La rinascita parte anche dal grano

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grano, cereali, colture, agricoltura

“La Cina entro la prima metà dell’annata agraria 2022 avrà accaparrato il 69% delle riserve mondiali di mais per l’alimentazione del bestiame ma anche il 60% del riso e il 51% di grano alla base dell’alimentazione umana nei diversi continenti, con conseguenti forti aumenti dei prezzi in tutto il pianeta e carestie”. Lo afferma la Coldiretti sulla base dell’analisi di Nikkei Asia sui dati del dipartimento americano dell’agricoltura (Usda). Gli effetti sono confermati dalle quotazioni delle materie prime alimentari che hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da oltre dieci anni, trainati dai forti aumenti per oli vegetali, zucchero e cereali sulla base della analisi Coldiretti dell’Indice Fao a novembre 2021.

“La pandemia Covid – rileva la Coldiretti – sta innescando un nuovo cortocircuito sul fronte delle materie prime, dal gas al settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia”. Nell’immediato “occorre però garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle affinché i prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime anche alla base dell’alimentazione degli animali. Il balzo dei beni energetici si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi, dai fertilizzanti al gasolio, dagli imballaggi alle macchine agricole fino ai trasporti, non compensati da prezzi di vendita adeguati”.

“Il Pnrr è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale e noi siamo…

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