San Luca nell’arte

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Poiché questa settimana si è aperta col ricordo di San Luca, ho pensato di trattare la figura iconografica di questo importante personaggio, venerato come santo da tutte le Chiese cristiane, protettore degli artisti, dei medici e dei notai.

Secondo la tradizione cristiana, Luca nacque da una famiglia pagana ad Antiochia di Siria – città fondata all’incirca nel 300 a.C. da Seleuco I Nicatore, uno dei generali di Alessandro Magno, che gli diede questo nome in onore del proprio padre Antioco – e dopo diversi viaggi in Grecia e in Egitto per sviluppare le sue conoscenze scientifiche si stanziò a Troade per esercitare la professione di medico. In quel periodo conobbe Paolo di Tarso, noto a tutti come San Paolo per il culto tributatogli, e Barnaba, tradizionalmente considerato il primo vescovo di Milano, che erano giunti in quel territorio per formare alla fede la nuova comunità cristiana composta da ebrei e pagani convertiti.
Luca divenne loro discepolo legandosi in modo speciale a Paolo, che lo citerà in diverse sue lettere e in particolare nel testo redatto in carcere, in attesa del supplizio, e rivolto a Timoteo, suo compagno durante i molti viaggi missionari e vescovo di Efeso, in cui scrisse che ormai tutti lo avevano abbandonato tranne uno “solo Luca è con me” (2Timoteo 4,11).

San Luca (dettaglio), Madonna con Gesù Bambino, ambito marchigiano, olio su tela (1590-1610)

La figura di San Luca è stata ripresa nei secoli da tantissimi artisti che lo hanno rappresentato in pittura e scultura seguendo quelli che sono i dettami iconografici più caratteristici del santo evangelista.
Nel San Luca dipinto in una grande pala d’altare di ambito marchigiano, realizzata tra il 1590 e il 1610 e dedicata alla Madonna con Gesù Bambino, appartenente alla Diocesi di Senigallia, possiamo ritrovare due dei tre attributi che vengono utilizzati per la rappresentazione del Santo. In questo olio su tela, alto più di due metri, San Luca viene dipinto con il libro del Vangelo in mano, nell’atto di scrivere, e con accanto il toro o bue (probabilmente alato). Nella storia dell’arte solitamente gli evangelisti sono rappresentati coi simboli del tetramorfo che compare nelle profezie di Ezechiele e che ritorna nella descrizione neotestamentaria dei “quattro esseri viventi” contenuta nell’Apocalisse. Secondo questa tradizione il simbolo di San Luca è un toro alato e il motivo di questa scelta è legato al fatto che il primo personaggio ad essere presentato nel suo Vangelo è Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, sacerdote del tempio e responsabile del sacrificio dei tori.

L’attributo mancante in quest’opera sono invece gli arnesi da pittore, spesso inseriti accanto alla figura dell’evangelista a sostegno di un’antica tradizione cristiana che vede proprio in San Luca il primo a realizzare dipinti raffiguranti la Madonna, San Pietro e San Paolo.  

Marco Pettinari

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