Nidastore di Arcevia: «Qui si vive bene». Ed è primo tra i luoghi del cuore del FAI nelle Marche

A gennaio scorso, il borgo e il castello di Nidastore si trovavano al 77esimo posto della classifica italiana dei “Luoghi del cuore”, la campagna promossa dal Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano per la valorizzazione e salvaguardia dei beni italiani. In pochi ci credevano. Ma oggi la situazione è persino migliorata: la più settentrionale delle nove frazioni di Arcevia è salita al 50esimo posto italiano, confermando il primato regionale. Quale spunto migliore per una nuova intervista all’interno dei “Venti minuti da Leone”? Ecco la nostra chiacchierata con Gabrio Goffi, presidente dell’antica Istituzione degli Uomini di Nidastore che ha le sue radici ben salde nella storia e, precisamente, nel XV secolo. L’intervista sarà in onda lunedì 24 e martedì 25 febbraio 2025, alle ore 13:10 e alle ore 20, mentre domenica 2 marzo comincerà alle 16:50. Sempre su Radio Duomo Senigallia, ovviamente, alla frequenza 95.2 FM. L’audio integrale è disponibile anche qui, assieme a un breve testo.
Partiamo dall’ottimo risultato che il borgo sta ottenendo sui Luoghi del cuore del Fai.
E’ stato un risultato sicuramente inaspettato, è un motivo di orgoglio, possiamo dire, perché nessuno si sarebbe mai aspettato questi risultati. E’ un’iniziativa nata quasi per gioco. Poi l’abbiamo pubblicizzato un pochettino con il passaparola tra i gruppi di amici e quindi i numeri sono cresciuti ed è stato un piacere vedere che crescevano in maniera considerevole e quindi abbiamo iniziato a crederci. Poi ci siamo organizzati, strutturati, abbiamo fatto dei punti di raccolta. Ora siamo primi e sinceramente avremmo piacere di rimanere primi fino alla fine, quindi ci stiamo un po’ impegnando.
Cosa contraddistingue Nidastore?
E’ una frazione del comune di Arcevia, quella più a nord e tra le più piccole. È un castello, un borgo di pochissime anime, però è in una posizione abbastanza bella, a poco dalla spiaggia di Senigallia, ma anche dal monte Catria. Vicino ci sono Pergola e Corinaldo, San Lorenzo in campo è a due minuti.

Che associazione è l’Istituzione degli uomini di Nidastore?
E’ un’istituzione che risale circa al 1400. Quando nel 1431 il conte Ranieri venne ucciso da chi era contrario allo Ius Primae noctis che il conte aveva messo in atto Essendo nipote del vescovo di Fossobrone, per risarcire del male fatto da sua nipote questi donò tutti gli averi del nipote agli Uomini di Nidastore. Col passare degli anni, questi averi sono gestiti dai consiglieri dell’istituzione, eletti da un’assemblea generale, con presidente e vice presidente che gestiscono questi patrimoni. Terreni, un paio di cassolari e 5 abitazioni all’interno del castello.
E poi?
L’istituzione ha avuto nel corso degli anni dei ruoli importanti per quello che riguarda il paese. Il primo acquedotto che fu fatto qui nelle zone fu pagato dall’istituzione; all’elettrificazione in qualche modo contribuì l’istituzione; pagava sia le suore che qui avevano l’asilo per i ragazzini qui del paese, sia l’insegnante e il dottore, quindi erano tutti stipendiati dall’istituzione per garantire questi servizi base agli abitanti.
Che scopo ha oggi l’istituzione?
Per statuto ha il benessere morale e materiale del paese. E’ un po’ il punto di riferimento del paese. I servizi sono passati ormai allo Stato. L’ultimo lavoro che abbiamo fatto è quello di ristrutturare un salone che in realtà era un vecchio magazzino e le ex cantine dove l’istituzione teneva il vino per la popolazione, che abbiamo ristrutturati e adibiti come dopolavoro, quindi fanno parte della vita sociale del paese, è un modo per fare fare insieme gli abitanti di Nidastore.
Soffre come tutti i comuni dell’interno dello spopolamento?
Siamo un po’ anomali qui, perché abbiamo subito questo spopolamento per anni passati in maniera massiccia. Ultimamente c’è una controtendenza, ovvero la richiesta di persone che vorrebbero un appartamentino in affitto supera la disponibilità. Si dovrebbe investire in maniera importante per parlare di un nuovo vivere in questi castelli. Qui siamo in un punto strategico, gli affitti costano molto meno che altrove, e poi c’è una tranquillità assoluta.
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.