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Tag: Azione

Elezioni regionali Marche 2025: la “sfida” di Azione tra protesta e pragmatismo

Azione non è presente con il proprio simbolo alle elezioni regionali nelle Marche del 28 e 29 settembre 2025. Una scelta motivata da una profonda critica al sistema politico attuale. A spiegarne i dettagli è Maurizio Perini, commissario locale del partito, che nell’intervista a Radio Duomo Senigallia definisce i due poli principali di centrodestra e centrosinistra come meri «cartelli elettorali» in cui i programmi passano in secondo piano e i partiti sono spesso «intercambiabili». L’audio integrale è disponibile in questa pagina grazie al lettore multimediale: basterà cliccare “play” o “riproduci” per ascoltare le sue parole. Qui vi proponiamo anche un estratto testuale con i temi principali.

Sanità, la ricetta di Azione

Pur non correndo in prima persona, Azione si impegna a influenzare in qualche il dibattito politico, proponendo soluzioni concrete a problemi annosi. Un esempio su tutti è quello della sanità, con le liste d’attesa che affliggono i cittadini marchigiani. Perini non ha dubbi: la soluzione è pragmatica e richiede coraggio. «Le apparecchiature come quelle per TAC e esami ecografici devono essere utilizzate 7 giorni su 7, non solo 5», dichiara. «Ci vogliono più risorse per assumere il personale necessario, come radiologi e medici. La politica deve avere il coraggio di togliere da una parte per mettere dall’altra». Perini sottolinea anche come proposte come queste possano apportare benefici alla sanità marchigiana, dove cresce in maniera costante la mobilità passiva, la tendenza dei cittadini a curarsi in altre regioni, causando un notevole deficit per il bilancio regionale.

Occupazione e turismo, le concessioni balneari

Anche sul fronte dell’occupazione, la ricetta di Azione è chiara. Con l’aumento dei contratti precari, la regione deve sfruttare al meglio le proprie risorse. Per il territorio di Senigallia, in particolare, la priorità è il turismo. Perini invita a intervenire immediatamente sulle concessioni balneari, sottolineando l’urgenza di avviare subito bandi che possano dare certezze agli imprenditori, favorendo investimenti e creando occupazione di qualità. «Siamo in ritardo, la scadenza è il 2027 e non possiamo permetterci di perdere altro tempo», afferma.

Libertà di scelta e dialogo con i candidati

Nonostante la mancanza di liste, Azione ha lasciato i propri iscritti liberi di candidarsi a titolo personale. L’obiettivo, spiega Perini, non è dare indicazioni di voto, ma «confrontarsi con tutti i candidati» per capire chi è disposto a sposare le idee del partito. Il commissario locale si impegna a «porre in continuazione dei temi», offrendo un sostegno a chi accoglierà le proposte di Azione. Questo approccio riflette la volontà di Azione di non restare immobile. La strategia, infatti, è orientata verso il futuro: quella delle elezioni amministrative del 2026 che vedranno Senigallia al voto, quando il partito si presenterà – confida Perini – con una base solida, frutto del lavoro di confronto e riorganizzazione in corso. «Noi siamo qui per costruire una base nei vari territori e lo faremo confrontandoci con chi ci ascolta», conclude Perini. «C’è un elettorato d’Azione, e immagino che i candidati vogliano fare proprie queste nostre idee».

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Referendum lavoro e cittadinanza: 4 “no” e 1 “sì” da Azione Senigallia

A pochi giorni dai referendum dell’8 e 9 giugno, Maurizio Perini, referente locale di Azione, è intervenuto ai microfoni di Radio Duomo Senigallia per illustrare le posizioni del partito di Carlo Calenda sui cinque quesiti referendari. Perini ha sottolineato l’importanza del voto come espressione democratica, pur non avendo Azione partecipato alla raccolta firme per i primi quattro quesiti. L’invito è a recarsi alle urne, ma con posizioni chiare e motivate. L’intervista è in onda venerdì 30 e sabato 31 maggio, alle ore 13:10 e alle ore 20, mentre domenica 1 giugno alle ore 17:15, sempre su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM). L’audio, disponibile anche con il player integrato, accompagna anche questo articolo.

Jobs Act e licenziamenti (scheda verde)

Sul quesito che chiede l’abrogazione del Jobs Act per disciplinare il reintegro dopo licenziamenti illegittimi, Azione vota “No”. Secondo Perini, un eventuale “sì” produrrebbe un effetto indiretto negativo, non un ritorno all’articolo 18, ma alla riforma Fornero. Tra i rischi, una diminuzione del massimo risarcibile o in caso di crisi aziendale, si perderebbe la possibilità di risarcimento in favore del reintegro.

Piccole e medie imprese e licenziamenti (scheda arancione)

Anche sul secondo quesito, relativo ai licenziamenti illegittimi nelle imprese con meno di 16 dipendenti, la posizione di Azione è “No”. L’abrogazione parziale della norma lascerebbe al giudice, caso per caso, la determinazione dell’indennità, con possibili squilibri tra piccole e grandi imprese. Con il “sì” il rischio diventa quello di mettere in ginocchio l’impresa stessa, portando a un aggravamento delle loro situazioni rispetto alle grandi aziende che hanno altri strumenti di tutela e risorse per fronteggiare un reintegro.

Contrasto al precariato e contratti a termine (scheda grigia)

Il terzo quesito propone il reinserimento della “causale” nei contratti a termine per contrastare il precariato. Azione vota “No” anche su questo punto. L’obbligo di causale fin dal primo anno non faciliterebbe le assunzioni, ma potrebbe al contrario scoraggiarle o, peggio, favorire il lavoro in nero, senza, di contro, aiutare a risolvere i problemi di disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile.

Sicurezza sul lavoro (scheda rosa)

Il quarto quesito riguarda la sicurezza sul lavoro e la responsabilità solidale del committente nella catena di appalti e subappalti. Azione esprime un “No”, sostenendo che esiste già la  responsabilità del committente, limitata nel perimetro dell’azienda. Estenderla anche a rischi specifici non attinenti all’attività principale del committente, genererebbe un eccesso di responsabilità per chi non ha la capacità di un controllo efficace. Servirebbe invece aumentare il numero degli ispettori addetti ai controlli.

Cittadinanza italiana (scheda gialla)

Azione esprime un “Sì” convinto al quinto quesito, che propone il dimezzamento da 10 a 5 anni del tempo di residenza per poter richiedere e ottenere la cittadinanza. Sarebbe un riconoscimento per chi ha costruito una vita e un centro di interessi nel nostro paese. Perini ha criticato le strumentalizzazioni politiche sulla questione, ricordando che Azione propone uno “ius scholae”, basato su requisiti anagrafici (genitore con permesso di soggiorno definitivo o lungo) e la conclusione di un percorso formativo o scolastico. Non è una concessione, secondo Perini, ma il riconoscimento di uno stato già raggiunto.

Maurizio Perini ha concluso l’intervento ribadendo l’invito a tutti i cittadini a recarsi alle urne l’8 e 9 giugno per esprimere la propria preferenza sui quesiti referendari, sottolineando che serve un approccio più ampio e strutturato in sede parlamentare.

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