Fondazione Città di Senigallia: dalla crisi al risanamento la strada è ancora lunga
La fondazione Città di Senigallia sta vivendo una fase di profonda trasformazione. Sotto la guida del commissario straordinario Corrado Canafoglia, ha intrapreso un percorso di risanamento economico. Senza dimenticare le sfide ancora aperte, tra cui il debito milionario nei confronti di Autostrade per l’Italia, ecco l’intervento di Canafoglia che illustra i prossimi passi per traghettare l’ente socio-assistenziale verso acque più tranquille e un futuro stabile. Il servizio AUDIO è disponibile in accompagnamento a questo articolo ma sarà anche in onda su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) venerdì 18 e sabato 19 luglio, alle ore 13:10 e alle ore 20, mentre domenica 20 lo sarà a partire dalle ore 17:15 circa.
Il risanamento economico a cui nessuno credeva
«In questi tre anni di commissariamento abbiamo avuto come esercizio di bilancio +4 mila euro nel 2022, +32 mila euro nel 2023, +52 mila euro nel 2024. Un risultato al quale nessuno credeva. Noi ci siamo riusciti». Con queste parole, l’avvocato Canafoglia ha presentato il bilancio 2024, evidenziando il successo di un’opera di risanamento che ha invertito la rotta rispetto a perdite annuali di centinaia di migliaia di euro che avevano portato al commissariamento dell’ente. Circa l’enorme debito di 14,8 milioni di euro verso Autostrade per l’Italia, derivante da una sentenza della Cassazione del 2023, la fondazione è riuscita a versare 8 milioni di euro senza compromettere la propria operatività. Rimangono ancora 6,8 milioni di euro da restituire, con l’obiettivo di ottenere uno stralcio delle somme dovute.
La sfida della governance
Canafoglia ha posto l’accento sui prossimi passi fondamentali: il cambio gestionale e la revisione dello statuto dell’ente. L’obiettivo è traghettare la fondazione verso un orizzonte più stabile, evitando le condizioni che hanno determinato gli squilibri passati. La visione di Canafoglia e del personale è chiara: la fondazione deve essere tolta dalle mani della politica. Ha proposto una profonda revisione dello statuto per garantire una governance più professionale e competente. Le criticità del passato, con CDA nominati politicamente e spesso privi della conoscenza approfondita delle dinamiche complesse dell’ente, hanno portato a gestioni non oculate e alla creazione di ingenti debiti.
I prossimi passi
Un punto cruciale è la futura gestione della palazzina sud con 17 posti letto destinata a RSA, un progetto che si è rivelato economicamente insostenibile. La fondazione Città di Senigallia sta lavorando intensamente per dare una nuova destinazione a questa struttura, che rappresenta una delle maggiori criticità attuali. Altre partite importanti sono la vendita del Musinf e delle proprietà legate agli Orti del Vescovo (in attesa delle determinazioni del PAI), e la gestione delle aree edificabili di via Cellini e via Arceviese. In particolare, per quest’ultima, si sta sviluppando un progetto di rilevanza cittadina, senza però svelare di cosa si tratti se non che è legata alla questione alluvione.
La questione della proprietà e le azioni legali
Un aspetto sorprendente evidenziato da Canafoglia è la mancanza di una chiara definizione della proprietà della fondazione, nata dalla trasformazione di un ente pubblico in uno privato a finalità pubbliche. «In questo momento sapete di chi è la fondazione? La mia!» ha affermato Canafoglia, sottolineando come l’assenza di un proprietario definito renda l’ente vulnerabile a gestioni arbitrarie e a spese senza un vero controllo. Questa lacuna giuridica, definita una «follia», ha permesso in passato operazioni che, sebbene legali, erano discutibili e dannose per le finanze dell’ente. Per questo, la fondazione ha già avviato azioni di risarcimento danni in sede civile contro due soggetti che ricoprivano ruoli apicali, senza però fare nomi.
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.