La rabbia: da emozione distruttiva a sentimento nostro alleato. Come gestirla? AUDIO

Riconoscere e gestire la rabbia per poterla trasformare da emozione distruttiva a sentimento positivo, energico motore per affrontare le sfide quotidiane. Ma anche comprendere che ruoli giochino le disuguaglianze e la frustrazione e soprattutto quale impatto abbiano le emozioni degli adulti sul mondo degli adolescenti. Sono alcuni degli obiettivi dei tre incontri che l’ufficio Informagiovani del Comune di Senigallia, in collaborazione con Ethica Center, ha organizzato per tre giovedì di aprile 2025. Relatore lo psicologo e psicoterapeuta Sammy Marcantognini che noi abbiamo intervistato, le cui parole sono in onda lunedì 31 marzo e martedì 1 aprile alle ore 13:10 e alle ore 20, oltre alla replica di domenica 6 alle ore 16.50. L’audio è disponibile anche in questo articolo, accompagnato da un breve testo.
Sammy Marcantognini ha innanzitutto sottolineato come la rabbia sia un’emozione fondamentale e non intrinsecamente negativa, con una funzione anzi difensiva e protettiva. Il problema principale risiede nella mancanza di consapevolezza di questa emozione, che porta a una gestione disfunzionale. E spesso da lì arriva a sfociare in violenza verbale o fisica, amplificata dal contesto sociale carico di pressioni e frustrazioni, e dall’influenza del mondo virtuale. Violenza a volte diretta verso gli altri, a volte verso se stessi.
Al di là del contesto e quindi dei fattori esterni, al di là di sensibilità diverse e predisposizioni soggettive, un ruolo centrale viene giocato dalla frustrazione. I giovani, in particolare, sono più vulnerabili alle influenze esterne a causa della loro fase di sviluppo. Addirittura lo psicoterapeuta fanese arriva a sostenere come un rapporto sano con la rabbia si costruisca fin dalla prima infanzia e in gravidanza. Anche gli adulti sono influenzati dal contesto, come ad esempio l’esposizione a contenuti aggressivi nei media o alle frustrazioni nel mondo del lavoro. La chiave per una gestione sana della rabbia è quindi la conoscenza, il riconoscimento e l’ascolto di se stessi.
Il corpo di manda dei segnali che non dobbiamo né ignorare né è utile reprimere la rabbia: la psicosomatica insegna che può manifestarsi in altre patologie. È invece utile incanalare l’energia della rabbia verso attività non dannose, come lo sport o semplici azioni fisiche per scaricare l’energia. Non c’è una ricetta per evitare di essere influenzati dalla rabbia altrui. L’importante non è evitare la rabbia, che è inevitabile, ma gestirne la manifestazione. Ascoltare le proprie sensazioni e quelle altrui può aiutare a prevenire situazioni difficili, magari allontanandosi, respirando o cercando un contatto fisico rassicurante. Non esistono ricette pronte, ma la consapevolezza e la gestione sono fondamentali.
Oggi si osserva un abbassamento dell’età in cui si manifestano problematiche legate alla rabbia negli adolescenti, dovuto a uno sviluppo psicocorporeo precoce e a una maggiore esposizione a stimoli e conoscenze. Preoccupante è l’aumento di atti di aggressività legati alla dipendenza digitale. Anche in questo caso, molto possono fare le famiglie, dando regole, limiti ma soprattutto accompagnando i giovani a un uso consapevole dei dispositivi digitali e delle tecnologie.
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.