Sanità pubblica, prorogati all’ultimo minuto i contratti di 43 medici dell’Ast dorica

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L'ospedale civile di Senigallia "Principe di Piemonte"

«La sanità pubblica non è efficiente». «Si deve aspettare troppo per fare una visita nel pubblico». «Non funziona». Questi sono solo alcuni dei commenti che capita di sentire dalla voce di pazienti, sempre più stanchi dei problemi che sta vivendo il settore sanitario pubblico. Pazienti spesso costretti a emigrare nella sanità privata, più efficiente e in cui si trovano posti disponibili nel giro di pochissimo tempo grazie al fatto che la prestazione viene pagata direttamente dal fruitore. Una delle cause delle difficoltà del settore pubblico è proprio la carenza di risorse e personale, senza contare la strumentazione spesso obsoleta. Tutti aspetti collegati, è evidente, ma il risultato è uno solo: il paziente ha perso la pazienza. 

A contribuire a questo esito scontato ci pensa però anche l’amministrazione sanitaria stessa. L’ultima prova in tal senso è che l’Ast di Ancona – l’azienda sanitaria territoriale a cui fa riferimento anche Senigallia – ha «prorogato con determina n. 1893 del 29 dicembre scorso fino al 31 dicembre 2024 i contratti di collaborazione coordinata e continuativa di 43 medici assicurando la continuità assistenziale in diversi reparti tra cui i pronto soccorso degli ospedali di Senigallia, Jesi e Fabriano cui sono stati assegnati 19 medici». Lo si legge in una nota stampa dell’ente.

Sembrerebbe una buona notizia, ma il fatto che la proroga – di un solo anno, senza una vera stabilizzazione – sia arrivata proprio alla fine del periodo e non qualche settimana/mese prima, getta ovviamente nel timore gli stessi operatori. Quanti saranno disposti a sopportare un trattamento così stressante? Quanti saranno disposti ad attendere l’ultimo giorno per sapere se il proprio posto di lavoro è salvo o meno? E quanti reparti sono in crisi non potendo strutturare i propri turni finché non c’è la conferma della proroga dell’incarico di certi professionisti?

Sempre nel comunicato stampa ufficiale dell’Ast Ancona, viene riportato che “nella serata del 30 dicembre, subito dopo la pubblicazione sulla G.U. del decreto legge, tutti i reparti sono stati informati dell’effettività della proroga confermando che i medici potevano essere messi in turno fin dal 1 gennaio 2024”. Che organizzazione: appena 24/30 ore prima dell’inizio del nuovo anno!

E poi giù con i toni trionfalistici: «Pur tra le difficoltà riscontrate, l’AST Ancona è riuscita a non interrompere i rapporti di collaborazione in essere assicurando la continuità assistenziale per l’intero anno 2024 in una situazione di evidente criticità» ha sottolineato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini. Non c’è nulla da festeggiare, si sappia. E’ solo un salvataggio in extremis, come capita fin troppo spesso e che non permette di programmare, di accorciare le liste di attesa, di stabilizzare i precari, di dare risposte all’utenza, di colmare il divario con il settore privato.

La chiosa finale è poi un elenco dei reparti a cui gli altri medici – oltre a quelli dei pronto soccorso – prorogati sono suddivisi: 3 alle cardiologie di Jesi e Fabriano; 14 al dipartimento di prevenzione; 1 al medico competente; 1 alla nefrologia di Fabriano; 1 all’oncologia di Fabriano; 1 alla pediatria di Fabriano; 2 alla medicina penitenziaria; 1 alla medicina riabilitativa di Fabriano. Salta evidente all’occhio che Senigallia non è presente con alcun reparto, eppure non è che nei mesi scorsi (forse sarebbe corretto dire nei giorni scorsi) siano arrivati chissà quali rinforzi. Che la spiaggia di velluto sia già a posto con medici e personale vario senza che ce ne siamo accorti?

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