L’interessante storia della chiesa che non c’è. Un libro sulla parrocchia di Corinaldo

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Esterno ed interno della chiesa parrocchiale corinaldese

Venerdì 6 maggio 2022, alle ore 21.00, presso il teatro comunale di Corinaldo, verrà presentato il libro di Dario Cingolani dal titolo ‘La parrocchia di San Pietro di Corinaldo e la storia della chiesa che non c’è’. L’edizione è stata patrocinata dal parroco mons. Giuseppe Bartera, anche con il supporto della Banca di Credito Cooperativo di Pergola e Corinaldo.

Originariamente fuori le mura, ricostruita poi all’interno del centro storico, fu chiesa parrocchiale fino alla metà dell’Ottocento. Non si tratta solamente della ricomposizione delle vicende di un edificio di culto, ma della storia di un’intera comunità attraverso i secoli, quando le sfere politiche e religiose non avevano precisi confini di demarcazione. La prima chiesa, già documentata nel 1155, diventerà nel 1389 l’unica chiesa parrocchiale del castello di Corinaldo, accorpando molte altre chiese. Dopo il 1517, a seguito del noto assedio, la chiesa parrocchiale fuori le mura venne ritenuta non più sicura e poco funzionale come centro religioso della città. Sarà quindi costruita, non senza difficoltà, una nuova chiesa di San Pietro, all’interno della cinta murata, più adatta alle nuove esigenze della comunità.

Nel 1645, a seguito di apposita bolla pontificia, la chiesa di San Pietro diventerà Collegiata con un capitolo di 12 canonici e quattro mansionari.

Ristrutturata ed ampliata all’inizio del Settecento, fu poi demolita tra il 1860 e il 1870 perché pericolante, non senza una lunga e accesa diatriba, iniziata già nel 1838 alla comparsa delle prime crepe, tra chi sosteneva la necessità di un suo risanamento e chi invece propendeva per il trasferimento della sede parrocchiale nella più ampia chiesa di San Francesco, inofficiata dopo le soppressioni napoleoniche. Nella demolizione venne risparmiato solo il campanile, ancora esistente.

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