Una storia da prima pagina
La Bibbia e quanto le ruota attorno scala le classifiche di vendita, fa boom di ascolti nella tv generalista come nelle piattaforme web. Gian Guido Vecchi, sul Corriere della Sera, si chiede in un articolo “Perché Gesù venne ucciso? La storia del Venerdì Santo: il (doppio) processo e la morte in croce”; il Venerdì di Repubblica, magazine settimanale edito dal quotidiano, dedica la prima pagina a Giuda, “Chi era? Perché tradì. Quale fu la sua fine?” in uno speciale dal titolo “Sulle tracce di Giuda”. La saggistica religiosa occupa sempre più scaffali delle librerie. A quanto pare, alla faccia delle rivoluzioni tecnologiche che vorrebbero scalzare l’umano e alla vigilia della scomparsa – annunciata da autorevoli studiosi – dell’antropologia come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi, c’è ancora bisogno di spiritualità, anche di quella cristiana! Altrimenti i colossi mediatici, scaltri annusatori del mercato, non se ne occuperebbero. Non la si cerca, però, nei ‘soliti’ luoghi e nelle modalità tradizionali, inutile nascondersi dietro un dito, la Chiesa è sempre meno attrattiva quale luogo di formazione e approccio alla fede. Si tratta, allora, di una sorta di sana “concorrenza”; di più, occasione propizia per le comunità cristiane per farsi qualche domanda (il Sinodo dovrebbe servire proprio a questo) su come vive e testimonia la Parola, sulla capacità di intercettare i bisogni profondi delle persone, sui linguaggi e gesti che usa. Con serenità, perché lo Spirito soffia dove vuole, tra le pagine di un giornale, in un canale televisivo, laddove meno te lo aspetti. Questa la Sua meravigliosa e soprendente libertà che profuma di Resurrezione, di vita nuova sempre e comunque.
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