“Come risolvere i conflitti”: Angela Dogliotti, a Senigallia, per dare tracce di un’altra storia

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“Come risolvere conflitti senza armi”, il tema trattato da Angela Dogliotti del Centro studi Sereno Regis di Torino, ospite della Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti”, venerdì 1 marzo a San Rocco.  La conversazione ha ruotato intorno alla ricerca sulla resistenza non violenta nella Storia, realizzata dalla politologa statunitense Erica Chenoweth.  Recita il testo: “La resistenza civile è un metodo di azione diretta in cui persone disarmate utilizzano diversi metodi coordinati, non istituzionali per promuovere il cambiamento senza fare fisicamente del male all’avversario… Attraverso la resistenza civile persone di ogni estrazione sociale si uniscono per prendere posizione con grande forza e passione, esigere giustizia e richiamare altri alle loro responsabilità.”

Obiettivo della preziosa ricerca è offrire una valida alternativa allo scontro armato dimostrando, con dati alla mano, come la resistenza non violenta ha avuto una efficacia molto più elevata rispetto alla lotta violenta, sia nell’immediato che nel lungo periodo. Il testo, ricco di grafici e di statistiche, di recente pubblicato in Italia dalla casa editrice Sonda, offre anche una dettagliata presentazione del metodo del teorico statunitense Gene Sharp, che definisce le condizioni indispensabili per rendere efficace l’azione non violenta; quattro i punti fondamentali. Innanzi tutto una partecipazione di massa ampia e diversificata; in secondo luogo tentare di convincere la realtà avversaria a passare dalla parte opposta per il proprio interesse; il terzo passaggio è l’azione del boicottaggio e disobbedienza civile, infine una rigida disciplina nell’organizzare e coordinare ogni azione di resistenza. E’ scientificamente dimostrato che quando la resistenza civile riesce a mobilitare il 3,5% della popolazione, adeguatamente educata e coordinata, l’azione non violenta funziona e raggiunge validi risultati.  Numerosi esempi nella Storia lo dimostrano a partire dai più noti, come le azioni gandhiane in India. E’ fondamentale recuperare dal passato le tracce di un’altra storia, di un’altra difesa, di una resistenza non militare, per promuovere una radicale trasformazione del pensiero e andare verso una alternativa risoluzione dello scontro armato.

Federica Spinozzi

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