Memoria condivisa

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Ogni Gennaio si apre un nuovo libro di pagine bianche, pronte per essere scritte e tramandate. Non è un caso che proprio Gennaio sia il mese della Pace e il mese della Giornata della memoria, che cade il 27. Pace e memoria, le braccia della grande Storia, la trama e l’ordito di ogni piccola storia.

Che cos’è la pace se non la lenta e faticosa via della giustizia e della bellezza che all’inizio di ogni anno desideriamo per noi e per il mondo intero?  Che cos’è la memoria se non quel prezioso scrigno in cui custodire ogni esperienza e consegnarlo ai più giovani?  Scrive il giapponese HarukiMurakami: “Rubare la vera storia è come rubare una parte della personalità di ognuno. È un crimine. La nostra memoria è composta da una combinazione di memoria individuale e memoria collettiva. E la storia è la memoria collettiva. Quando questa viene rubata, o riscritta, non siamo più in grado di sapere chi siamo”.E’ una perfetta sintesi del profondo legame che unisce il binomio pace-memoria, tanto da definire “crimine” la negazione della storia; se cancelliamo la Storia e soffochiamo la memoria perdiamo la nostra identità personale e collettiva, non esiste più vita. Questa è la peggior violenza che si possa esercitare. Negare il passato è negare il presente, è tarpare le ali al futuro, è allontanarsi sempre più dalla via della pace e della giustizia.

A tal proposito c’è un’immagine assai eloquente, che va oltre il suo valore artistico: il grande gruppo scultoreo del Bernini che rappresenta Enea, Anchise e Ascanio. Enea, forte e possente, trasporta il vecchio padre Anchise che regge i Penati, e ha avvinghiato ad una gamba il piccolo Ascanio che stringe tra le mani il fuoco. Sono in fuga da Troia avvolta dalle fiamme e approderanno sulle coste italiane per dar origine alla civiltà romana. Anchise è simbolo del passato e custode della memoria degli antenati, Ascanio è il futuro che porta in sé il seme della vita, Enea è il presente in cammino,stretto tra il passato e il futuro: il passato che dall’alto guarda all’orizzonte e indica la direzione, il futuro che illumina con la fiammella e incoraggia i passi di Enea. Non c’è storia senza la memoria, non c’è un domani per l’umanità senza la piena consapevolezza della sua identità trasmessa di generazione in generazione. Scrive papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale per la pace 2022“…frequentare il passato, per imparare dalla storia e per guarire le ferite che a volte ci condizionano; frequentare il futuro, per alimentare l’entusiasmo, far germogliare i sogni, suscitare profezie, far fiorire le speranze. In questo modo, uniti, potremo imparare gli uni dagli altri. Senza le radici, come potrebbero gli alberi crescere e produrre frutti?”

Federica Spinozzi

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