Silvio Pellegrini e le fotografie che restano

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Il 17 gennaio prossimo, alle ore 18.00, si inaugura a Senigallia la mostra fotografica “Silvio Pellegrini. Quel che resta” a cura di Simona Guerra. La mostra rimarrà aperta dal 18 al 26 Gennaio 2020. Silvio Pellegrini (1930-1973) è stato fra i primi fotografi chiamati da Giuseppe Cavalli a partecipare allo storico sodalizio fotografico del gruppo Misa di Senigallia. A differenza degli agli grandi però, la sua prematura scomparsa non gli ha permesso di far evolvere il suo stile che già nei primi anni ’50 indicava un futuro luminoso e creativo, come possiamo riconoscere in queste opere esposte. La mostra, che raccoglie una selezione di 30 opere scattate tra il 1952 e il 1960 (assieme ad altri documenti d’archivio) segue due diverse logiche espositive: se da un lato vuol far emergere e conoscere al pubblico il lavoro ancora semi-sconosciutodi questo autore, dall’altro propone al visitatore di soffermarsi – attraverso l’esposizione di più stampe dello stesso soggetto – su una fase creativa ed espressiva di grande importanza per ogni fotografo: la stampa. L’esperienza del confronto tra i vari esemplari è infatti una situazione abbastanza rara da incontrare in mostra eppure così preziosa per capire quanto scelte diverse e accorgimenti tecnici, messi in atto in camera oscura, restituiscano risultati differenti e permettano un’interpretazioni molto diversa di uno stesso soggetto. Nel 1953, quando il gruppo Misa prende vita, Silvio ha solo 23 anni ma idee chiare su ciò che intende riprendere e un occhio raffinato. Le fre- quentazioni di altri amatori formidabili, più grandi di lui,gli permetteranno di creare opere molto incisive che in più casi già annunciano un allontanamento dai toni alti cavalliani per migrare verso una fotografia in cui il contrasto tonale si fa accentuato, poetico. Appassionato. Non dobbiamo infatti dimenticare che dal 1955 al 1959 Silvio lavorerà a Romacome operatore cinematografico per la Società San Paolo,

in un contesto dunque particolarmente stimolante e vivo in cui l’eco delle grandi opere cinematografiche italianevivono nelle strade della capitale. In mostra 30 opere scattate tra il 1952 e il 1960 (assieme ad altri documenti d’archivio) provenienti dall’Archivio Silvio Pellegrini di Senigallia, assieme a altri documenti, schede d’archivio originali, pubblicazioni. La mostra si tiene presso il nuovo Spazio Piktart, via Mamiani 14 a Senigallia dal 18 al 26 Gennaio ’20. Le modernprint in mostra sono tutte realizzate dalla BTEC lab – technical and artistic press – www.btec.it. Fondata nel 1980, la BTEC opera nel campo della stampa fotografica e della acquisizione con scanner altamente professionali, da quelli a tamburo virtuale, a quelli in piano e planetari, per soddisfare tutte le esigente di: Archivi, Musei, Enti Pubblici e Privati, Biblioteche, Fondazioni e, al fianco di Autori nazionali ed internazionali per allestimenti di mostre o per singole opere.

Laura Mandolini

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