Sicurezza, lavoro, sanità, scuola: la Cgil con Landini mobilita Senigallia e le piazze d’Italia

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Maurizio Landini, segretario Cgil, a Senigallia

Piove durante il comizio di Maurizio Landini a Senigallia, ma il segretario generale Cgil tira dritto. Parla di come risolvere alcuni dei problemi che affossano l’Italia. Nel giorno dell’anniversario dell’alluvione che ha devastato le vallate del Misa, Nevola, Cesano e Burano, il sindacato pensionati italiani (Spi) della Cgil ha organizzato un appuntamento per parlare di sicurezza, lavoro, pensioni, diritti, giovani, sanità. Un momento pubblico – la Festa di LiberEtà, il mensile del sindacato pensionati Cgil – per spiegare quali strade percorrere per evitare di ingigantire i problemi già esistenti, facendo i conti con un governo di centrodestra che ha vedute completamente differenti. Il più delle volte nel merito, altre solo nel metodo.

Come la questione sicurezza che interessa di certo questo territorio rivelatosi molto fragile: appena un anno fa, il 15 settembre 2022, si verificò uno dei più gravi fenomeni di dissesti idrogeologici che le Marche abbiano mai visto con 13 vittime e danni per miliardi. Secondo Landini il governo non sta facendo granché per la risoluzione delle problematiche e soprattutto per la prevenzione di nuovi disastri ambientali, così come l’Europa non sta dando a queste tematiche la giusta attenzione. In questo ambito, come in quello lavorativo, le parole chiave sono formazione e prevenzione, per favorire una cultura diversa che non si limiti a piangere dopo le tragedie ma che si rimbocchi le maniche per evitare altre morti sui luoghi di lavoro.

Mentre Ivan Pedretti, segretario nazionale Spi Cgil, ha rimarcato che sono «i lavoratori, i dipendenti e i pensionati a tenere in piedi questo paese, con le tasse e il lavoro che hanno fatto», dal segretario generale Landini arrivano le critiche al governo Meloni sui mancati investimenti in campo sanitario, sulla precarietà nel mondo del lavoro, sulla mancata lotta all’evasione fiscale, sull’autonomia differenziata che rischia di dividere ancora di più il nostro paese. Anche sui migranti la differenza con il centrodestra è sostanziale: chi vede solo il problema dei continui arrivi senza guarda i nostri giovani che lasciano l’Italia e chi invece accoglie persone che «scappano dalla fame e dalla guerra».

Infine l’appello alla mobilitazione per la manifestazione del 7 ottobre, per rivendicare la centralità di sindacati e associazioni che dal governo sembrano voler mettere in disparte, ma anche per indicare i temi su cui concentrare forze e risorse: investimenti nella sanità, difesa della Costituzione, scuola e formazione, contrasto alla precarietà e sicurezza, anche con soluzioni decise come l’esclusione di quelle imprese che non rispettano le norme e che mandano il personale a morire sui luoghi di lavoro: «Stiamo pagando un arretramento culturale che ha messo al centro in questi anni il mercato e il profitto e non la persona o la giustizia sociale».

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