Da Senigallia al Giubileo dei catechisti, con tappa a Greccio per due giorni speciali
La diocesi di Senigallia ha partecipato al Giubileo dei catechisti che si è tenuto a Roma nell’ultimo week end di Settembre. La formula scelta dall’Ufficio Catechistico è stata quella di proporre due giorni insieme a Greccio sabato 27 ed a Roma per la Messa del Papa domenica 28. La scelta di Greccio non è stata ovviamente casuale: l’opportunità di parlare di Iniziazione cristiana nei luoghi dove Francesco ha dato forma alla sua fede è stata uno dei motivi per partire un giorno prima alla volta di Roma, un altro è stato poter incontrare tutte quelle catechiste (purtroppo la maggior parte sono donne) e catechisti che spesso l’ufficio non riesce a contattare personalmente, parlare con loro, confrontarsi, scambiare informazioni e prospettare possibilità.
La giornata di sabato 27 è stata caratterizzata dall’intervento di don Riccardo Lenci che ha parlato agli intervenuti di quanto sia importante nutrirsi – per tutti i Cristiani ma soprattutto per chi Cristo vuole farlo conoscere agli altri – della Parola di Dio. Don Riccardo ha ricordato che “Catechesi” deriva dal verbo greco antico katēcheō (κατηχέω), che significa “istruire a viva voce” o “far risuonare una parola”, è dunque fondamentale per un catechista leggere, rileggere, riflettere e “ruminare” sulla Parola quotidiana magari nell’antica forma della Lectio Divina . Non poteva mancare la visita al Santuario di Greccio, guidati da un frate francescano che ci ha riportato alla notte di Natale 1223 (sono 800 anni quest’anno) ed ha ricreato teologicamente il sentimento dell’amore infinito che il Santo nutriva per il suo Signore.

Domenica mattina il Santo Padre ha tenuto un’omelia bellissima (qui si può trovare il testo completo https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2025/09/28/0680/01211.html) nella quale, ancora una volta ci ha ricordato che “i catechisti in-segnano, cioè lasciano un segno interiore” chi educa alla fede , non dà un ammaestramento, ma pone nel cuore la parola di vita. Il consiglio di Sant’Agostino su come essere un buon catechista che il Papa ha ricordato ci ha dato una indicazione che porteremo sempre nel cuore “Esponi ogni cosa in modo che chi ti ascolta ascoltando creda, credendo speri e sperando ami». Dopo la Santa Messa il passaggio della Porta Santa ha dato spessore giubilare al pellegrinaggio.
Da questa esperienza i catechisti sono tornati stanchi ma con la gioia nel cuore, carichi della misericordia di Dio e desiderosi di fare al meglio delle loro possibilità, ripetendo l’Eccomi che hanno pronunciato i catechisti istituiti dal Papa durante la celebrazione eucaristica. I membri dell’ufficio catechistico sono tornati pieni di idee e di intenzioni, consapevoli che strada verso l’istituzione del ministero nella nostra Diocesi passa attraverso tanto impegno e tanta formazione.
Sabrina Damen
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.