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Tag: Confindustria

Confindustria, Gabbianelli: «Senigallia e vallate possono e devono attrarre giovani e investitori»

Il comitato territoriale di Confindustria di Senigallia e delle valli Misa e Nevola ha visto un recente cambiamento alla sua guida. Dopo anni di impegno da parte di Renato Mandolini, al suo posto è stata eletta presidente Anna Gabbianelli. Ne abbiamo approfittato per porle qualche domanda dando così uno sguardo alle imprese del territorio locale ma senza perdere di vista il contesto produttivo, economico e geopolitico, sia nazionale che internazionale. Scenario che presenta certamente sfide complesse ma anche opportunità di crescita. L’intervista è andata in onda su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) nei giorni scorsi ma l’audio integrale della nostra chiacchierata con la referente locale di Confindustria accompagna questo articolo grazie al lettore multimediale. Buon ascolto.

L’instabilità internazionale

Il mondo dell’economia, sia a livello nazionale che internazionale, sta attraversando un periodo di grande incertezza. Le tensioni geopolitiche – come la guerra in Ucraina e i conflitti in Medio Oriente, che ognuno spera si possano concludere velocemente, ma anche le nuove politiche commerciali aggressive di alcuni paesi leggasi Stati Uniti, stanno creando un clima di instabilità che si ripercuote anche sulle imprese italiane e, a cascata, su quelle locali.

Le sfide da affrontare

Le aziende italiane, in particolare quelle del settore manifatturiero, si trovano ad affrontare diverse sfide, tra cui la difficoltà nel reperire materie prime, l’aumento dei costi energetici e la concorrenza internazionale. A livello interno, la burocrazia eccessiva e la mancanza di fiducia nel futuro rappresentano ulteriori ostacoli alla crescita.

Il territorio Misa e Nevola

Nonostante le difficoltà, comprese quellle causate dall’alluvione del 2022, il territorio di Senigallia e delle valli Misa e Nevola si distingue per la sua dinamicità e resilienza. Le 62 aziende associate a Confindustria, che spaziano dalla meccanica alla cartotecnica, dall’energia ai servizi, rappresentano un tessuto imprenditoriale variegato e innovativo.

Le priorità di Confindustria

Il nuovo direttivo, guidato dalla presidente Anna Gabbianelli, ha individuato alcune priorità per sostenere le imprese del territorio. Tra queste, la creazione di filiere tra le aziende, per favorire la collaborazione e la condivisione di risorse, e l’attenzione alla formazione dei giovani, per garantire il ricambio generazionale e la disponibilità di manodopera qualificata. Ma puntando sulla qualità della vita, sulla ricchezza del patrimonio culturale e sulla vivacità del tessuto sociale si possono attrarre investitori.

Uno sguardo al futuro

Nonostante le mille incognite, le imprese del territorio hanno dimostrato una grande capacità di ripresa. La capacità di innovazione è indicata da molti imprenditori come l’unica chiave per continuare a crescere, mentre le progettualità con il mondo della scuola sono ormai la base per ridare slancio all’intero territorio.

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Industria e commercio ancora in difficoltà: terzo trimestre 2024 negativo

Il terzo trimestre dell’anno non porta con sé buone notizie per quanto riguarda la produzione industriale e l’attività commerciale. Dati in calo che, secondo Confindustria Marche, confermano  il permanere di un clima congiunturale ancora debole, che sembra peggiorare di anno in anno.

L’ultimo rapporto presentato dagli industriali marchigiani parla di un consuntivo sul terzo trimestre 2024 negativo. Non è però una novità: il dato era ampiamente atteso, anzi anticipato da uno studio svolto alla fine del primo semestre sulle prospettive per la chiusura dell’anno. Di più: nel trimestre luglio-settembre 2024, l’industria manifatturiera regionale non solo registra attività produttiva e commerciale in calo rispetto ai primi mesi dell’anno, ma mostra un andamento sottotono anche rispetto ai livelli rilevati nello stesso periodo del 2023.

Secondo i risultati dell’indagine del centro studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, la produzione industriale ha registrato una flessione del 3,0% nel terzo trimestre 2024 su base tendenziale (-3,8% nel secondo trimestre). Un dato ancora peggiore di quello nazionale che si attesta al -2,6%.

Meno peggio l’attività commerciale: nel complesso è in calo dello 0,4% rispetto al periodo luglio-settembre 2023, con una contrazione sul mercato interno e un aumento sul mercato estero. Le vendite sul mercato interno hanno registrato una diminuzione dell’1,6%, mentre le vendite sull’estero hanno registrato una crescita pari al 2,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Unica nota positiva sembra essere quella occupazionale: nella media del trimestre luglio-settembre 2023, i livelli occupazionali sono cresciuti dello 0,8%.

Di debolezza del mercato interno parla il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali quale causa che influenza il report sul terzo trimestre 2024, anche se accompagnato da timidi segnali di ripresa nel mercato estero. «Pesa sull’economia regionale l’incertezza derivante dal debole andamento dell’economia tedesca, dall’acuirsi delle tensioni internazionali e dalle elezioni USA». 

Se il contesto internazionale non è favorevole alla produzione industriale marchigiana, qualche beneficio nel contenere la negatività è data dalle «decisioni di riduzione dei tassi prese dalle banche centrali per sostenere l’economia e contenere l’inflazione» spiega ancora Cardinali che guarda al futuro con un cauto ottimismo: «In questo scenario – ha concluso – il miglioramento delle attività di esportazione, seppur ancora contenuto, è un buon segnale. Le aziende marchigiane stanno cercando di superare il momento difficile puntando sui mercati esteri, mantenendo allo stesso tempo un presidio significativo sui mercati più maturi e competitivi».

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Vigor Senigallia e Confindustria: l’orientamento lavorativo scende in campo

Vigor Senigallia e Confindustria insieme per un progetto sull'orientamento lavorativo dei giovani atleti
Vigor Senigallia e Confindustria insieme per un progetto sull’orientamento lavorativo dei giovani atleti

Una società sportiva e un’associazione di categoria che si mettono insieme per orientare i giovani calciatori al mondo del lavoro. Sembra strano ma è quello che hanno messo in campo la F.C. Vigor Senigallia – Scuola Calcio Vigorina e il comitato territoriale senigalliese di Confindustria. Il progetto “Con VIGORe in azienda”, giunto al termine di questa prima edizione, o meglio di questo anno “zero” perché di una sperimentazione si tratta in fin dei conti, ha visto una quarantina di giovani atleti tra i 16 e i 17 anni entrare in alcune realtà aziendali dell’area senigalliese per una prima impronta formativa e orientativa su quello che è il vastissimo mondo del lavoro in cui si stanno per affacciare.

L’idea è nata con lo scopo di riavvicinare i giovani al mondo aziendale dopo la crisi degli anni passati e la fase pandemica, far toccare loro con mano alcune realtà di successo o quanto meno longeve e strutturate e soprattutto far capire loro l’importanza del lavoro di squadra. Proprio come in campo si gioca di squadra per vincere la partita, così anche nel lavoro si collabora per raggiungere un risultato. I ragazzi della Vigor, in particolare della fascia allievi e under 17, si sono dunque recati di pomeriggio presso cinque aziende – Fiorini Packaging, Isma Color, Pierpaoli, Pluservice e Officine Mandolini – dove hanno potuto mettere a fuoco alcuni concetti e similitudini col mondo sportivo.

«L’iniziativa è stata subito accettata dalla società sportiva e da Confindustria – ha specificato Andrea Gambelli, responsabile commerciale e marketing della Vigor – e di similitudini ce ne sono tante tra mondo del lavoro e sportivo. E proprio questo aspetto ha agevolato i ragazzi in questa partita con l’orientamento lavorativo, per comprendere cosa fare o non fare quando si avvicinerà la scelta del proprio futuro. E’ un’iniziativa davvero importante che sicuramente replicheremo anche i prossimi anni, magari allargando la platea di giocatori o cercando di ottimizzare orari e spostamenti dei nostri atleti».

Dal lato industriale è Renato Mandolini a prendere la parola. Il presidente del comitato territoriale senigalliese di Confindustria Ancona ha sottolineato il «valore di entrare in un’azienda, di poterne vedere e comprendere il funzionamento, l’organizzazione, anche per scrollarsi un po’ quella percezione negativa che c’è dietro il mondo lavorativo. Ormai non è più quello di una volta, anche i turni di lavoro sono più flessibili e diversi, ci sono molteplici opportunità di crescita e anche di far carriera all’interno di un’azienda».

Dal canto loro, due protagonisti di questa prima edizione di “Con VIGORe in azienda”, Francesco Leoni e Antonio Maria Angeletti (allievi regionali e under 17 Vigor) hanno parlato di «esperienza interessante», anche se concentrata in pochissimi mesi, appena due, ma utile per avere un «bagaglio di informazioni» di base per potersi orientare nel mondo del lavoro, «che a volte non arrivano dalla scuola». Ma è stata «anche un’esperienza importante perché ci ha unito ancora di più come squadra e gruppo: la Vigor è una scuola calcio ma è anche una scuola che ci forma come persone, è come un educatore».

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Crescono anche nel primo trimestre 2023 le esportazioni delle Marche

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Foto: Pixabay

Nei primi tre mesi del 2023 l’export italiano in valore mostra una crescita molto sostenuta (+9,8%) rispetto allo stesso periodo del 2022, ma in rallentamento per tutte le ripartizioni territoriali ad esclusione del centro. Gran parte delle regioni italiane registrano incrementi dell’export in valore: il più marcato per le Marche (+101,9%) la cui performance è quasi totalmente spiegata dall’eccezionale aumento delle vendite di prodotti farmaceutici verso la Cina e contribuisce per 2,8 punti percentuali all’aumento tendenziale dell’export del nostro Paese. 
Al netto della variazione del comparto farmaceutico la crescita dell’export delle Marche risulta più modesta di quella media nazionale e pari al +3,4%.

Il peso dell’export della regione sul totale nazionale è salito dal 2,8% al 5,1%; la crescita ha riguardato sia le vendite verso i Paesi Ue (+20,6%) sia, soprattutto, quelle verso i Paesi extra Ue (+208,6%).

«Un altro brillante risultato del comparto farmaceutico – ha commentato il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali – che nasconde tuttavia andamenti differenziati tra i principali settori di specializzazione della regione ed un rallentamento per alcuni di loro. Per questo dobbiamo continuare a lavorare per supportare la vivacità e la crescita dell’intero sistema produttivo regionale affiancando le imprese e aiutandole a mantenere e accrescere la presenza delle nostre produzioni sui mercati internazionali».

Scendendo nel dettaglio dei dati regionali, l’export del comparto farmaceutico risulta cresciuto di cinque volte rispetto al primo trimestre 2022, ma crescono in modo consistente anche le esportazioni di macchinari ed apparecchi (+18,1%), di pelli e calzature (+20,8%), di mobili (+13,5%), di articoli di abbigliamento (+26,1%), di sostanze e prodotti chimici (+12%), di prodotti alimentari e bevande (+13,3%), di computer e apparecchi elettronici (+28,3%), di legno e prodotti in legno (+6,8%), di prodotti tessili (+22,5%). 

In flessione invece le esportazioni di metalli e prodotti in metallo (-10,2%), di apparecchi elettrici (-3,7%), di altri mezzi di trasporto (-59,2%), di articoli in gomma e materie plastiche (-8,6%), di carta e prodotti di carta (-1,5%), di prodotti petroliferi (-39,2%).

A livello provinciale si registra l’aumento delle esportazioni in tutte le province fatta eccezione per Pesaro Urbino (-1,1%): Ancona (+1,7%), Macerata (+12,7%), Fermo (+19,8%). Ascoli Piceno, il cui valore delle esportazioni è risultato più che quadruplicato (+338,8%), influenzato dall’andamento dei prodotti farmaceutici, risulta al primo posto tra le province italiane per contributo alla crescita tendenziale dell’export nazionale.

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Sviluppo Marche e azioni contro il dissesto idrogeologico: accordo Regione-Confindustria

Tra i danni dell'alluvione del 15 settembre 2022 c'è la chiusura di molti ponti nella vallata Misa-Nevola
Tra i danni dell’alluvione del 15 settembre 2022 c’è la chiusura di molti ponti nella vallata Misa-Nevola

Siglato il protocollo di intesa tra Regione Marche e Confindustria per ribadire, tra le altre cose, la sistemazione delle problematiche legate all’alluvione e al dissesto idrogeologico del territorio regionale. La firma è arrivata giovedì 13 aprile e nel documento vengono individuate le emergenze da affrontare subito.

Tra i temi, c’è naturalmente la ricostruzione post sisma 2016, il dissesto idrogeologico dopo l’alluvione del 15 settembre 2022, le carenze infrastrutturali che penalizzano la regione, la transizione energetica e le azioni da mettere in campo per un contesto più competitivo con imprese innovative, digitalizzate, sostenibili e internazionalizzate.

Più in dettaglio, nel protocollo Regione Marche e Confindustria stabiliscono un confronto preventivo e costante sulle tematiche chiave per lo sviluppo del sistema edile e manifatturiero regionale, sulla politica industriale, ma anche sulla verifica degli obiettivi strategici e sulla loro concreta attuazione entro la fine della legislatura.

Uno di questi obiettivi è creare le condizioni per lo sviluppo imprenditoriale e sociale, centrali nelle strategie per la crescita delle Marche. «Ci sono molti settori su cui lavorare insieme – ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – come la programmazione europea o le infrastrutture. Dall’inizio della legislatura abbiamo attraversato momenti difficili come la pandemia, il caro-energia, la guerra russo-ucraina che sta condizionando la nostra economia. A questi si aggiungono il sisma e l’alluvione. Il tessuto produttivo ha dimostrato una grande capacità di tenuta, ma  dobbiamo creare prospettive per il futuro ed è quindi essenziale intensificare gli sforzi congiunti della Regione e delle imprese per affrontare le tematiche chiave che più incidono nel rilancio e nella capacità di essere competitivi».

Il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali ha commentato: «Abbiamo rifocalizzato le emergenze da affrontare subito. Fondamentale è il rilancio della politica industriale regionale per intensificare la crescita economico-sociale e recuperare i gap che ci inquadrano ancora come una regione in transizione. Dobbiamo riuscire, entro questo periodo di programmazione, a ritornare una delle regioni più competitive del Paese. Bisogna per questo affiancare gli sforzi di tenuta e ripresa degli imprenditori, con politiche regionali organiche, chiare e mirate, che assicurino certezza del diritto agli operatori, stimolando un più alto livello di investimenti con adeguate risorse, un contesto più favorevole al fare impresa».

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