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Referendum, da Senigallia la Lega annuncia l’astensione. Campagnolo: «Strumentali»

Elena Campagnolo

Continua il nostro approfondimento sul tema dei cinque referendum per cui si voterà l’8 e il 9 giugno prossimi. Dopo l’intervista al segretario della Cgil di Senigallia Guido Pucci, andata in onda lunedì 26 e martedì 27, è il turno di Elena Campagnolo, assessora del Comune di Senigallia nonché segretaria provinciale della Lega. Nel servizio audio che abbiamo preparato, in onda mercoledì 28 e giovedì 29 maggio alle ore 13:10 e alle ore 20, con un’ulteriore replica domenica 1 giugno alle ore 17 sempre su Radio Duomo Senigallia (95.2FM), l’esponente leghista ha espresso la netta volontà di astenersi dall’andare a votare. L’audio integrale è disponibile anche in questo articolo riassuntivo, accompagnato dal lettore multimediale.

La sua decisione di non partecipare al voto per i referendum dell’8 e 9 giugno si estende a tutti e cinque i quesiti, sia ai quattro sul lavoro (Jobs Act, licenziamenti illegittimi, precariato, sicurezza negli appalti) sia al quinti che riguarda la cittadinanza.

Referendum sul lavoro

Campagnolo ritiene che l’istituto referendario non sia la sede appropriata per modificare leggi complesse come quelle sul lavoro. A suo dire, in caso di vittoria dei “sì”, i referendum creerebbero “lacune normative”. Motivo per cui preferirebbe che eventuali modifiche venissero discusse in maniera più organica in parlamento. Non manca la critica della Lega ai referendum proposti dalla CGIL, definiti “strumentali”, un tentativo della sinistra di “rimediare a errori” passati nonché di riavvicinarsi a un elettorato di cui ha perso la fiducia da tempo.

Referendum sulla cittadinanza

Per quanto riguarda il quesito con cui si vorrebbe dimezzare il requisito temporale dei dieci anni di residenza nel Paese per poter richiedere la cittadinanza, Campagnolo si è invece detta contraria. Ha affermato che l’attuale situazione è adeguata, che il tema non sarebbe assolutamente un’urgenza e ha definito il quesito come un tentativo poco trasparente di “incamerare in un bacino elettorale” persone che al momento non votano. 

La protesta

In sintesi, la decisione di Campagnolo di non andare a votare è un atto di protesta contro l’uso, a suo parere, strumentale del referendum per affrontare questioni che dovrebbero essere risolte dal parlamento attraverso un iter legislativo completo e rispettoso delle norme.

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