Il grido degli alluvionati: «Chiediamo giustizia»

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I lavori post alluvione da parte dei vigili del fuoco
I lavori post alluvione da parte dei vigili del fuoco

Mentre scrivo queste poche riflessioni, sono passati diversi giorni da quella drammatica notte del 16 settembre 2022, che ha cambiato per sempre la vita della mia famiglia, e di molte famiglie senigalliesi e delle valli Misa e Nevola. Un tragico evento alluvionale, che ha voluto per sé un gravissimo tributo di sangue, dodici morti ed un disperso. Tra loro il piccolo Mattia. Quella notte uno tzunami si è abbattuto sulle nostre vite, stravolgendone completamente abitudini e ritmi. A quel momento sono seguiti giorni di lavoro pressoché ininterrotto, di figli mandati a vivere e dormire dai parenti, di acqua e fango da spalare, di getti di idropulitrici, di un incubo ricorrente. L’incubo di rivedere la propria casa inondata da acqua e fango, che sfondano le porte, inghiottono i ricordi, e travolgono in maniera indelebile l’intimità di una famiglia.

Un evento alluvionale certamente estremo, ma che appare strettamente correlato agli evidenti cambiamenti climatici in atto, di cui la classe politica e dirigenziale del nostro Paese fatica a prendere atto, adottando di conseguenza le necessarie e radicali misure sociali, economiche e ambientali. Un evento figlio anche di una responsabilità collettiva, e forse di ben precise responsabilità personali che ci auguriamo la magistratura sappia accertare e perseguire con la massima rapidità. Da alluvionati chiediamo giustizia. Troppo tempo è passato senza…

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