La Palestina non vi rimpiangerà (e nemmeno la storia)

Rinviata in commissione la proposta di mozione per il riconoscimento dello stato di Palestina da parte del consiglio comunale senigalliese. Nemmeno su questo punto all’ordine del giorno di una seduta in cui più volte c’è stato l’appello ad approfondire le questioni, a studiare, a lasciare l’appartenenza partitica alle spalle, a concentrarsi sui punti fondamentali del dibattito, ebbene nemmeno stavolta l’assise è riuscita a esprimere un voto unanime. Ma se il (de)merito è questo, il metodo è pure peggio.
Dopo la presentazione del testo della mozione da parte della consigliera Stefania Pagani (Vola Senigallia) in cui si è fatto appello alla necessità di pronunciarsi su gravi crisi umanitarie e su sistematiche violazioni del diritto internazionale, lasciando da parte strumentalizzazioni inaccettabili, e dopo altri accorati appelli (Bomprezzi, Pergolesi, Rebecchini, Piazzai), dai banchi della maggioranza cosa salta fuori? Solo una proposta di rinvio in commissione (Schiavoni) e una frase buttata là (Argentati) sulla Palestina guidata da Hamas. Ma chi ha mai parlato di lasciare un paese in mano ai terroristi, fermo restando che invece dell’atteggiamento terrorista del governo israeliano non ci si scandalizza in alcuni partiti? Senza poi contare l’assenza di molteplici esponenti della giunta durante la discussione e la votazione.
Questo modo di aggirare le decisioni, di assentarsi davanti alle sfide (politiche) che la cronaca internazionale ci riporta davanti agli occhi, francamente ha stancato. Cos’altro c’è da approfondire dopo decenni di violazioni, attacchi e morti, dopo decine di tentativi di dialogo falliti? Oggi chi siede sui banchi di qualsiasi istituzione e col simbolo di qualsiasi partito ha il dovere di esprimersi senza tentennamenti. Chi non ne è capace, lasci il posto. La Palestina non lo/la rimpiangerà. La storia nemmeno.
di Carlo Leone
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