Le etichette contro il buon cibo marchigiano

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Maria Letizia Gardoni
Maria Letizia Gardoni

Continua a crescere il valore delle produzioni di qualità marchigiane ma olio extravergine di oliva di pregio o salumi e altri prodotti dop sono messi ingiustamente dietro la lavagna dall’etichetta a colori ‘Nutriscore’ che rischia di affermarsi in Europa. Lo denuncia Coldiretti Marche alla lettura del Rapporto Ismea – Qualivita 2022 che vede le Marche raggiungere quota 132 milioni di euro per l’agroalimentare certificato.

La nostra Dop Economy annovera 35 denominazioni tra cibo e vino. Ed è proprio quest’ultimo a tirare di più con ben 106 milioni, in crescita di quasi il 6% rispetto all’anno precedente (2021 su 2020) mentre il cibo vale 26 milioni (+11%).

“Le etichettature a colori danno risultati distorti – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche (in FOTO) – : considerano zuccheri, grassi e sali senza tenere conto delle proporzioni quando invece l’equilibrio nutrizionale andrebbe ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera. Le etichette a semaforo danno messaggi allarmistici e fuorvianti bocciando ad esempio un elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva e dando luce verde, ad esempio, a bevande light o “zero zuccheri” ma di cui si ignora la ricetta. La demonizzazione di questi prodotti…

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