarda la Zona Economica Speciale (ZES), pur riconoscendone l’importanza come opportunità il candidato ha sottolineato che di fatto «certifica la condizione non felice dell’economia marchigiana». Inoltre si è ancora nella fase di annunci e promesse elettorali: si parla di un disegno di legge e non di un decreto legge, il che ne rallenta l’attuazione. Per di più, senza alcuno stanziamento di risorse e senza considerare tutti i comuni marchigiani.
Lavoro tra precariato e formazione
Infine, sul fronte economico e del lavoro, il candidato ha posto l’accento sul problema dell’occupazione precaria, che affligge soprattutto giovani e donne, sottolineando come le Marche detengano il primato italiano per numero di lavoratori intermittenti. La proposta del centrosinistra si basa su incentivi alle imprese finalizzati alle assunzioni stabili e a un lavoro sicuro, in considerazione dell’allarmante aumento del 30% delle morti sul posto di lavoro nel primo semestre 2025 rispetto all’anno precedente. La formazione assume dunque un ruolo centrale, valorizzando l’istruzione tecnica superiore e ampliando l’offerta formativa per offrire alle imprese personale adeguatamente formato.
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