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Tag: demografia

Calo demografico, l’Italia tra i paesi più colpiti: meno di 7 nati ogni mille abitanti

Eppure la tendenza si potrebbe invertire. Lo testimonia la Francia che, da paese con il numero inferiore di nascite negli anni ’80-90, con una serie di politiche di sostegno alla natalità oggi è diventata il paese con il rapporto nascite 1000 abitanti più alto del continente. In tempi più recenti si osserva il cambio di passo di altri paesi come Ungheria, Repubblica Ceca, Austria e Germania e Portogallo che nel 2022, dopo aver perso oltre 200 mila persone, ha segnato un aumento del 5% delle nascite.

L’inverno demografico non è soltanto una caratteristica italiana, tutta l’Europa è coinvolta nel processo di continuo invecchiamento della popolazione e della costante diminuzione del numero delle nascite. Secondo i dati Eurostat nel giro di 10 anni – tra il 2020 e il 2030 – all’appello mancheranno 190mila nuovi nati in tutto il continente.

All’interno di questo quadro inquietante, l’Italia occupa un posto di retroguardia, è infatti tra i paesi più in sofferenza: con Spagna e Malta conta il numero minore di numero di figli per donna (meno di 1,3), se poi si contano i nati per 1000 abitanti conquista la maglia nera dell’ultimo posto (sono solo 6,8 contro una media europea di 9,1).

Il caso tedesco potrebbe essere quello per noi più interessante: le misure adottate anche con il sostegno del Pnrr durante la conclusa esperienza del governo Draghi sembrerebbero scegliere il modello scelto dalla Germania. I teutonici sono passati da un modello di welfare classico – nel quale si contava su un adulto della famiglia che lavorava, generalmente il papà, e l’altro che assumeva i carichi di cura, generalmente la mamma – a un modello di “adulto lavoratore” nel quale entrambi i genitori sono stimolati a impegnarsi nel mondo lavorativo. Contemporaneamente anche il padre è spronato ad assumere i compiti di cura.

Sono stati introdotti congedi parentali che possono arrivare a coprire anche 12 mesi se sono ripartiti da entrambi i genitori. Inoltre dal 2004 sono stati aumentati i servizi per l’infanzia, ed è stata promulgata una legge che da diritto ai bambini compiuto il primo anno di età. La combinazione delle due misure ha permette ai entrambi i genitori di impegnarsi nel mondo del lavoro. C’è poi l’assegno universale (oltre i 200€ e a crescere per numero di figli a carico) per ogni figlio presente nel nucleo familiare al quale si aggiunge per le famiglie meno abbienti una serie di misure per favorire la partecipazione ad attività culturali, sportive.

L’assegno universale è stato introdotto anche in Italia, certo la consistenza non è la medesima; i congedi parentali esistono ma non sono ancora “appetibili”; l’aumento dei servizi per l’infanzia è uno degli obiettivi dichiarati dal Pnrr. Se si vuole invertire la rotta del declino l’attuale governo dovrebbe continuare a lavorare sulla stessa linea.

Andrea Casavecchia

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Italiani all’estero, gli unici a crescere

viaggi, partenze, migrazioni, trasferte

Su 5,6 milioni di italiani all’estero gli over 65 sono 1.148.000, di cui il 52,2% è donna. Le comunità più numerose di pensionati italiani vivono in Argentina, Brasile, Svizzera e Germania, ma spiccano anche Uruguay, Cile, Perù, Sudafrica, dovuto alla storia dell’emigrazione italiana. «Guardare alla situazione degli anziani è un termometro per misurare lo stato di salute del Paese. Se vanno via anche gli anziani è segno che dobbiamo fare qualcosa di urgente e indifferibile». Lo ha detto Delfina Licata, sociologa delle migrazioni della Fondazione Migrantes, intervenendo a Roma al convegno “Italia, pensioni e mobilità: storia di partenze e di ritorni”, organizzato insieme all’Inps.

Al 1° gennaio 2021, la comunità dei connazionali residenti all’estero è costituita da 5.652.080 unità, il 9,5% degli oltre 59,2 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre l’Italia ha perso quasi 384mila residenti sul suo territorio (dato Istat), ha registrato un aumento del 3% nell’ultimo anno di coloro che risiedono stabilmente all’estero. La mobilità degli italiani con la pandemia non si è arrestata, ma ha sicuramente subito un ridimensionamento che non riguarda, però, le nuove nascite all’estero da cittadini italiani, ma piuttosto le vere e proprie partenze: il numero dei connazionali che hanno materialmente lasciato il Paese recandosi all’estero da gennaio a dicembre 2020. In valore assoluto, si tratta di 109.528 italiani, -21.408 persone rispetto all’anno precedente.

Secondo i dati della Fondazione Migrantes, i cittadini italiani residenti oltre confine negli ultimi sedici anni sono aumentati dell’…

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Domande sulla denatalità

Evento alla Rotonda a mare

Sarà uno dei momenti più importanti di riflessione sulla famiglia degli ultimi anni, sul territorio marchigiano: si tratta della prima Conferenza Regionale per la Famiglia, sul tema della “Denatalità: un’emergenza che interroga la politica”. L’evento, che si terrà il prossimo 8 febbraio, a Senigallia, alla Rotonda a mare, a partire dalle 9.30, è organizzato dalla Regione Marche, in collaborazione con il comune di Senigallia e fortemente voluto dal Forum delle Associazioni Familiari delle Marche. Tra i relatori della Conferenza è prevista la speciale partecipazione del presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, Gigi De Palo, della dirigente del Servizio statistiche demografiche Istat, Sabrina Prati e di importanti esperti del settore, nonché rappresentanti delle Istituzioni, delle associazioni, dei sindacati e del mondo produttivo e cooperativo. Al mattino i lavori si apriranno con i saluti del presidente della Regione, Luca Ceriscioli, del sindaco di Senigallia e presidente dell’Anci regionale, Maurizio Mangialardi, del vescovo di Senigallia, Franco Manenti, dell’arcivescovo Piero Coccia, presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, di Andrea Marinozzi, presidente della Consulta Regionala della Famiglia e di Andrea Nobili, Garante dell’infanzia della Regione Marche. In merito alle politiche regionali sulla famiglia interverrà, nel primo pomeriggio, l’assessore alla Politiche familiari della Regione Marche, Loretta Bravi.

La Conferenza sarà articolata in due sessioni: la prima sarà dedicata alla “Situazione demografica delle Marche oggi – quali politiche per le famiglie marchigiane” e sarà l’occasione per presentare un percorso di ricerca che ha indagato la bassa fecondità marchigiana, promosso dal Forum delle Associazioni Familiari delle Marche e finanziato dal Consiglio regionale delle Marche. L’analisi è stata condotta dal Centro Inle terdisciplinare di Ricerche e Studi su Famiglie, Infanzia e Adolescenza e dal Dipartimento di Economia, Società, Politica dell’Università di Urbino Carlo Bo. Il coordinamento scientifico del gruppo di lavoro è stato assicurato dai professori Guido Maggioni e Eduardo Barberis che hanno supervisionato il lavoro di ricerca dei dottori Nico Bazzoli e Isabella Quadrelli con il supporto degli studenti Martina Morbidi e Natale Barboni. La seconda sessione di lavoro “Quale scelta per la ripresa della natalità. Proposte e buone prassi”, che si svolgerà nel pomeriggio, sarà introdotta da: Antonio Mastrovincenzo, presidente del Consiglio regionale,

Ilaria Ramazzotti, assessore alle Pari opportunità del comune di Senigallia e Marco Ugo Filisetti, direttore dell’Ufficio scolastico delle Marche. Le conclusioni saranno affidatea Paolo Perticaroli, presidente del Forum delle Associazioni Familiari delle Marche, per il quale “sicuramente questa Conferenza è un grande risultato per la nostra associazione. Credo che, finalmente, nella Regione Marche, si possa iniziare a parlare di denatalità, abbandonando vecchie logiche assistenziali e passando a una nuova mentalità”. La Conferenza sarà considerata valida come corso di formazione per docenti e amministratori.

Simona Mengascini