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TELA racconto io Senigallia: l’omaggio reciproco tra la città e Laura Nigro, autrice dialettale

“TELA racconto io Senigallia”. E fortuna, viene da dire, perché la memoria corta sfilaccia storie, persone, il profilo di luoghi che sono molto più di un insieme di strade, piazze e case. Una città ha una sua personalità. Cambia, nel tempo, è normale che sia così ma ciò che è stata continua a vivere, anche inconsapevolmente, in chi la abita da sempre, in chi la sceglie per starci, in chi ne è profondamente legato. Si spiega anche così il pienone di lunedì 9 giugno 2025, all’auditorium ‘San Rocco’ di Senigallia, in occasione della presentazione del libro scritto da Laura Nigro (Ventura edizioni) e nel quale sono riportate alcune delle sue commedie dialettali che tanto hanno fatto divertire il pubblico, affezionato alla vivacità di un dialetto che dice molto della personalità senigalliese.  L’associazione culturale “La tela” nell’occasione ha riproposto alcune parti delle commedie, alternando alla brillante conduzione di Leonardo Marcheselli esilaranti siparietti che hanno fatto risuonare in sala tutte le sfumature del nostro vernacolo. Nigro, insieme ad Antonella Santinelli, grande ispiratrice di questa iniziativa, dialogando su questa bella storia hanno riaperto il sipario su vicende e modi di essere legati a doppio filo alla città, suscitando in sala commozione e risate a crepapelle.

Con “La Tela” ed i suoi istrionici attori, Laura Nigro ha portato in scena le sue commedie fin dal 1998, riuscendo a coinvolgere sempre più spettatori. Nel solco di grandi ‘maestri’ (per citarne alcuni, Vinicio Mandolini, Angelo Cicconi Massi, Nanda Tenenti Moroni, Leonardo Barucca, il poeta dialettale Nicola Leoni, Domenico Pergolesi – attivo promotore di eventi di cultura cittadina) Laura ha preso a piene mani, rielaborandola con creatività e intelligenza narrativa, un’eredità preziosa; lei, piccola bambina, arrivata dalla natìa Trieste, con un carico di sofferenza familiare che la guerra e l’immediato secondo dopoguerra impose a tante esistenze, con determinazione e coraggio scelse il teatro, sin dalla scuola superiore, quale veicolo di emozioni e possibilità di creare legami belli, comunità possibili.

È stato un regalo gioioso e necessario, questo appuntamento di inizio estate. Una di quelle occasioni che suscita domande sulla grande sfida, anche per una piccola città, del cercare e trovare il giusto equilibro tra memoria e futuro, identità e accoglienza. Nel micro si avvertono le grandi sfide della contemporaneità, specialmente quando i custodi del ‘chi eravamo’ si assottigliano.  Parlare e proporre il dialetto è molto più di un modo di dire le cose, è dare forma a dinamiche e relazioni che ci riguardano. E viene spontaneo il grazie condiviso per chi, anche oggi, ha voglia di promuovere il dialetto, farlo conoscere e donarci più di un sorriso condito dal quell’ironia, tutta senigalliese, che dice tanto chi siamo.

Laura Mandolini

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