Il commercio ambulante soffre

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È il comparto del commercio ambulante di Confartigianato Imprese Marche a puntare il dito sulle amministrazioni locali per la mancata volontà di gestire insieme agli stessi operatori una riorganizzazione delle fiere rionali, preferendo il loro annullamento. La paura dei contagi da Covid e di ripercussioni che in via puramente teorica potrebbero avere come amministratori, fanno preferire evitare di fare, al cercare soluzioni condivise con operatori e associazioni di categoria. Le fiere rionali e cittadine, costituiscono, oltre ad essere il volano delle economie sociali e non solo dei centri storici dei borghi e dei piccoli paesi, la principale fonte di fatturato per tutto il settore del commercio ambulante che senza fiere si vedrebbe fortemente ridotta la capacità di sostentamento e l’erogazione di servizi e prodotti molto richiesti dai cittadini. “Lo stato di salute in cui versa il commercio ambulante ci preoccupa molto. Troppo spesso per la paura del covid, dei contagi si è preferito – sottolinea Giacomo Cicconi Massi Responsabile territoriale Senigallia Confartigianato Imprese Ancona Pesaro-Urbino – sopprimere gli eventi e fiere piuttosto che gestirli riorganizzandoli in spazi più ampi. Nei nostri comuni queste iniziative costituiscono da sempre un volano per l’economia locale, servono a vivacizzare i centri storici e rappresentano la principale fonte di fatturato per tutto il settore del commercio ambulante. è un comparto quello del commercio ambulante che conta circa 20.000 unità che non possono prescindere da questi momenti ed attualmente purtroppo molti dipendenti sono in cassa integrazione e per carenza di lavoro molte aziende probabilmente chiuderanno. Confartigianato ovviamente è a disposizione delle amministrazioni per studiare insieme agli operatori soluzioni condivise in totale sicurezza e per riportare a tutti i livelli, da quello regionale a quello locale, il commercio ambulante al centro delle politiche di settore”.

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