Politica e lavori sul fiume Misa, che confusione per i cittadini!

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I lavori per liberare dai detriti la foce del fiume Misa a Senigallia, novembre 2023

Convegni a parte, la gestione del fiume Misa è da mesi al centro dell’attenzione della politica e dell’opinione pubblica. Mentre i partiti passano il tempo a scambiarsi accuse reciproche e poco più, i cittadini guardano con apprensione alle perturbazioni autunnali e invernali e hanno sempre meno fiducia nelle istituzioni o nei lavori effettuati a salvaguardia del territorio. E’ già capitato che dove si è intervenuti, si sia poi dovuti correre ai ripari, con continui interventi in somma urgenza. Una situazione che non fa bene alla comunità perché crea confusione, e quindi sfiducia, ma soprattutto mantiene alta la soglia di stress a cui è sottoposta.

Prova ne è l’ultima serie di comunicati politici inviati alle redazioni da parte di noti esponenti locali e regionali, in occasione dell’avvio dei lavori di rimozione della famosa barra di ghiaia e detriti che da anni si ripropone alla foce del fiume Misa. Un accumulo che per molti è segno d’incuria mentre per altri è solo un deposito temporaneo che alla prima forte corrente fluviale viene spazzata via per poi ripresentarsi grazie alle correnti marine. E già qui ce ne sarebbe per discutere se ciò che viene affermato sia corroborato da prove scientifiche o esperienziali oppure sia frutto di ipotesi personali o vaghe reminiscenze di qualcuno che ha riferito qualcosa sull’argomento, ascoltato magari con disattenzione.

Ma andiamo avanti. L’avvio dell’intervento di rimozione di questi materiali ha dato l’occasione a più persone di parlare. Tra questi il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche Carlo Ciccioli che parla di pianificazione e manutenzione messa in campo dalla giunta Acquaroli per mitigare i rischi alluvioni, come se prima non fosse stato fatto nulla. «Il nostro è un territorio bellissimo, ma fragile. Fragile anche perché si sono purtroppo registrati anni di assoluta incuria. La manutenzione e il controllo del territorio è stato per troppo tempo considerato solo un costo, non è così. È un investimento per la sicurezza dei cittadini, delle imprese e del pubblico in generale. Stiamo procedendo con celerità, affrontando con determinazione e senso di responsabilità gli iter burocratici farraginosi che andranno assolutamente modificati. Grazie ai tecnici, alla Protezione civile, al sub Commissario per l’alluvione del Misa e alla Giunta Regionale, presidente in testa. Un lavoro di squadra nell’interesse esclusivo dei senigalliesi e dei Comuni della valle. Fin dal nostro insediamento abbiamo iniziato a mantenere tutte le nostre promesse anche in questo campo: recuperare i ritardi nell’area dei lavori pubblici per il dissesto idrogeologico e colmare il clamoroso gap in cui, decenni di amministrazione di sinistra, hanno creato».

Queste le dichiarazioni di Ciccioli che scarica la colpa sui precedenti governi regionali e locali, alla stregua di quanto affermato finora dai rappresentanti del centrodestra senigalliese. Una contrapposizione che spacca l’opinione pubblica senza fornire dati reali né risposte concrete.

Di contro il Partito Democratico comunale – che molto spesso svicola dalle proprie responsabilità politiche su quanto fatto o non fatto nei decenni di amministrazione del territorio – e altre formazioni partitiche locali prendono in esame i lavori per porre alcune domande di cui dovrebbero invece fornire le risposte. «Per la seconda volta in un mese assistiamo alla rimozione della barra di foce sul fiume Misa. 100 mila euro stanziati per 5000 mc. Solamente due anni fa è stato speso 1.300.000 euro per 3000 mc e facciamo difficoltà a capire quale cifra sia corretta vista la distanza impressionante tra i numeri. L’ altra notizia è che il luogo dello stoccaggio previsto a Senigallia è saturo, quindi il materiale viaggerà su camion verso un’altra area individuata a Ostra. Mancano però un sacco di informazioni nella comunicazione della Regione riguardo questi interventi: intanto se il materiale stoccato a Senigallia sia stato analizzato, sia utilizzabile o già in uso sulla spiaggia dove è stata avviata la realizzazione delle dune invernali a “protezione” della spiaggia stessa. Oppure tutto finirà in discarica, oppure se si dovranno individuare ancora altre aree di stoccaggio facendo camminare i camion avanti e indietro per la valle con materiale prelevato nel fiume. Perché è così difficile sapere quale pianificazione sia stata fatta sul fiume Misa, come sono investite le risorse e come ridurremo il rischio?»

Dopo aver chiamato in causa Olivetti e Acquaroli, il centrosinistra locale costituito da PD valle Misa e Nevola, PD Senigallia, Diritti al Futuro, Vola Senigallia e Vivi Senigallia si concentra sulle spese sostenute finora per i lavori di somma urgenza. «Oramai sono stati spesi circa 7.000.000 in somme urgenze, non è ora di verificare se la spesa sia stata efficace prima di spendere ulteriori risorse? La copertura finanziaria non è senza fine, allora perché saccheggiare le risorse statali e regionali con continui inutili interventi sulla barra di foce, mentre i ristori arrivano “a lumaca” e i cantieri strutturali come le vasche di espansione e la riapertura delle strade nei comuni dell’interno non ci sono?».

Il rischio che corre il centrosinistra è quello di percorrere una strada di mezzo tra populismo (che dire allora dei ristori dopo l’alluvione del 2014?) e scaltrezza politica (si approfitta di ogni occasione) ma questo atteggiamento – così come quello del centrodestra di attaccare continuamente i governi rpecedenti – paga? Di certo, non infonde fiducia. E genera distacco dalla popolazione. Solo il dialogo, e non l’attacco, e il confronto basati su dati e non su teorie, su evidenze e non su interpretazioni, solo queste “armi non violente” possono portare a chiarire alcuni aspetti, a formare adeguatamente l’opinione pubblica, a fornire risposte e riavvicinare le persone alla gestione della cosa pubblica. Altrimenti è solo “cosa vostra”.

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