Il Concilio da vivere

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L'assemblea in basilica per il Concilio vaticano II
L’assemblea in basilica per il Concilio vaticano II

“Ritroviamo la passione del Concilio e rinnoviamo la passione per il Concilio”. Sessant’anni anni dopo il primo evento ecclesiale dedicato “a interrogarsi su sé stessa, a riflettere sulla propria natura e sulla propria missione”, Papa Francesco, nello stesso luogo dove tutto è cominciato, dalla basilica di San Pietro ha stilato il ritratto di una Chiesa che sappia tornare all’essenziale della lezione conciliare – il primato di Dio e l’amore per gli uomini – fuggendo gli “ismi” e percorrendo la strada dell’unità, invece che quella dell’autoreferenzialità e del clericalismo.

“Torniamo al Concilio, che ha riscoperto il fiume vivo della Tradizione senza ristagnare nelle tradizioni”, l’invito nella parte centrale dell’omelia: “che ha ritrovato la sorgente dell’amore non per rimanere a monte, ma perché la Chiesa scenda a valle e sia canale di misericordia per tutti. Torniamo al Concilio per uscire da noi stessi e superare la tentazione dell’autoreferenzialità, che è un modo di essere mondani”.

“Non c’è posto, nella Chiesa, per “le nostalgie del passato, il rimpianto della rilevanza, l’attaccamento al potere, perché tu, Popolo santo di Dio, sei un popolo pastorale: non esisti per pascere te stesso, per arrampicarti, ma per gli altri, tutti gli altri, con amore. E, se è giusto avere un’attenzione particolare, sia per i prediletti di Dio: per i poveri, gli scartati; per essere, come disse Papa Giovanni, ‘la Chiesa di tutti, e particolarmente la Chiesa dei poveri’”…

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