Giubileo del mondo missionario: da Senigallia per una Chiesa senza confini
Sabato e domenica scorsi (4-5 ottobre 2025) in occasione del Giubileo del mondo missionario e dei migranti il Centro missionario diocesano ha organizzato un pellegrinaggio a Roma. Il gruppo coordinato da Stefano Pioppi e da don Paolo Montesi era composto da circa 20 persone provenienti da diverse parrocchie della diocesi. Nell’udienza giubilare di sabato mattina in Piazza San Pietro, alla presenza di circa 30.000 fedeli, Leone XIV dopo il consueto giro sulla sua jeep bianca fra i pellegrini ha sottolineato che “il Giubileo apre anche alla speranza di una diversa distribuzione delle ricchezze, alla possibilità che la terra sia di tutti, perché in realtà non è così”. Scegliere porta ad un cambiamento, ha aggiunto il Papa, che allarga poi la prospettiva avvertendo che “il mondo cambia se noi cambiamo”, così, se il pellegrinaggio “è una scelta” compiuta con l’intenzione di cambiare, proprio per questo nell’anno giubilare si attraversa la Porta Santa “per entrare in un tempo nuovo”.
Il Pontefice, proprio nel giorno della festa liturgica di San Francesco, ha ricordato Chiara di Assisi, che “ha saputo scegliere” ed è stata “una ragazza coraggiosa e controcorrente”. Quella ragazza, che “voleva essere come Francesco” e “vivere, da donna, libera capì “che cosa chiede il Vangelo”, ha fatto notare il Papa, eppure “anche in una città che si crede cristiana, il Vangelo preso sul serio può apparire una rivoluzione”. Ma dalla scelta di Chiara emerge speranza, perché tante altre giovani fecero come lei “trovarono lo stesso coraggio e scelsero la povertà di Gesù, la vita delle Beatitudini”, inoltre, ancora oggi il suo esempio ispira “scelte vocazionali in tutto il mondo”. A seguire abbiamo attraversato la Porta Santa di San Pietro vivendo in senso pieno l’indulgenza legata all’Anno Santo, con la consapevolezza che il cammino di conversione è arrivato all’incontro con Cristo, la “Porta” che ci unisce al Padre.
Nel pomeriggio, presso la Pontificia Università Urbaniana, abbiamo partecipato ad un convegno internazionale missionario dal tema “La missio ad gentes oggi: verso nuovi orizzonti”. Relatori sono stati il Cardinale Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, che ha tenuto una relazione sui seguenti punti “Missione e cattolicità concreta”, “La missione come epifania del piano di salvezza di Dio” e “Studi missiologici”. Ha poi preso la parola il Cardinale Giorgio Marengo dell’Istituto Missioni Consolata, Prefetto Apostolico in Mongolia, approfondendo il tema “Sussurrare il Vangelo oltre ogni frontiera e barriera”. E’ intervenuta poi Suor Suzanne Djebba, vicaria generale delle Missionarie dell’Immacolata, originaria del Camerun condividendo la sua testimonianza in Guinea Bissau dove ha svolto il suo apostolato. In ultimo Padre Giulio Albanese ha parlato de “Le sfide della missione oggi”.
Domenica mattina abbiamo partecipato alla messa presieduta dal Papa sul sagrato della basilica di San Pietro di fronte a una piazza con quarantamila persone. Nell’omelia il Papa ha sottolineato che la vocazione missionaria nasce dal “desiderio di portare a tutti la gioia e la consolazione del Vangelo, specialmente a coloro che vivono una storia difficile e ferita”, dopo aver ribadito, come fece Papa Francesco, che tutta la Chiesa è missionaria. Il Papa ha parlato di una salvezza, quella offerta dal Vangelo, che non si impone con mezzi straordinari, “che si fa strada – ha precisato -, silenziosa e apparentemente inefficace”. L’atteggiamento da imitare è quello dei ‘servi inutili’ narrato proprio nel brano del Vangelo di Luca 17, a servizio dei fratelli e non degli interessi personali. Questo è lo spirito missionario.
Nel pomeriggio ci siamo diretti presso la Basilica di Santa Maria Maggiore dove abbiamo attraversato la Porta Santa, pregato davanti la tomba di papa Francesco e all’icona mariana Salus Populi romani, particolarmente cara a Papa Francesco. Il pellegrinaggio giubilare è stato non solo un’esperienza di fede condivisa, ma anche un invito a rinnovare il cammino missionario della nostra diocesi. Il contatto con testimoni provenienti da tutto il mondo, l’ascolto della parola del Papa e la preghiera vissuta insieme hanno ridestato in tutti il desiderio di una Chiesa sempre più aperta, capace di uscire e di incontrare.
Lorella Pigliapoco
Centro missionario diocesano Senigallia
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