Da Arcevia a Roma per il Giubileo della Speranza: le voci di chi ha vissuto una giornata speciale/2

ARCEVIA – Ad Arcevia il nuovo parroco don Mario Camborata ha proposto ai suoi parrocchiani una duegiorni romana in occasione del Giubileo e molti di questi hanno accolto l’invito nei giorni 4 e 5 gennaio scorsi.
Ecco altre testimonianze da questa due giorni giubilare.
La mia esperienza giubilare è iniziata nel momento che ho deciso di aderire la Pellegrinaggio. La mattina quando siamo usciti dal parcheggio da dove ci aveva lasciato il pullman e immessi in via Riconciliazione, vedendo il percorso designato per andare verso la Porta Santa e gruppi che lo stavano percorrendo, ho provato una certa emozione di gioia. Ho avuto la sensazione di una Chiesa viva, una Chiesa in cammino, nonostante la situazione attuale di chiese sempre più vuote di fedeli. Questo mi ha dato Speranza che Dio Padre ci è vicino e Lui che fa la Storia e nessuna forza contraria prevarrà contro la Chiesa. Il percorso giubilare è stato bello e ben organizzato. Le letture, i salmi le invocazioni ci hanno preparato al grande evento dell’attraversare la Porta Santa. Arriva il grande momento, il cuore sussulta di gioia, ringrazio Dio per questo dono che ci concede, gli chiedo la grazia che accompagnato dalla Speranza di perseverare nella Fede e di essere sostenuto nelle mie fragilità. Chiaramente in tutte le cose, c’è sempre l’elemento critico, negativo: in prossimità della Porta si entra scaglionati e quindi c’è un tempo in cui si sta ammassati l’uno all’altro e c’era un po’ di chiacchiericcio che disturbava l’intimità di cuore. Mi sono ripromesso rivivere questo momento di grazia, sfruttando le Porte Sante che sono disponibili in diocesi. Altro Dono di Dio Padre.
Un parrocchiano
“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Mt 7,7-8). Ancora oggi, queste parole pronunciate da Gesù di Nazareth sono vive, vere ed efficaci. In questo Anno Santo lo sono in maniera particolare. Non c’è bisogno di bussare, la porta è già aperta! Se la oltre passi trovi e ricevi, incondizionatamente, quello che è da sempre e per sempre: l’Amore di Dio. Quell’Amore che si manifesta in un’infinità di modi, ad esempio: · nei fratelli e nelle sorelle con cui si ha condiviso il pellegrinaggio giubilare “Greccio – Roma”; nel sacerdote che ci ha accompagnato e guidato: don Mario Camborata; nell’Eucarestia celebrata a Greccio; nella croce giubilare; nel sacramento della riconciliazione a San Pietro; nelle parole del Santo Padre all’Angelus; nel girare per il centro di Roma. E molto altro, ancora da scoprire. Persone di ogni età, dai bambini agli anziani, provenienti da città diverse, paesi diversi, parrocchie diverse, diocesi diverse, cammini di fede diversi e nonostante ciò, eravamo un solo corpo, un solo spirito una sola famiglia, perché ciò che ci unisce nel profondo, fa’ della diversità altrui ciò che mi completa. L’Amore di Dio è unità! La presenza, le parole e l’attenzione di don Mario Camborata hanno fatto sì che nessuno dei presenti si sentisse fuori posto o d’intralcio, ma al contrario ognuno di noi con le sue diversità, umane e spirituali, si è sentito a proprio agio. Questo ha contribuito, fin da subito, a creare un clima fraterno, familiare, di casa. L’Amore di Dio è casa! La celebrazione eucaristica, preceduta dal racconto della storia e degli eventi accaduti nel santuario eremo di Greccio, è stata celebrata e vissuta con quello spirito francescano di cui quel luogo racconta, trasuda, profuma, testimonia da secoli. Nella sua semplicità, ancora una volta Gesù, quel bambino di Nazareth, si è fatto presente in quel luogo attraverso il pane e vino consacrato, per riempire ognuno di noi del Suo Amore. L’Amore di Dio è memoriale! La croce, che da simbolo di morte, Cristo ne ha fatto trono del suo Amore e di Salvezza, ci ha guidati nel tragitto del Giubileo fino alla porta santa. Portata solennemente alla testa del gruppo riecheggiavano nel mio cuore le stesse parole che il sacerdote pronuncia nella celebrazione eucaristica: “Questa è la nostra fede. Questa è la nostra Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore”. L’Amore di Dio è fedeltà! La confessione, luogo e tempo in cui, nonostante il male commesso, volontariamente o involontariamente, ci si sente ascoltati, accolti, capiti, accettati, perdonati, amati e incoraggiati. Luogo e tempo propizio in cui fare esperienza della misericordia di Dio. In questo sacramento è sempre un anno santo, è sempre giubileo. L’Amore di Dio è eterno! Il Santo Padre, tanto amato quanto criticato, ci ha rivolto parole di tenerezza e affetto per essere lì nonostante il freddo e la pioggia. Dopo averci spezzato la parola del Vangelo del giorno, ci ha esortato ad avere coraggio, ad essere luce e di fare il primo passo per affrontare le tante difficoltà della vita e del mondo. Infine ci ha chiesto di continuare a pregare per lui e per la pace nel mondo. Papa Francesco: padre e Pastore. L’Amore di Dio è guida! Il pomeriggio, libera uscita. Da pellegrini di speranza ci siamo fatti pellegrini nel centro di Roma. Tra una via e l’altra, camminando da un monumento a una fontana abbiamo visto la grande bellezza, dietro ogni angolo, della città eterna. L’Amore di Dio è bellezza! Sul far della sera siamo ripartiti per far ritorno alle nostre case. No, non eravamo come i discepoli di Emmaus, delusi, tristi e impauriti. Il nostro cuore era pieno di gioia, ricolmo di quella speranza che non delude, perché l’Amore di Dio è stato ancora una volta riversato nei nostri cuori (cfr Rm5,5). L’Amore di Dio è speranza! Un grande grazie a tutti voi. L’Amore di Dio è rendimento di grazie! L’Amore di Dio è un viaggio in cui trovi unità, casa, memoriale, fedeltà, eternità, una guida, bellezza, speranza, gratitudine e tanto altro da scoprire.
Marco e Valentina