Skip to main content

Tag: Massimiliano Santini

Dazi Usa-Ue: l’accordo che fa male alle Marche

L’accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi al 15% è stato l’argomento al centro di un’intervista con Massimiliano Santini, direttore della CNA di Ancona, che ha analizzato l’impatto del nuovo sistema tariffario, nonostante ancora i punti non noti, sul sistema produttivo ed economico marchigiano. L’intervista, in onda su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM), è disponibile anche in questo articolo grazie al lettore multimediale.

I punti chiave dell’accordo

Tra le tariffe doganali viene introdotta un’aliquota del 15% sulla maggior parte delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti. Sebbene sia inferiore al 30% inizialmente minacciato da Trump, rappresenta comunque un forte aumento rispetto al precedente valore medio dei dazi che si attestava sul 4,8%. Tra i settori coinvolti ci sono auto, semiconduttori, prodotti agroalimentari e farmaceutici, ma sono previste esenzioni per alcuni comparti specifici, tra cui farmaci generici, microprocessori, aeronautica, alcuni prodotti chimici e materie prime. Non basta: l’Ue si è impegnata all’acquisto di 750 miliardi di dollari di forniture militari e a investire circa 600 miliardi di dollari in beni e servizi americani, come gas e petrolio.

Le conseguenze economiche per l’Italia

Secondo Santini, l’accordo sui dazi rappresenta un compromesso necessario per evitare una guerra commerciale, ma le conseguenze per le imprese italiane saranno significative, anche se ancora siamo nella fase delle stime. Si ipotizza una contrazione delle vendite di prodotti Made in Italy negli Stati Uniti, un mercato fondamentale, che potrebbe toccare i 21 miliardi di euro. C’è poi il rischio che la tariffa del 15%, se trasferita sul prezzo finale, potrebbe rendere i prodotti originali italiani meno competitivi, favorendo la diffusione di prodotti “Italian Sounding” di qualità inferiore.

La richiesta della CNA al governo italiano

Il direttore della CNA ha espresso la necessità di un intervento immediato del governo Meloni per supportare le imprese di fronte all’introduzione di dazi così gravosi per l’Europa e per il nostro sistema economico. La richiesta principale è quella di introdurre misure compensative e alleggerire il carico che le aziende già affrontano, come l’eccessiva burocrazia e gli elevati costi energetici.

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

Dazi USA, terremoto per l’export delle Marche: imprese in crisi ma non mancano le opportunità

Tra annunci e pause, tra sparate e passi indietro, la politica di Trump con i suoi dazi imposti in modo unilaterale a tutto il mondo, sta avendo effetti negativi sull’economia e sta spaventando le imprese, anche quelle della nostra regione Marche. Molte, in attesa di capire cosa succederà, hanno fermato gli investimenti e bloccato anche metà delle produzioni data l’incertezza per quanto riguarda l’export verso gli Stati Uniti, uno dei principali mercati in cui le Marche esportano beni e prodotti. A che punto siamo e come se ne esce da questa situazione? Lo abbiamo chiesto a Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona. L’intervista è in onda venerdì 11 aprile, alle ore 13:10 e alle 20; sabato 12, alle ore 20 e poi domenica 13 a partire dalle ore 16:50 (il terzo di tre contributi audio). Audio integrale che è disponibile anche qui, in questo articolo – basterà cliccare sul tasto play – assieme a un breve testo.

Un mercato cruciale in difficoltà

L’export marchigiano verso gli USA è sceso a 1,2 miliardi nel 2024. Un calo drastico che mette in ginocchio numerose piccole e medie imprese, cuore pulsante dell’economia locale. Settori chiave come l’automotive, con 90 aziende e 6.000 dipendenti solo nella provincia di Ancona, sono particolarmente vulnerabili. Altri settori che esportano negli States sono il manifatturiero, il farmaceutico, la meccanica, la moda e, ovviamente, l’agroalimentare.

Incertezza e nuove rotte

L’altalena di annunci e ripensamenti di Trump ha generato un clima di forte incertezza, rendendo difficile per le imprese pianificare il futuro. Di fronte a questo scenario, la CNA di Ancona lancia un appello alla diplomazia e alla negoziazione, ma invita anche le imprese a esplorare nuovi mercati. L’Africa, il Medio Oriente, l’India e il Sud America rappresentano potenziali sbocchi per l’export marchigiano.

Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona
Massimiliano Santini, direttore Cna Ancona

Le proposte della CNA per sostenere le imprese

Per superare la crisi, c’è una serie di misure concrete che va dalla semplificazione burocratica agli incentivi agli investimenti e al sostegno all’export. Ma soprattutto bisogna guardare a questa crisi come a un’opportunità, diversificando i mercati e rafforzando la competitività del sistema produttivo regionale.

L’Europa come mercato catalizzatore di capitali

In questo scenario, l’Europa deve rafforzare la sua voce e porsi come un polo attrattivo per i capitali, promuovendo le transazioni in euro e adottando politiche comuni in materia di energia, immigrazione, demografia, infrastrutture e digitalizzazione.

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.