Aumenta il ricorso alla cassa integrazione nelle Marche

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Lavoro, occupazione, imprese

Cassa integrazione guadagni, le Marche si confermano in uno stato di difficoltà soprattutto per edilizia e industria. L’allarme arriva dalla Cgil regionale che ha elaborato i dati Inps relativi al 2023 da cui emerge con chiarezza che nella regione Marche sono state richieste e autorizzate complessivamente 16,4 milioni di ore di Cassa integrazione, FIS (Fondo integrativo salariale) e altri fondi di solidarietà, in controtendenza con quanto sta avvenendo nel centro Italia (-27,4%) e in generale nel belpaese (-12,7%). 

La parte del leone la fa l’industria che assorbe ben 15 dei 16 milioni di ore autorizzate di CIG (ordinaria, straordinaria e in deroga) nel 2023. In termini assoluti, è significativo l’incremento nella meccanica (+1,1 milioni di ore), sebbene in un anno l’aumento relativo maggiore si registri nel legno (+36,1%) e, in particolare, nella carta, stampa ed editoria (+210%). L’edilizia, con 551 mila ore, ha osservato un rilevante aumento delle ore di CIG rispetto all’anno precedente (+33,7%). 

Difficoltà anche nel terziario che si riprende un po’ rispetto al 2022 (-69,1%) ma rimane a livelli superiori rispetto al periodo pre-pandemia. (+99,6%): le ore autorizzate di CIG sono quasi totalmente ascrivibili al settore degli studi professionali, vigilanza e case di cura (226 mila ore), unico settore che dal 2022 ha visto una crescita della CIG (+130,8%).

Da qui l’allarme della Cgil regionale che parla di «segnale della crisi che stanno vivendo le imprese trainanti l’economia marchigiana» con il rischio di «pesanti ricadute sull’occupazione». 

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