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Il percorso di Federico II contro il papa attraverso le Marche: nuova ricerca del prof. Baldetti

Il professor Ettore Baldetti a Radio Duomo Senigallia

Nuova ricerca, nuova pubblicazione e nuovo incontro con il professor Ettore Baldetti. Dopo lo studio sul reale tracciato della via Flaminia per Senigallia e Ancona, il referente della Deputazione di Storia Patria per le Marche interverrà venerdì 28 febbraio, a Serra de’ Conti, presso la sala multimediale del locale Museo delle Arti Monastiche, sul percorso che l’imperatore Federico II di Svevia fece attraverso le Marche nell’estate del 1240.

Agli inizi di agosto del 1240, Federico II, nato a Jesi nel 1194, alla guida del suo esercito ha infatti attraversato le Marche dall’ascolano fino ai confini settentrionali. Lo scopo era punire il papa che lo aveva scomunicato per la seconda volta. Passò attraverso una trafila di centri assoggettati o alleati, come Macerata, Jesi, Cagli e Urbino, per assediare Ravenna, dove giunse il 15 agosto. Il percorso e il ritorno nella città natia, tramandato da memorie considerate delle fantasie, invece è oggi documentato da una ricerca del prof. Ettore Baldetti che Radio Duomo/Voce Misena ha già intervistato in occasione dello studio sulla via Flaminia

Lo studio di Baldetti, già apparso nella rivista storica “Marca/Marche”, 22 (2024), è riedito in una monografia arricchita di prefazione e appendice documentaria, intitolata “Federico II Hohenstaufen di Svevia. La nascita a Jesi e il transito nelle Marche del terzo imperatore venuto «di Soave» (Par. III, 119)” e distribuita altresì dalla libreria UBIK di Senigallia. 

La percorrenza è documentata nelle lettere federiciane già edite nel 1859 nell’ “Historia diplomatica Friderici Secundi” e quindi nei “Regesta Imperii”. Le città delle Marche fedeli a Federico II – anche per l’azione del figlio Enzo, re di Sardegna e vicario imperiale nella Marca – erano Macerata, Jesi, Cagli e Urbino. Dovendo evitare Ancona, città papalina, e la guelfa Senigallia, il percorso più breve passava proprio per Macerata e Jesi, punti d’arrivo di due tappe di circa 35 km, percorribili dall’esercito in una giornata ciascuna. Il tragitto proseguiva poi verso il castello filoimperiale di Montesecco di Pergola, aggirando il potente comune di San Lorenzo in Campo, sede di uno dei tre vicariati della Marca, tribunali pontifici zonali; e lambiva quindi il Cagliese in direzione di Urbino.

In questo tratto, da Jesi doveva quindi necessariamente inoltrarsi lungo la cosiddetta “strada della Contessa”, un percorso rurale romano-antico fra Acquasanta di Jesi e San Fortunato di Serra de’ Conti, fino ad arrivare nella zona del feudo monastico di Barbara e degli insediamenti di Montale di Arcevia e Farneto di Serra de’ Conti. Insediamenti che furono oggetto in quell’anno di un’incursione di soldati federiciani proprio per assicurare il sicuro passaggio dell’esercito imperiale. 

Queste informazioni e tanti altri dettagli saranno al centro dell’incontro di venerdì 28 febbraio, nella sala multimediale del locale Museo delle Arti Monastiche di Serra de’ Conti. Inizio ore 21.

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