I beni nella Chiesa tra impegno e responsabilità

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cattedrale, chiesa, culto, religione

Un punto di svolta. Ecco quello che necessita la gestione delle comunità parrocchiali. La parola che risuona maggiormente al convegno nazionale degli economi e direttori degli uffici amministrativi delle diocesi italiane, che si è tenuto a Salerno all’8 al 10 giugno scorsi, è “corresponsabilità”, intesa come condivisione dei compiti. Proprio come in una famiglia. Don Claudio Francesconi, economo della Cei, racconta le esperienze apprese durante la tre giorni.

Il cammino sinodale che ispirazione vi ha offerto?
Il cammino sinodale è stato il filo rosso che ha legato gli interventi. Abbiamo cercato di cogliere questo periodo per scrutare insieme alla comunità i segni dei tempi, a partire dai dati oggettivi che balzano agli occhi nelle nostre amministrazioni. Saperli leggere insieme alla prospettiva di un orizzonte più avanzato.

Che segnali avvertite?
Alcuni sono sotto gli occhi di tutti. Per prima cosa c’è un assottigliarsi del numero dei presbiteri. Questo induce le comunità a chiedersi come amministrare le realtà parrocchiali. Poi c’è il tema delle risorse a disposizione che sono sempre più insufficienti per la vita ordinaria delle diocesi, per far fronte anche alla custodia degli immobili che la storia ci ha consegnato. Accogliere e gestire le risorse date dall’8 per mille come una integrazione e non come l’unica risorsa diventa sempre più faticoso. Ci sono però anche segnali positivi. Per esempio, nel panorama degli economi ci sono sempre più laici che hanno portato la loro esperienza e professionalità. C’è stata una grossa richiesta di formazione e scambio di esperienze…

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