Sicurezza stradale, il ponte sullo stretto “toglie” oltre 3 milioni alla Provincia di Ancona

C’è anche e soprattutto l’avvio di opere come il ponte sullo stretto di Messina tra le cause del taglio di ingenti risorse deciso dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti che invece erano dedicate alla sicurezza stradale, alla manutenzione e all’efficientamento della rete viaria italiana. A cascata, il taglio si ripercuote su tutto il territorio, compreso quello anconetano: il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali lancia subito l’allarme, così come i colleghi delle altre province italiane.
Dato che “l’avvio dei cantieri per il ponte è previsto entro l’estate” – questo è quando ha recentemente annunciato il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini in una conferenza stampa – la riduzione dei fondi assegnati alle Province si fa quindi più concreta: a rischio, con un emendamento al Milleproroghe, ci sono complessivamente 1,7 miliardi.
Si tratta di risorse già assegnate e destinate agli investimenti per la messa in sicurezza e l’efficientamento di 120 mila chilometri di vie che collegano il Paese. «Per la nostra provincia – specifica Carnevali – significa un taglio di circa 3,3 milioni in due anni rispetto ai 4,5 milioni già assegnati con precedenti decreti ministeriali. Particolarmente grave è che si siano tagliate risorse che riguardano investimenti già previsti e concordati con lo stesso ministero, che stavano per essere appaltati con ripercussioni sulla viabilità e quindi sulla sicurezza dei nostri cittadini».
Una riduzione del 70% dei fondi, fanno sapere da Passo Varano, «deciso dal Ministero delle Infrastrutture che di fatto bloccherà i cantieri che dovevano partire nel 2025 e 2026». Ma i tagli riguarderanno anche le annate successive: «La riduzione – continua Carnevali – si attesta poi al 50% su tutti i fondi dal 2029 al 2036».
Una situazione che penalizza fortemente la sicurezza dei cittadini: «Se sino ad oggi eravamo riusciti a garantire una manutenzione sufficiente sulle nostre strade, considerata la scarsità di risorse dopo la riforma del 2014, ora ci troveremo veramente in difficoltà a garantire la sicurezza di chi si trova a percorrere strade provinciali in attesa di una manutenzione che rischia di non verificarsi più».
Dall’Unione province italiane (Upi) partirà ancora un sollecito al ministro Salvini per ritrovare rapidamente i 385 milioni di fondi che mancano ora all’appello per le annualità 2025 e 2026.
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