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Elezioni regionali Marche 2025, intervista a Luca Cercamondi (Partito Comunista Italiano)

Luca Cercamondi

Ultime ore di campagna elettorale in vista delle imminenti votazioni nelle Marche. Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) ha ospitato Luca Cercamondi, candidato del Partito Comunista Italiano (PCI) a sostegno della candidata alla presidenza Lidia Mangani. Ventitré anni, è il candidato più giovane della competizione che vede oltre 520 persone sfidarsi per un seggio al consiglio regionale: porta con sé l’urgenza delle problematiche giovanili, in primis il precariato lavorativo. L’audio integrale, dopo essere andato in onda su Radio Duomo Senigallia, è disponibile grazie al lettore multimediale: basterà cliccare “play” o “riproduci”. Qui vi proponiamo un estratto testuale con i temi principali.

Lavoro, sindacato e lotta di classe

Luca Cercamondi, originario di Senigallia e attualmente impegnato in un progetto presso la biblioteca comunale, si definisce un «lavoratore precario» e pone il tema del lavoro al centro della sua battaglia politica. Di fronte all’uso «indiscriminato» di forme contrattuali instabili, il candidato del PCI invoca un cambio di rotta che parta dalla base: «La prima cosa da fare è interfacciarci con i sindacati», per avviare «vertenze che mettano in forte difficoltà i cosiddetti padroni». Sottolinea la necessità di «riorganizzare un sindacato forte». Ma la proposta del PCI prevede una misura di politica economica radicale: una tassazione aumentata per i superpatrimoni che servirebbe a «ribilanciare tutte le nostre casse», permettendo la creazione di «borse lavoro importanti per noi giovani» e coloro che vivono in estrema precarietà.

La critica ai ‘due blocchi’ e la scelta solitaria

Un punto cardine della visione del PCI è la critica alla presunta alternanza tra centrodestra e centrosinistra, definiti come «esattamente due poli che si dicono contrapposti, ma che in realtà, parlando di economia, non mostrano chissà quali differenze». Ciò che diversifica i blocchi è più sul piano ideologico: mentre il centrodestra «diffonde odio, ostilità, paura», il centrosinistra si concentra su questioni civili che non sarebbero «la più grande preoccupazione per i lavoratori». Proprio questa «separazione, un distacco dalla base» porta la sinistra a promuovere politiche che «incidano poco sulle tematiche realmente importanti per quanto riguarda le persone», come lavoro e sanità. Nonostante l’ammissione che un partito comunista all’interno della coalizione di centrosinistra avrebbe potuto dare una «spinta in più» e portare la «lotta di classe» nel dibattito, il PCI ha scelto di correre da solo. «Noi abbiamo deciso di essere un terzo polo, l’antagonista, l’antieroe – afferma Luca Cercamondi – nel rispetto delle nostre idee e nel rispetto delle persone che ci seguono».

Sanità, istruzione e riarmo europeo

La scelta di correre in solitaria è motivata anche da una forte opposizione alle politiche europeiste. Il giovane senigalliese attacca in particolare il tema del riarmo europeo, che andrebbe a «gravare inevitabilmente sulle spalle dei lavoratori». Il PCI propone di reindirizzare i «miliardi e miliardi di euro» destinati alla spesa militare verso settori cruciali come la sanità, data la necessità «di riaggiornare, di rinnovare la sanità pubblica»; l’istruzione tra precarietà dei professori, modernizzazione e accessibilità degli edifici scolastici, gratuità del materiale e delle mense scolastiche. «Tutti questi soldi che vanno a finire in questo ipotetico riarmo, noi avremo modo di poterli riutilizzare per ciò che realmente interessa alla gente», conclude.

L’appello al voto

Alla domanda sul perché un elettore di sinistra dovrebbe votare il PCI anziché la coalizione di centrosinistra, Luca Cercamondi risponde con cautela, evitando promesse irrealizzabili. «Siamo il partito che nelle Marche è riuscito a fare più volte analisi lucide, contrapposte a quelli che sono questi due grandi blocchi». L’invito del giovane candidato non è a credere in una soluzione magica, ma a «intraprendere un percorso per cercare di dare una svolta alla nostra regione senza però aspettarsi promesse irrealizzabili come quelle fatte da centrosinistra e centrodestra».

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