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Tag: assisi

La corale “Santa Barbara” protagonista della messa nella basilica inferiore ad Assisi

BARBARA – Appuntamento di prestigio quello che ha vissuto la scorsa domenica 30 marzo la corale “Santa Barbara”. La realtà barbarese ha avuto il piacere di animare la messa delle ore 10:30 nella basilica inferiore di san Francesco ad Assisi. 

Durante la celebrazione, molto partecipata, i canori di Barbara con i loro canti hanno arricchito e reso la celebrazione ancora più sentita ed emozionante. Insieme alla corale, oltre al parroco di Barbara don Paolo e al sindaco Massimo Chiù, hanno partecipato un numeroso gruppo di concittadini. Alla funzione religiosa è poi seguito un momento conviviale. 

Prima del rientro a Barbara, la comitiva ha concluso la giornata con un giro turistico per Assisi, con alcuni componenti della corale che hanno fatto da ciceroni rendendo la giornata davvero speciale. Per tutti i partecipanti, è stata una giornata intensa e coinvolgente, sicuramente da ripetere nei prossimi anni.

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Papa ad Assisi: “È tempo che ai poveri sia restituita la parola”

L’incontro del Papa con alcune persone povere ad Assisi

“Grazie ai poveri che aprono il cuore per darci la loro ricchezza e guarire il nostro cuore ferito. Grazie per questo coraggio”. Si è concluso con queste parole, pronunciate a braccio, l’incontro del Papa con 550 poveri giunti ad Assisi da tutta Europa, in vista della Giornata mondiale dei poveri che si celebra domenica 14 novembre. Entrato nella basilica di Santa Maria degli Angeli con il bastone del pellegrino, donatogli da alcuni presenti, Francesco ha ascoltato le testimonianze di giovani famiglie, volontari, ex detenuti, malati e rifugiati. Dopo il discorso, il momento di preghiera. Assisi non è una città come le altre, l’esordio del Papa: “porta impresso il volto di San Francesco, che – con “fatti di vita che valgono più delle prediche” – ci insegna a ”saperci accontentare di quel poco che abbiamo e dividerlo con gli altri. Assisi non è una città come le altre: qui alla Porziuncola, “una delle chiesette che San Francesco pensava di restaurare”, si raccoglieva in silenzio e si metteva in ascolto del Signore. “Anche noi siamo venuti qui per questo: vogliamo chiedere al Signore che ascolti il nostro grido e venga in nostro aiuto”, spiega Francesco: “Non dimentichiamo che la prima emarginazione di cui i poveri soffrono è quella spirituale”.

Assisi non è una città come le altre: qui alla Porziuncola, il luogo dove San Francesco ha accolto Santa Chiara, i primi frati, e tanti poveri che venivano da lui, ci insegna l’accoglienza, che “significa aprire la porta, la porta della casa e la porta del cuore, e permettere a chi bussa di entrare. E che possa sentirsi a suo agio, non in soggezione”. “Dove c’è un vero senso di fraternità, lì si vive anche l’esperienza sincera dell’accoglienza”, la tesi del Papa: ”Dove invece c’è la paura dell’altro, il disprezzo della sua vita, allora nasce il rifiuto. L’accoglienza genera il senso di comunità; il rifiuto al contrario chiude nel proprio egoismo”. Poi la citazione di Madre Teresa, “che aveva fatto della sua vita un servizio all’accoglienza”. “Qual è l’accoglienza migliore? Il sorriso”. “Condividere un sorriso con chi è nel bisogno fa bene a tutt’e due, a me e all’altro”, garantisce Francesco: “Il sorriso come espressione di simpatia, di tenerezza”.

Il cuore del discorso ha i toni forti della denuncia: “Spesso la presenza dei poveri è vista con fastidio e sopportata; a volte si sente dire che i responsabili della povertà sono i poveri! Pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti, sull’ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici, sull’ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura, si getta la colpa sulle spalle dei più deboli”. Per il Papa, invece, è tempo che ai poveri sia restituita la parola, perché per troppo tempo le loro richieste sono rimaste inascoltate. È tempo che si aprano gli occhi per vedere lo stato di disuguaglianza in cui tante famiglie vivono. È tempo di rimboccarsi le maniche per restituire dignità creando posti di lavoro. È tempo che si torni a scandalizzarsi davanti alla realtà di bambini affamati, ridotti in schiavitù, sballottati dalle acque in preda al naufragio, vittime innocenti di ogni sorta di violenza. È tempo che cessino le violenze sulle donne e queste siano rispettate e non trattate come merce di scambio. È tempo che si spezzi il cerchio dell’indifferenza per ritornare a scoprire la bellezza dell’incontro e del dialogo. È tempo di incontrarsi: se noi uomini e donne non impariamo a incontrarci, andiamo verso una fine molto triste”.

Coraggio e sincerità, le parole a commento delle testimonianze ascoltate: “Ho colto, anzitutto, un grande senso di speranza”, la risonanza del Santo Padre: “La vita non è stata sempre indulgente con voi, anzi, spesso vi ha mostrato un volto crudele. L’emarginazione, la sofferenza della malattia e della solitudine, la mancanza di tanti mezzi necessari non vi ha impedito di guardare con occhi carichi di gratitudine per le piccole cose che vi hanno permesso di resistere”. Cosa vuol dire resistere? “Avere la forza di andare avanti nonostante tutto”, la risposta: “Resistere non è un’azione passiva, al contrario, richiede il coraggio di intraprendere un nuovo cammino sapendo che porterà frutto. Resistere vuol dire trovare dei motivi per non arrendersi davanti alle difficoltà, sapendo che non le viviamo da soli ma insieme e che solo insieme le possiamo superare. Resistere ad ogni tentazione di lasciar perdere e cadere nella solitudine o nella tristezza”. “Resistere a quella poca o grande ricchezza che possiamo avere”, aggiunge il Papa a braccio citando la testimonianza di Farzana, che ha confessato: “il mio corpo è qui, ma la mia anima è in Afghanistan”. O quella della mamma romena, in sedia a rotelle, preda da undici anni di un dolore che non le dà tregua. Per lei la speranza ha il volto dei suoi figli, “che l’accompagnano e ridanno la tenerezza che hanno ricevuto da lei”.

M. Michela Nicolais

Il Papa ad Assisi: incontro con alcuni poveri in vista della Giornata mondiale

Papa Francesco tornerà ad Assisi il 12 novembre, in occasione della Giornata mondiale dei poveri. “Giunta quest’anno alla sua quinta edizione, la Giornata mondiale dei poveri, istituita da papa Francesco con lo scopo di sensibilizzare all’ascolto del grido dei poveri e dei sofferenti, sarà celebrata domenica 14 novembre 2021. In preparazione a questo momento che investe tutta la Chiesa, il Papa si recherà in forma privata ad Assisi venerdì 12 novembre, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Francesco incontrerà in forma privata un gruppo di 500 poveri provenienti da diverse parti dell’Europa e trascorrerà con loro un momento di ascolto e preghiera”.

Sarà la quinta volta di papa Francesco ad Assisi, dopo la visita del 4 ottobre 2013, quella del 4 agosto 2016, quella del 20 settembre dello stesso anno per la Giornata mondiale di preghiera per la pace (nel trentennale della prima, voluta da San Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986) e infine del 3 ottobre 2020, in forma privata a causa dell’emergenza Covid, per la la firma della sua enciclica “Fratelli tutti”.

L’appuntamento di giovedì ad Assisi prepara la Giornata mondiale del 14 novembre, quando Francesco presiederà la celebrazione eucaristica nella Basilica vaticana alle 10 con la partecipazione di 2 mila persone, assistite dalle varie Associazioni di volontariato presenti sul territorio di Roma. Saranno loro ad animare la celebrazione con letture e preghiere dei fedeli, per poi concludere insieme con la distribuzione di pasti caldi.

In vista della Giornata, informa Vatican Media, sono tante le iniziative pensate per i più bisognosi. Una particolare attenzione andrà a circa 40 Case-famiglia presenti sul territorio della diocesi di Roma con la distribuzione di alimenti – circa 5 tonnellate di pasta, 1 tonnellata di riso, 2 tonnellate di passata di pomodoro, 1.000 litri di olio e 3.000 litri di latte – e di circa 5mila kit di ausili sanitari alle famiglie bisognose per la salute e la cura della persona.

Un camper attrezzato a effettuare dei test in grado di valutare la presenza del virus HCV (epatite C) e del virus HIV, sarà presente in Piazza San Pietro. Il servizio sarà disponibile dal momento in cui il Santo Padre terminerà la recita dell’Angelus, poco dopo le ore 12, fino alle 18.

Andrea, il ricercatore… sul Corriere della Sera

«La finanza “per” le persone non è un’utopia ma esiste già; ci sono ottimi esempi nel mondo e si tratta soltanto di farli conoscere e replicarli perché possano contaminare positivamente i canali di finanziamento più tradizionali». Andrea Calef, 32 anni, è un «Lecturer» (Assistant Professor) in Economics presso la School of Economics dell’University of East Anglia (Norwich, Regno Unito). Originario di Senigallia (An) dopo studi ed esperienze all’estero dal settembre 2019 tiene qui corsi su mercati finanziari e degli investimenti alternativi e svolge attività di ricerca. Da giovane accademico, ha risposto alla chiamata del Papa, «anche se mi sono chiesto se fossi la giusta persona per prendersi una tale responsabilità che papa Francesco coraggiosamente ha posto sulle spalle dei giovani. Diciamo che sono qui per spirito di servizio». Un’esperienza, nel «villaggio» che si occupa di «Finanza e Umanità» che è stata molto positiva: «Ci sono – prosegue Calef – moltissimi giovani talenti, motivati dal voler contribuire al raggiungimento del bene comune. Si è creata una comunità formata da giovani di tutti i continenti e dai diversi background culturali e professionali». Che lavoro è stato fatto? «Abbiamo cominciato da concetti elementari e definizioni, ovvero la modalità di convogliare i fondi da chi ne hanno in eccesso a coloro che ne abbisognano per finanziare i propri investimenti, giungendo alla conclusione che la finanza può avere un ruolo ed un impatto differenti rispetto agli attuali. Assieme a questo approccio teorico, abbiamo tentato di “comprendere” ed analizzare la realtà, cosa stia funzionando bene e sia buono, cosa stia funzionando male e sia cattivo, cosa possa essere migliorato e le nuove tendenze, come ad esempio il FinTech. La bussola, che utilizziamo per giudicare, è la Dottrina Sociale della Chiesa, sulla cui base poi abbiamo fatto delle proposte».

fonte: https://www.corriere.it/buone-notizie/cards/parte-the-economy-of-francesco-2000-giovani-cambiare-capitalismo-che-esclude/ricercatore.shtml

L’economia di Francesco si incontra ad Assisi

«The Economy of Francesco», l’evento ideato un anno e mezzo fa da papa Francesco per sollecitare giovani economisti e imprenditori a fare un lavoro di squadra per il bene comune, è finalmente realtà. Duemila di loro, provenienti da 120 Paesi, si incontrano, se pure in modalità online, dal 19 al 21 novembre, per proporre la loro economia: «Sostenibile, inclusiva, attenta agli ultimi ».

Confermata la partecipazione di papa Francesco che a chiusura della tre giorni manderà un videomessaggio. Per l’occasione il 21 novembre alle 23 (ore italiane) il monumento al Cristo Redentore a Rio de Janeiro sarà illuminato con i colori simbolo dell’Economy of Francesco: verde, marrone e giallo. «Grazie a San Francesco e a papa Francesco è nato il più vasto movimento di giovani economisti a livello internazionale. È di queste notizie che oggi la società e la Chiesa hanno bisogno», ha dichiarato il direttore scientifico Luigino Bruni

All’evento digitale si potrà assistere in diretta streaming sul portale francescoeconomy.org e avrà come base Assisi con collegamenti in diretta dai luoghi francescani. Sullo stesso portale il programma dettagliato giorno per giorno. Anche avvenire.it rilancerà alcuni degli incontri.

Previste conferenze con relatori di fama internazionale, tra cui il premio Nobel Muhammad Yunus e economisti ed esperti quali Kate Raworth, Jeffrey Sachs, Vandana Shiva, Stefano Zamagni, Mauro Magatti, Juan Camilo Cardenas, Jennifer Nedelsky, Sr. Cécile Renouard oltre a numerosi imprenditori. Tra un anno ad Assisi si terrà il primo incontro in presenza.