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Partecipazione civica e politica dal basso: avviato a Senigallia il percorso “La città che vogliamo”

L'incontro alla parrocchia di Cesanella per il percorso "La città che vogliamo"

Dopo l’esperienza di 5 anni fa, a Senigallia si fa nuovamente strada un’iniziativa che mira a ridefinire il concetto di politica, ponendo la partecipazione cittadina al centro del processo decisionale. Si tratta de “La città che vogliamo“, un percorso laboratoriale promosso dalla Pastorale sociale e del lavoro e dalla Caritas diocesana. E’ aperto a tutti, e anzi, si rivolge a tutti i cittadini e tutte le cittadine, senza alcuna distinzione. Abbiamo voluto saperne di più sull’iniziativa, sulle sue modalità di svolgimento, discussione e votazione, ma soprattutto sugli ambiziosi obiettivi che gli organizzatori si sono posti. E chi meglio di un giovane che è all’interno della cabina di regia? L’intervista a GianMaria Sagrati, criminologo e mediatore sociale dei conflitti, è in onda il 21 e 22 luglio (ore 13:10 e ore 20) su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM). La replica sarà domenica 27 alle ore 17. Ma si può ascoltare anche qui dal vostro pc o telefono, cliccando sul lettore multimediale.

È un percorso che mette al centro la persona, il valore del singolo cittadino, ha spiegato Sagrati, sottolineando come l’obiettivo sia trasformare i bisogni della comunità in idee e soprattutto in ipotesi di soluzioni da presentare poi all’amministrazione pubblica. Il tutto basato sulla concretezza e sulla credibilità. L’iniziativa, pur partendo da un nucleo ecclesiale che è la Pastorale sociale e del lavoro, affiancato dalla Caritas diocesana, si prefigge di aprirsi a tutta la cittadinanza e alle associazioni del territorio. 

Un processo dal basso: i partecipanti, a partire da ottobre 2025 e fino a febbraio 2026, porteranno le proprie esigenze e idee, che verranno poi raggruppate in macro-temi (urbanistica, sociale, giovani, casa, ecc.). Saranno poi gli stessi partecipanti a scegliere, tramite votazione, i cinque temi prioritari su cui concentrarsi. 

Alla domanda su possibili critiche legate a un’invasione di campo da parte della diocesi in ambito politico, Sagrati ha risposto con chiarezza: “Non è nostra intenzione né costruire un programma elettorale né tantomeno un possibile partito outsider. C’è il desiderio di costruire un senso di artecipazione civica, sensibilizzare le persone al bene comune.” L’invito alla partecipazione è esteso a tutti, anche a chi appartiene a partiti politici, purché si presenti come singolo cittadino, portando il proprio vissuto e le proprie idee, senza rappresentanza di enti o associazioni.

Un primo incontro si è svolto lo scorso 9 luglio nella parrocchia della Cesanella e ha coinvolto le associazioni sportive, culturali, di volontariato sociale ed ecclesiali del territorio, con l’obiettivo di presentare il percorso e iniziare a costruire una rete di collaborazione. L’idea è quella di un “movimento a cerchi concentrici” che, partendo dalla cabina di regia e passando per le associazioni, coinvolga un pubblico sempre più ampio. 

I prossimi appuntamenti prevedono un evento di lancio il 16 ottobre, seguito da una presentazione aperta a tutta la cittadinanza il 26 ottobre. Successivamente, ci saranno due date a novembre per lo svolgimento dei lavori, poi l’11 dicembre il primo evento di racconto dell’esperienza, e infine a febbraio 2026 la restituzione finale degli elaborati in un confronto con i candidati sindaci per le elezioni comunali che si terranno a Senigallia nella primavera successiva.

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L'intervento del vescovo Manenti durante il primo incontro del percorso "La città che vogliamo"
L’intervento del vescovo Manenti durante il primo incontro del percorso “La città che vogliamo”: al suo fianco Gianmaria Sagrati