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Tag: Foro Annonario

A Senigallia la mostra con i disegni dei bambini della striscia di Gaza – AUDIO e FOTO

Si parla di cultura, società, guerra e pace nella nuova puntata di “20 minuti da Leone”. E’ stata inaugurata recentemente una mostra, Heart of Gaza, con i disegni di bambini e delle bambine provenienti dalla striscia di Gaza, quindi al centro del conflitto tra Israele e Hamas. Un’esposizione aperta fino al 21 gennaio, all’ex pescheria del Foro Annonario di Senigallia, con cui gli organizzatori si prefiggono di sostenere la comunità palestinese, anche con una raccolta fondi, ma soprattutto di sensibilizzare l’opinione pubblica locale e marchigiana su quanto sta avvenendo da mesi in quei territori martoriati dalla guerra. Le interviste raccolte durante l’inaugurazione sono racchiuse in questo servizio in onda venerdì 17 e sabato 18 gennaio alle ore 13:10 e alle ore 20, con un’ulteriore replica domenica 19 a partire dalle 16:50, sempre su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM). L’audio è fruibile anche qui cliccando il tasto “riproduci” del lettore multimediale, accompagnato da alcuni estratti testuali.

Roberto Primavera, del direttivo ANPI di Senigallia: qual è lo scopo della mostra?
Quello principale è di sensibilizzare e aiutare questa comunità con cui siamo riusciti ad incontrarci, per cui sicuramente raccoglieremo anche dei fondi perché c’è bisogno di un grande aiuto a Gaza, perché a Gaza la quotidianità ha dei costi assurdi per effetto di quello che sta succedendo. Chiaramente è anche quello di sensibilizzare e cercare di mitigare l’indifferenza, c’è un’indifferenza enorme di quello che sta succedendo a Gaza e purtroppo dobbiamo anche dire che la situazione non nascono dalle cose terribili che sono successe il 7 ottobre: quello che sta succedendo è terribile ma è il sintomo di una situazione incancrenita da decenni.

Come è stato possibile allacciare il primo contatto con gli organizzatori di questa mostra ce lo spiega Emanuela Pettinari, volontaria del progetto Heart of Gaza.
Questa iniziativa nasce grazie ad una storia di amicizia, cioè l’amicizia fra Mohamed Timraz, un ragazzo che vive nella striscia di Gaza, e Féile Butler, una illustratrice irlandese conosciuta tramite i social. E’ nata l’idea che questa mostra potesse girare il mondo, per dare voce ai bambini che voce non hanno, cioè ai bambini che vivono nella striscia di Gaza. L’iniziativa si sviluppa nella città di Deir al-Bala: gli artisti sono bambini, bambine, ragazzi e ragazze tra i 3 e i 17 anni, che raccontano attraverso questi disegni ciò che vivono, ciò che sperimentano ogni giorno. Da questa loro amicizia è nata la nostra amicizia con Mohamed che ha portato la nostra mostra a Monte San Vito, Chiaravalle, Senigallia, e poi continuerà grazie alla collaborazione di tante persone e di una rete comunitaria che si è creata intorno a questo progetto.
La rete di associazioni del terzo settore che si sono prodigate per arrivare a questo risultato è composta dalle sezioni senigalliesi di Arci, Anpi, la sezione di Monte San Vito dell’Anpi, la banda musicale Roberto Zappi, la bottega del mondo solidale di Chiaravalle, la scuola di pace Buccelletti di Senigallia, Libera, Factory 00, Spazio Lapsus, l’Associazione Cattolica, la Rete per la Pace Subito, gli Amici dell’Unità Solidale e il Gris Marche.

Per l’allestimento alla ex pescheria del Foro Annonario sono stati scelti dei materiali di recupero provenienti dall’alluvione che ha colpito le Marche e soprattutto la zona senigalliese e Valliva nel settembre 2022, mentre sul significato dei disegni interviene Raffaella Persichella, sceneggiatrice e volontaria dell’iniziativa.
Ci sono disegni che parlano del passato, dei loro ricordi, però per la maggioranza ci sono disegni che parlano della loro quotidianità, della difficoltà che stanno vivendo nella striscia di Gaza. La forza e il potere di questi disegni sta nella loro sincerità. Le persone usciranno da questa mostra con una consapevolezza diversa perché sono dei disegni estremamente toccanti.

Al centro c’è sempre il tema della guerra e della violenza. Vescovo Manenti, cosa ci dicono questi disegni?
I bambini di Gaza chiedeno a noi di stare di fronte ai fatti e non alle interpretazioni. Ci dicono che la violenza non risolve i problemi, anzi ne crea di altri, li amplifica, rende irrespirabile l’aria della comunità. Ormai quotidianamente i notiziari ci passano le notizie e il rischio è quello di abituarci alle morti, soprattutto quelle dei bambini. Mi auguri invece che si possa dare voce insieme ai bambini, perché qui c’è di mezzo la dignità e la qualità umana della vita.

Daniele Marzi, perché la Scuola di Pace sostiene questa mostra?
In questo periodo c’è un rigurgito bellicista, sta cambiando la percezione e la mentalità proprio nell’opinione pubblica del fatto che la guerra possa essere nuovamente un’opzione, dopo che l’avevamo bandita, che l’avevamo ripudiata noi come nazione nella nostra Costituzione. Per quanto riguarda il conflitto proprio israelo-palestinese, qui c’è stata un’informazione riduttiva: è come se il conflitto fosse nato il 7 ottobre del 2023. In realtà sappiamo che non è così, che è un conflitto lunghissimo e noi come Scuola di Pace non ci schieriamo da nessuna parte, ma cerchiamo di stare sempre dalla parte delle vittime delle guerre e i bambini sono la più innocente, la prima vittima di tutti i conflitti e cerchiamo di dare voce, quindi, di far vedere anche con questa mostra cosa significa realmente la guerra. La guerra significa morte, distruzione, ingiustizia e questo invece nei media non passa e l’opinione pubblica quindi sta un po’ assuefacendosi alla mentalità che in fondo se io subisco un attacco come ha subito Israele, per esempio, gravissimo e terroristico, ho il diritto di reagire, tant’è che il governo parlava di diritto a difendere, ma in realtà qui si sta avvallando un diritto alla vendetta, perché non c’è una proporzione fra quello che è accaduto e quello che sta accadendo attualmente. C’è un’alternativa, è la non violenza, è discutere, è la diplomazia, è considerare tutti gli esseri umani degni di vivere e portatori di una parte di verità.

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Fragile Equilibrio: i Fotoapprendisti tornano in mostra al Foro Annonario

Dal 15 aprile al 23 aprile tornano in mostra i “Fotoapprendisti” con l’esposizione “Fragile Equilibrio”, patrocinata dal Comune di Senigallia, presso l’ex pescheria del Foro Annonario.

Gli autori che prenderanno parte a questa esposizione, tutti provenienti da differenti esperienze associazionistiche senigalliesi, sono Claudia Barboni, Delia Biele, Francesco D’Amico, Alessando di Lenardo, JaydiMarat, Alessio Giorgetti, Francesco Pollicina, Marinella Mancinelli, Moreno David, Michele Medici, Roberto Olivetti, Antonella Santinelli e Beatrice Servadio.

I 13 fotografi si amalgamano in questa mostra senza perdere la propria individualità ed anzi sviluppando sensibilità, conoscenze e capacità organizzative.
Prenderanno parte all’evento anche Stefano Mariani e Paolo Roscini.

La mostra è stata ideata e realizzata da un gruppo di amici con la passione per la fotografia, i “Fotoapprendisti”, che hanno deciso di offrire alla comunità senigalliese una mostra nata per riflettere sul concetto di equilibrio, agognato stato di quiete risultante dall’annullarsi di forze contrapposte, e sulla fragilità che lo minaccia.

Questa esposizione fotografica non è un “Hortus conclusus”, un giardino recintato, bensì una fucina di idee, senza muri perimetrali, aperta alle nuove generazioni e ai talenti nascosti, alle contaminazioni di stili e generi, capace di crescere oltre le singole appartenenze e arricchendo con la fotografia i luoghi della città messi a disposizione dalla Pubblica amministrazione.
Ciascun autore presenterà i propri “fragili equilibri”, fatti di ricordi, di sentimenti, di visioni, di aspettative, di pensieri, di ricerca e di tecnica, con uno sguardo amorevole verso i grandi Maestri della fotografia senigalliesi del passato e del presente.

Marco Pettinari

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L’arte in mostra nell’ex pescheria di Senigallia

È stata inaugurata venerdì 22 luglio, all’interno dei rinnovati locali dell’ex Pescheria del Foro Annonario, la mostra collettiva d’arte multidisciplinare “Senigallia For Art 2022”. Un’esposizione molto interessante, che va ad animare ulteriormente l’offerta estiva degli eventi culturali di Senigallia e che vede il coinvolgimento di diverse personalità del panorama artistico del territorio: dalla scultura in bronzo di Paola Angeloni ai dipinti di Juri Lorenzetti, passando per la scultura in carta di Giorgio Baldoni e per quella in terracotta di Fabio Falcioni, dalla scultura in legno di Leandro Memè a quella in pietra di Vennarino Olivetti. Ovviamente la mostra, aperta dal professor Stefano Schiavoni, Direttore del Museo Nori Dè Nobili di Trecastelli e del Museo della Mail Art di Montecarotto, non poteva non ospitare anche gli straordinari dipinti del maestro Daniel Salvador Patti, in questa occasione nella doppia veste di artista e curatore di “Senigallia For Art 2022”.

Daniel, diverse volte si è parlato della necessità di creare un città nuovi contenitori espositivi, anche magari in ambienti non convenzionali. Possiamo dire che con questa mostra tu abbia “gettato il cuore oltre l’ostacolo” passando dalle parole ai fatti?
Dieci anni fa proposi all’Amministrazione comunale di riqualificare l’ex Pescheria del Foro Annonario, chiudendola con delle vetrate, per creare un nuovo spazio espositivo da destinare alle mostre e per fortuna qualcuno ha accolto l’idea. Quest’anno, dopo la pandemia, è tornata la possibilità di organizzare le esposizioni artistiche in maniera più serena e sono proprio contento di aver dato il mio contributo alle manifestazioni culturali di Senigallia proprio nella sede che avevo concepito.

Tutte le personalità coinvolte in questa esposizione rappresentano ognuna una specifica e differente tecnica artistica. Come è stato concepito l’allestimento della mostra?
Date le caratteristiche della location, ho scelto di sfruttare i bellissimi banconi del pesce per privilegiare le sculture in diversi materiali: pietra, legno, carta, terracotta e bronzo. Agli estremi della sala, poi, ho disposto dei dipinti: astratti a sinistra e figurativi a destra.

Nel 2018 si è tenuta la tua mostra “Foro Annonario”, introdotta dallo storico dell’arte Claudio Paolinelli, all’interno della Galleria Angelini, il cui soggetto delle opere era appunto il Foro Annonario di Senigallia. A distanza di 4 anni lo stesso Foro, che tanto ti aveva colpito al tuo arrivo in città nel 1989, è diventato la location dell’esposizione “Senigallia For Art 2022”. Possiamo ipotizzare un qualche collegamento?
In effetti appena arrivato a Senigallia, oltre 30 anni fa, quella del Foro Annonario è stata una delle costruzioni che più mi aveva colpito, essendo allora uno dei cuori pulsanti della città. Trent’anni dopo, nonostante l’evoluzione della destinazione d’uso, possiamo dire che continua ad esserlo. Ed è sempre affascinante. Citando la cantante Chiara Galiazzo “si torna sempre dove si è stati bene”.

Dal vernissage la mostra si è rivelata un grande successo. È auspicabile che l’esposizione possa diventare un appuntamento annuale aperto ai molteplici artisti del nostro territorio?
Lo spero proprio, sono molto contento della grande affluenza di pubblico. L’Amministrazione comunale ha apprezzato molto il livello delle opere esposte, mi auguro che questa iniziativa possa diventare un appuntamento annuale che ci consenta di rinnovare le tante espressioni artistiche del territorio.

L’esposizione “Senigallia For Art 2022” è rimasta aperta al pubblico fino a domenica 31 luglio.

Marco Pettinari