Fo.R.ZA: le fondazioni bancarie stanziano 1 milione e mezzo per le famiglie alluvionate

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Il Centro di solidarietà ‘B. Palazzolo’ della Caritas di Senigallia ha ospitato nella mattinata di lunedì 21 novembre la conferenza stampa di presentazione del ‘Progetto Fo.R.ZA’. Il progetto (acronimo per Fondazioni per il Ristoro delle Zone Alluvionate) nasce dal desiderio dell’ACRI (Associazione delle Casse di Risparmio e delle Fondazioni di origine bancaria) di sostenere la popolazione del territorio marchigiano vittima dell’alluvione del 15-16 settembre. L’ACRI infatti ha deliberato di erogare un contributo straordinario di 1.500.000 euro alle famiglie danneggiate attraverso il coordinamento di Fondazione Caritas Senigallia, che, in rete con le altre Caritas diocesane che operano sul territorio martoriato, ha eseguito una mappatura molto precisa dei danni subiti da ogni nucleo familiare.

«Con l’alluvione sono state devastate non solo le case, mobili o elettrodomestici, ma le stesse vite, sono stati portati via i ricordi – ha affermato il vescovo di Senigallia Franco Manenti – quindi questa iniziativa vuole ridare speranza. Nelle prime settimane sono giunti numerosi i volontari, oltre 2600 persone da tutta Italia, che non hanno solo spalato ma anche ascoltato. Un bel segnale, ma l’emergenza non è conclusa: bisogna ancora far ripartire sia le attività lavorative che le iniziative e le realtà pubbliche, così come si devono ancora far tornare le persone nelle loro case. Ognuno deve fare la propria parte, anche gli amministratori perché si prendano cura del territorio con tempestività, incisività e responsabilità per la messa in sicurezza e per ridare serenità alla gente».

I Comuni interessati all’intervento sono stati quelli maggiormente colpiti dall’alluvione del 15-16 settembre: Barbara, Cagli, Cantiano, Cerreto d’Esi, Corinaldo, Fabriano, Frontone, Ostra, Ostra Vetere, Pergola, Sassoferrato, Senigallia, Serra De Conti, Serra Sant’Abbondio e Trecastelli.

L’erogazione dell’ingente contributo si muove al termine di un lungo percorso di mappatura e accertamento dei dannisubiti dai singoli cittadini del territorio alluvionato. I questionari compilati e consegnati al 3 novembre ammontavano a circa un migliaio (990 per la precisione) e le abitazioni mappate quasi 700. La data di scadenza della consegna è stata il 31 ottobre.

Per accertare la veridicità delle richieste ci sono state più valutazioni: la prima sia nella fase dedicata sia durante la consegna degli elettrodomestici, la seconda incrociando i dati della mappatura e i dati del Centro di ascolto o dei presidi per situazioni particolari da monitorare, come per esempio (ma non esclusivamente) quelle relative alla presenza di disabili o invalidi residenti nell’abitazione danneggiata.

Le fondazioni bancarie hanno proposto la creazione di tre fasce di contributo economico come modalità di erogazione. Tale differenziazione, non potendosi basare su parametri numerici e quindi sulla richiesta dei danni subiti, non adeguatamente controllabile, è stata fatta seguendo criteri a carattere sociale. Non compete infatti a Caritas l’effettiva misurazione del danno materiale, che ha un’eccessiva discrezionalità, mentre è di pertinenza di Caritas la cura e l’attenzione che quotidianamente viene offerta alle famiglie e alle persone più fragili.

Tutte le famiglie danneggiate e confermate tali in fase di accertamento ricevono un contributo di 2.000 euro: tali persone, così come tutti i beneficiari dei tre tipi di contributo, hanno dovuto dimostrare di vivere nel luogo alluvionato, abitazione principale, con l’esclusione di box, garage e altre pertinenze. Non viene considerata pertanto l’abitazione così come indicata nei moduli compilati per la Regione e/o Comuni.

Il contributo maggiore, quello di 3.000 euro, spetta alle famiglie che già in periodi ordinari sono aggravate da particolari difficoltà come disabilità, invalidità, situazioni cliniche gravi o sono già monitorate dal Centro di ascolto.

Il contributo di 1.000 euro è stato attributo alle famiglie che in realtà non sono state colpite direttamente dal fango ma che hanno dovuto ugualmente abbandonare la propria abitazione, poiché residenti in condomini o strutture abitative alluvionate, che non sono potuti rientrare in casa a causa di strade inagibili o locali al pianterreno danneggiati e inaccessibili, previa presentazione un documento specifico.

La scelta di affidare a Fondazione Caritas Senigallia la gestione della distribuzione dei contributi e dell’intero intervento, passando attraverso la piattaforma www.ridiamodignita.it, già ben strutturata per una raccolta fondi sicura, precisa e detraibile, è nata dal desiderio di dare una risposta immediata ai bisogni delle persone che hanno sofferto i gravi danni derivanti dall’alluvione. Quello di Senigallia inoltre è stato uno dei territori maggiormente danneggiati e la capacità organizzativa e di gestione dell’emergenza sono stati determinanti nella scelta di Fondazione Caritas Senigallia. Essere veloci nell’erogare i contributi, prestare attenzione ai bisogni reali e mantenere la massima trasparenza nella rendicontazione sono le caratteristiche distintive del progetto Fo.R.Z.A e dell’azione di Caritas.

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