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Ponte Garibaldi, Aguzzi “gela” Senigallia: c’è il progetto definitivo e non verrà modificato

Il progetto per il nuovo ponte Garibaldi a Senigallia

Avevamo fatto appena in tempo a intervistare il sindaco Massimo Olivetti sul tema della ricostruzione di ponte Garibaldi, che è arrivata la doccia fredda per quanti – e sono tanti – che chiedono la modifica al progetto del ponte a “brugola”. Lo stesso primo cittadino pare che non fosse informato di questa notiziuola: appena quattro giorni fa, il 10 gennaio, sperava che il progetto esecutivo venisse ultimato in tempo per il consiglio grande che ancora dev’essere convocato, segno quindi che non sapeva nulla se non una generica affermazione di Acquaroli sul progetto in dirittura d’arrivo. Ma da lì all’affermazione dell’assessore regionale alla protezione civile Stefano Aguzzi che sono «imminenti i lavori» e che «non ci sarà ulteriore valutazione del progetto che può considerarsi definitivo» ce ne passa di acqua sotto il ponte. Ma tanta. Eppure è andata così.

La doccia fredda è arrivata in consiglio regionale. Durante la seduta di oggi, martedì 14 gennaio, Aguzzi ha ribadito che «le procedure per la realizzazione del ponte possono dirsi pressoché concluse e, di conseguenza, imminenti i lavori». A questo punto viene da chiedersi a cos’è servito discutere per oltre cinque ore su un consiglio grande se la città può essere scavalcata in maniera così eclatante, senza mai un confronto con i vertici della struttura commissariale. Solo una presentazione di un primo rendering la scorsa estate. E proprio le indiscrezioni e quel rendering hanno portato a una marea di critiche all’infrastruttura da parte della cittadinanza, delle associazioni ambientaliste e paesaggistiche locali e del centrosinistra che ha in quel modo ritrovato un’unità come non si vedeva da tempo.

Non sono bastate dunque 9mila firme raccolte a Senigallia, non sono bastati interventi e interventi sulla stampa e richieste di dialogo e persino diffide (quella delle Federcaccia) per fermare o perlomeno discutere di un progetto altamente impattante sotto vari punti di vista. Così impattante da portare l’assise civica a chiedere all’unanimità pochi giorni fa un consiglio grande per far partecipare i vari portatori d’interessi diffusi al dibattito sull’infrastruttura.

«Per la ricostruzione del ponte Garibaldi a Senigallia tutto è pronto per l’avvio dei lavori». È quanto ha dichiarato Aguzzi in aula, questa mattina, in risposta un’interrogazione sullo stato di avanzamento del progetto. L’assessore ha risposto sulla base di una relazione presentata dal vice commissario delegato per gli eventi meteorologici del settembre 2022, Stefano Babini. La proposta presentata da Anas e valutata dalla struttura commissariale per l’alluvione 2022 prevede un impalcato leggero (appena 70 centimetri) ma sollevato di un metro e mezzo dal bordo del muretto arginale, per rispetto del decreto Del Rio del 2018 sulla sicurezza delle infrastrutture. Il che ha portato a elaborare un ponte che impatta sull’architettura del centro storico e sulla viabilità cittadina – queste sono le principali accuse mosse dal centrosinistra e dalle associazioni ambientali senigalliesi – proprio per via della sua altezza.

In aula sono state ricordate anche che varie ipotesi di ponte sono state prese in considerazione, ma poi scartate: «strutture di tipo differente e posizionamento diverso rispetto a quella del precedente manufatto ma alla fine si è convenuto, d’intesa con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e dopo tutti gli accertamenti necessari da parte dell’Anas, soggetto attuatore dell’opera, che per poter realizzare un ponte a norma, è necessario che l’impalcato sia rialzato di un metro e mezzo rispetto al livello di massima piena, che in quella situazione coincide con il bordo superiore dei muri che contengono il fiume. Non vi sono altre soluzioni se si vuole rientrare nel rispetto delle norme e garantire al tempo stesso la sicurezza per il centro storico di Senigallia, per i cittadini e per il territorio, scongiurando eventuali e future piene del Misa». 

Aguzzi ha anche derubricato 9mila firme di cittadini e associazioni locali: «Dispiace vedere che c’è stata una strumentalizzazione di queste situazioni, sfociata anche in una raccolta firme basata su dati non precisi e addirittura su una foto che non rappresenta e non rappresenterà il ponte così come verrà realizzato. Faccio presente che il progetto esecutivo dell’opera è stato sottoposto inizialmente a una conferenza preliminare dei servizi, in cui sono state accolte le prime indicazioni dei portatori di interesse, successivamente modificandolo per essere inviato in conferenza dei servizi decisoria per l’approvazione definitiva. Attualmente il progetto è in corso di recepimento di queste indicazioni che consistono sostanzialmente nell’inserimento di due dispositivi elettromeccanici per agevolare l’accesso dei disabili al ponte, e nell’allargamento della corsia in sponda sinistra, utile per consentire ai mezzi di soccorso un transito più agevole per raggiungere l’ospedale. Non occorre – conclude – allo stato attuale sottoporre il progetto, integrato con le indicazioni ricevute nel corso della conferenza dei servizi decisoria, ad ulteriori step di valutazione, poiché è da ritenersi definitivamente approvato, avendo recepito le indicazioni fornite».

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