Egregio Presidente Acquaroli,
sono un alluvionato di Pianello di Ostra. Le volevo sottoporre alcune riflessioni di valenza generale, a seguito dell’alluvione del 14 settembre, dal mio punto di osservazione. Vivo a Pianello di Ostra, ho già sopportato l’alluvione del 2014 , ed ho potuto riscontrare che non ci sono stati significativi miglioramenti da allora. L’intento della presente è di far sì che questa volta, l’amara esperienza vissuta, sia utile per il futuro, e la tragedia non sia dimenticata.
ALLARME
Risulta che nel territorio di Arcevia, alcune ore prima di giungere a Pianello, l’alluvione si è manifestata in tutta la sua violenza e il sindaco di Arcevia ha dato l’allarme in regione. Il pluviometro nel territorio di Arcevia e quello di Barbara, e il misuratore dell’altezza del Misa nel territorio di Serra di Conti, sempre ore prime di giungere a Pianello, hanno registrato le stra-abbondanti piogge e l’innalzamento repentino di 5 metri del livello del Misa. Dati in rete disponibili in real time alla Protezione Civile Regionale. Contestualmente ci sono state numerose richieste di intervento dei vigili del fuoco fatte dai cittadini. Che cose ne hanno fatto di queste informazioni la Protezione Civile Regionale? Non è dato sapere. Dal mio punto di osservazione, é evidente che non abbiano fatto nulla di qualche utilità. Se hanno attivato, come avrebbero dovuto, gli attuali protocolli, è evidente che non sono efficaci.
Che cosa avrebbe dovuto prevedere il sistema di emergenza? Che cosa avremmo legittimamente atteso? “Innanzitutto Allertare Le Popolazioni”. Esiste una direttiva europea che impone a tutti gli stati membri di dotarsi di un sistema di Allarme pubblico entro giugno 2022, che la Protezione civile Italiana afferma di aver attivato da Aprile 2022.
1. ALLARME SMS basati sulla localizzazione (LB-SMS). Sistema, tecnologico e moderno e che si avvale di infrastrutture esistenti. Invia un SMS a tutti i cellulari presenti in un’area, ad esempio, il 15 Settembre anche a tutti i cittadini che vivono o che si trovavano nell’area del Misa e del Nevola, allertandoli. La protezione civile, aveva annunciato prima l’attivazione entro il 2020, e recentemente aveva assicurato la piena operatività da Aprile 2022 , (IT-Alert in conformità del Common Alerting Protocol” (CAP)). Aver attivato questo allarme, per noi della comunità di Pianello, avrebbe evitato le quattro morti registrate nel nostro paesino. Un prezzo altissimo e inaccettabile. E anche un notevole contenimento dei danni, in un ora si riescono a fare molte cose. (https://www.repubblica.it/green-and-blue/2022/04/22/news/it_alert-346065610/)
2. SISTEMA DI ALLARME SONORO DIFFUSO. Sirene a altoparlanti. Un tempo le campane delle chiese suonavano a martello per avvertire del pericolo imminente. Ora per creare il sistema di allarme diffuso, servono infrastrutture e capitali per investimenti, nonché manutenzione. Si potrebbe però, con opportuni accordi, utilizzare una rete capillare di infrastrutture esistenti, integrandoli alla rete con dispositivi tecnologici, come i campanili di chiese e torri civiche, per diffondere il segnale d’allarme, attivabili in remoto.
3. Il sistema di ALLARME DATO CON AUTOMEZZI CON ALTOPARLANTI. Tutti i comuni possono attivare questo sistema, sicuramente utile, ma che ha evidenti limiti. Molti cittadini potrebbero non sentirlo e il tempo necessario, per diffondere un allarme comprensibile, è di molte ore. Il tempo è prezioso e può essere solo un sistema complementare, ma non l’unico.
4. Poi ci sono app, social, radio e tv locali, etc…, quali strumenti integrativi.
Anche a fronte di un evento meteo eccezionale, come quello vissuto, questi strumenti sarebbero stati di sicura efficacia. Un allarme, dato anche solo con un’ora di anticipo, da modo ai cittadini di fare molte cose e farle in sicurezza.
A conferma, le cito un solo esempio fra tanti. Un abitante di una casa collocata lungo il fiume Misa, non lontano da casa mia, è stato avvertito telefonicamente di quello che accadeva ad Arcevia. Ha constatato che il livello dell’acqua stava crescendo. Quell’ora di tempo guadagnata gli ha permesso di mettere in salvo auto, animali da cortile, beni elettrici ed elettronici, preziosi e trovarsi al sicuro quando è arrivata la piena. Ha ridotto molto i danni e garantito la sicurezza dei suoi famigliari.
Presidente Acquaroli, Le chiedo un suo preciso impegno per attivare, in tempi record, questi tre punti e rivedere le procedure di allarme.
SOCCORSO
Premesso che gli italiani sono molto meglio di come usualmente ci descriviamo, e come tutti gli alluvionati ringrazio e apprezzo infinitamente i tanti soccorritori, amici, volontari sconosciuti e membri dei corpi di soccorso, che con generosità, da ogni parte d’Italia, ci hanno aiutato e sostenuto, infaticabili. Oltre il cuore, c’è necessità di usare al meglio l’intelligenza, dovremo migliorare le procedure.
Presidente Acquaroli, per intervenire e migliorare in questo ambito, per molte attività, non sono necessari investimenti di qualche rilevanza, le basterebbe incaricare persone esperte e competenti per riorganizzare il settore e rivedere i protocolli e accelerare le procedure. Apprezzerei un suo impegno, in proposito.
INTERVENTI SUI CORSI D’ACQUA. OPERE E MANUTENZIONI
Non voglio dilungarmi oltre in una complessa e lunga discussione. È evidente a tutti che non sono state fatte le opere adeguate e necessarie, che anche se non avessero potuto assorbire per intero l’evento eccezionale, di certo ne avrebbero potuto mitigare molto l’effetto e le conseguenze. Nel 2014, pochi mesi dopo l’alluvione, a Bettolelle è stata indetta una riunione in cui la provincia presentava INTERVENTI URGENTI A SEGUITO DELL’ALLUVIONE. Solo che partecipando, ho potuto constatare che si trattavano degli interventi urgenti a seguito dell’alluvione del 1976, e veniva annunciata solo la fine della progettazione e a oggi non sono state completate le opere. È necessario un radicale cambio di passo. Ci aspettiamo un’azione fatta nei tempi e nei modi necessari. Otto anni sono stati gettati al vento. Adesso bisogna recuperare. Non è affatto normale subire due pesanti alluvioni in otto anni e vivere nella costante insicurezza.
RIMBORSI
Sarebbe necessario rivedere i criteri che definiscono i rimborsi, sia l’entità che la determinazione senza costringere i cittadini a lunghe e interminabili cause civili per ottenere la totalità del dovuto.
Egregio Presidente Acquaroli, concludo, chiedendole l’impegno ad attivarsi da subito, ricercando e ottenendo le risorse necessarie, alfine di prevenire altri eventi simili in futuro, far sì che siano adottati tutti i miglioramenti possibili, e che non si rimanga ancora inerti, come dal 2014. Vorrei essere rassicurato, e come me, tutte le comunità che hanno subito il cataclisma, che tra qualche anno, o qualche mese, non dovremo subire una nuova alluvione, mentre gli interventi languono nelle pastoie burocratiche.
In attesa di suo riscontro,
Mirko Guazzarotti, un alluvionato di Pianello di Ostra
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