Comitato a difesa dell’ospedale di Senigallia: le mancate risposte sul Pronto soccorso

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Il Comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia lancia di nuovo l’allarme sulla situazione del Pronto soccorso locale: “Saltamartini e la Storti dicevano che avrebbero potenziato il nostro Ospedale. Invece? Abbiamo l’acquisto di una nuova Tac e un nuovo Pronto Soccorso di base a Cingoli, più medici al Pronto Soccorso di Jesi e niente per Senigallia? Eppure lo avevano promesso che il nostro Ospedale avrebbe avuto una priorità nella riqualificazione sanitaria delle Unità Operative perdute con il centro sinistra.

Il risultato delle promesse? NIENTE di fatto se non potenziare Jesi e Cingoli, che tra l’altro non fa parte della nostra provincia. Perché? Per il nostro Ospedale rimane la solita carenza di personale al Pronto Soccorso e di attrezzature importanti di là da venire ( la Tac promessa da anni quando arriverà a Senigallia??).

E liste d’attesa infinite? Da luglio e stato inaugurato un nuovo modo di prenotare visite ed esami, anche per le priorità brevi (da fare ad esempio entro 10gg.). Il CUP inizia la ricerca per il posto tra gli ospedali dell’Ast2 Ancona (Senigallia, Jesi, Fabriano e ora Cingoli, provincia di Macerata e cosa centri non è dato sapere!) Qualora l’operatore del CUP non trovi un posto entro 10gg. ma entro 3 mesi va bene lo stesso.  Il paziente viene “preso in carico” e quindi la richiesta secondo le nuove disposizioni risulta soddisfatta.

Chissà se anche per loro la modalità è la stessa quando devono prenotare? E scomparso il buon senso.  Non si tiene conto minimamente conto della priorità sanitaria del medico (10gg.) ma trovando anche un posto a 90gg. la pratica burocratica risulta conclusa, ma non per il paziente che non è affatto soddisfatto. L’insoddisfazione sfocia come logico in proteste nei confronti degli operatori del CUP in prima linea a SPIEGARE ai cittadini la “‘alchimia sanitaria”.

A tutti i lavoratori va il nostro sostegno e la nostra vicinanza in questo gravoso e delicato compito giornaliero.I pazienti dal canto loro, presi purtroppo dai loro problemi di salute, non pensano che chi sta di fronte a loro deve eseguire quanto loro imposto e senza protestare. Se invece riflettessero più freddamente porterebbero le loro rimostranze all’attenzione del Presidente Acquaroli. La nuova riforma sanitaria divideva le Ast per provincia e allora ci chiediamo cosa centri il Comune di Cingoli con la provincia di Ancona. C’è lo spiegherà Saltamartini visto che di Cingoli, provincia di Macerata, era il sindaco”.

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