Educare lo sguardo, educare il pensiero

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Lunedì 10 febbraio terzo appuntamento del corso di formazione “Educare” – educare lo sguardo, educare il pensiero: la sfida in un mondo complesso e plurale, organizzato dalla scuola di pace “V. Buccelletti” e dal Cvm, Comunità volontari per il mondo. Una rivoluzione culturale-linguisticaè stata la proposta dalla giornalista Sabika Shah Povia, membro dell’Associazione “Carta di Roma”, nata nel 2008 per diffondere una cittadinanza mondiale sempre più consapevole e includente. L’Associazione svolge tre principali funzioni: monitorare e denunciare quanto viene pubblicato dalla stampa di falso o fuorviante in merito ai migranti, osservare la realtà in modo oggettivo senza pregiudizi di alcun genere, realizzare percorsi di formazione sul territorio nazionale.

La relazione di SabikaShahPovia è stata corredata da esempi concreti tratti dalla stampa, in particolare da quotidiani nazionali che, attraverso l’uso di un certo tipo di linguaggio inappropriato e talvolta errato, riescono a manipolare la visione della realtà, in particolare nelle notizie di cronaca nera. Un esempio in tal senso è l’uso del termine “clandestino” per indicare coloro che in balia del Mediterraneo attendono una destinazione o coloro che provengono da un altro Paese. Oppure la definizione di “goliardia” o “bravata”usata nel riferire episodi di maltrattamento o di violenza nei confronti dei migranti. Gli stessi giornalisti, risucchiati dal vortice dell’ultima notizia, non hanno il tempo necessario per approfondire un fatto di cronaca e favoriscono sovente il diffondersi di notizie imprecise e ingannevoli. Utilizzare una terminologia adeguata e giuridicamente appropriata, tutelare l’identità del rifugiato o del migrante evitando di pubblicare nomi e immagini, usare fonti precise prima di scrivere una notizia, essere corretti e completi nel fornire qualunque informazione:queste sono le quattro azioni concrete che la “Carta di Roma” promuove e sostiene, come antidoto alla diffusione di una cultura pericolosa di segregazione e di intolleranza.

La funzione della scuola è fondamentale in tal senso: l’educazione linguistica che soggiace in modo trasversale alla formazione scolastica sin dall’Infanzia può far la differenza. La classe, qualunque sia l’età degli alunni, è una società in miniatura dove le differenze possono diventare una ricchezza oppure essere causa di divisione e di discriminazione.

L’aspetto più interessante e coinvolgente dell’intervento di SabikaShahPovia è stata la sua stessa identità di cittadina italiana e pakistana. La sua storia e gli aneddoti della sua infanzia e della sua giovinezza, dal punto di vista di chi viene etichettata “diversa” per il colore della pelle, ha dato un sapore del tutto nuovo alla riflessione, offrendo considerazioni assai preziose ai presenti, tutti di cultura occidentale, tutti con la pelle di colore bianco.

Federica Spinozzi

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