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Tag: otto per mille

Domenica 17 settembre 2023, Giornata Nazionale Offerte per il sostentamento dei sacerdoti

“I sacerdoti, donando sé stessi, ci insegnano che Dio è la realtà più bella dell’esistenza umana”. Sono circa 32 mila in Italia i sacerdoti che – come evidenziato da Papa Francesco – si dedicano agli altri. Non solo ai più abbandonati ma ad ognuno di noi. Quotidianamente ci fanno spazio, ci offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le nostre difficoltà.

Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 17 settembre 2023 la Giornata Nazionale delle Offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata nelle parrocchie italiane. La Giornata – giunta alla XXXV edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anticrisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle Offerte deducibili.

Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, le Offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 227 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi più poveri del mondo e 2.500 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2022 si è attestato appena sopra gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2021. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 514,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi (v. comunicato stampa in allegato).

In occasione della Giornata del 17 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni ed avranno la possibilità di ricevere un “dono speciale”: le riflessioni di Papa Francesco. Basterà inquadrare il Qr code, presente sulla locandina con l’immagine del Santo Padre e lasciare i propri dati per ricevere via e-mail ogni settimana i commenti del Papa al Vangelo.

Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione ed iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati sulle numerose storie di sacerdoti e comunità che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

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Cei, oltre 13 milioni di euro per 72 progetti caritativi in tanti paesi del mondo

Il Comitato della Conferenza episcopale italiana per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, nella riunione del 7 e dell’8 luglio, ha approvato 72 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati 13.564.698 euro così suddivisi: 5.273.407 euro per 27 progetti in Africa, 5.429.915 euro per 30 progetti in America Latina; 2.810.454 euro per 14 progetti in Asia; 50.922 euro per un progetto nell’Est Europa.

Tra i 27 interventi nel Continente africano, assume particolare rilevanza quello promosso dai Missionari Oblati di Maria Immacolata che a Belmonte, in Angola, costruiranno nuove aule per l’Istituto scolastico “Padre Mathuni”, che permetterà di ampliare l’offerta formativa, aggiungendo alle sezioni di primaria e secondaria anche quelle tecnico-professionali di sartoria e informatica, e di organizzare corsi pomeridiani di alfabetizzazione per le donne del quartiere. In Kenya, le Piccole Ancelle del Sacro Cuore ingrandiranno la struttura che ospita la scuola primaria “Sacred Heart” a Banana Hill dando la possibilità ad altri 400 bambini appartenenti a famiglie povere di frequentare le lezioni. In Costa d’Avorio, l’arcidiocesi di Gagnoa amplierà il Centro Emaús per garantire corsi gratuiti e attività socioculturali e sportive a circa 700 persone di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Nella Repubblica Democratica del Congo, le suore della Divina Provvidenza potenzieranno e attrezzeranno il Centro di riabilitazione “Guy Homery”, nella città di Kahemba a Sukisa, che offre assistenza a giovani disabili, in particolare quelli affetti da Konzo, una grave malattia che provoca paralisi; attualmente il Centro ne ha in carico più di 160, di età compresa tra 1 e 25 anni.

Tra gli interventi più significativi, 5 sono nel Continente latino-americano. Ad Ampére, in Brasile, gli Agostiniani Scalzi, attraverso l’Associaçâo Social Agostiniana, realizzeranno una fattoria agricola dove coltivare foraggio e insegnare a produrre latte a basso costo alle famiglie più bisognose del territorio. In Messico, la diocesi di Tarahumara, mediante l’Associazione “Todos hermanos”, allestirà un laboratorio di cucito per le donne indigene. In Venezuela la Fondazione Sofia onlus (Salvatorian Office for International Aid) doterà di nuove attrezzature il Centro “Padre Jordan” che, ogni mese, offre assistenza sanitaria a 900 persone. In Costa Rica, l’Universidad Católica ristrutturerà alcuni spazi della sede di San Carlos, colpiti dal sisma, costruendone di nuovi, mentre ad Haiti la diocesi di Les Gonaives ricostruirà un collegio scolastico nel comune di Petit Riviere, fortemente lesionato dai terremoti.

Nel Continente Asiatico, 2 dei progetti vedranno la luce in India. Il primo quello della Hyderabad Archidiocese Social Service Society che promuoverà un programma di agricoltura sostenibile, fornendo sementi, materiali e corsi di formazione e rendendo gli abitanti della zona protagonisti del loro sviluppo. L’altro a Koduppunna, dove le Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori ristruttureranno e amplieranno la “Vijamata Public School”, una scuola ancora segnata dall’alluvione del 2018, facilitando così l’inserimento scolastico di 180 bambini, tra cui piccoli con disabilità motoria o ritardo cognitivo, emarginati e poveri. Nell’Europa dell’Est, la diocesi di Rrëshen in Albania acquisterà computer e materiale informatico per la scuola “San Giuseppe Operaio”, che offre corsi professionalizzanti ai giovani della regione.

M.C.

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Firma dell’8xmille: sì, ma che fine fanno i soldi destinati alla Chiesa cattolica?

All’indomani della Giornata nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica (7 maggio 2023), accompagnata dallo slogan della nuova campagna appena lanciata dalla Cei: “Una firma che fa bene”, qualche dato per farsi un’idea più precisa. Il claim fa riferimento ai gesti di altruismo che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie e che, attraverso la firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, possono moltiplicare la sensazione di benessere per migliaia di volte.

Come firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica. Al contribuente la firma non costa nulla e possono apporla tutti coloro che concorrono al gettito Irpef: chi presenta il 730 o il Modello Redditi, ma anche chi dispone solamente del Modello Cu, perché possiede unicamente redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione. Come è noto, la decisione di chi si esprime serve a stabilire la destinazione dell’intera quota da assegnare, supplendo dunque anche alla mancata espressione di una preferenza da parte di chi non firma.ale; 80 milioni per progetti di sviluppo e solidarietà nel Sud del mondo; 84 milioni per la manutenzione e il restauro delle chiese e 410 milioni per mantenere dignitosamente i circa 32.000 sacerdoti che operano nelle diocesi, 300 dei quali missionari fidei donum nei Paesi più poveri.

Le opere finanziate dalla Chiesa cattolica nell’ultimo anno. Nell’anno 2022 chi firma per la Chiesa cattolica ha contribuito a rendere possibile lo stanziamento di 150 milioni di euro per la carità delle diocesi italiane (mense, centri di ascolto, soccorso a disoccupati, vittime dell’usura, immigrati, emarginati, anziani abbandonati); 53 milioni di euro per altre esigenze di rilievo nazionale; 80 milioni per progetti di sviluppo e solidarietà nel Sud del mondo; 84 milioni per la manutenzione e il restauro delle chiese e 410 milioni per mantenere dignitosamente i circa 32.000 sacerdoti che operano nelle diocesi, 300 dei quali missionari fidei donum nei Paesi più poveri. È possibile visionare un rendiconto dettagliato su www.8xmille.it oppure su https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/.

Filippo Passantino

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Un nuovo ospedale in Etiopia realizzato con i fondi Cei 8 per mille

L’Etiopia ha un nuovo ospedale specializzato in Neuropsichiatria. La struttura si chiama “Araara” – “riconciliazione” in lingua oromo – ed è stata inaugurata nei giorni scorsi a Robe, in Etiopia, da monsignor Rocco Pennacchio, arcivescovo di Fermo e presidente del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, che ha guidato la delegazione della Cei in visita nel Paese africano.

Il Centro specialistico neuropsichiatrico infatti è stato realizzato con i fondi dell’8xmille che i cittadini italiani destinano alla Chiesa cattolica. L’ospedale conta 40 posti letto, ambulatori, reparti e sale per la riabilitazione e accoglierà anche i pazienti più gravi della Missione delle Sorelle di Madre Teresa di Calcutta (avviata dalla stessa Madre Teresa), che a Gobe, a 10 km da Robe, assiste circa 250 malati psichiatrici e neurologici. Il viaggio della delegazione Cei è stato occasione per visitare alcuni progetti, come lo studio televisivo dell’emittente “Catholic Tv Ethiopia – CTV Ethiopia”, realizzato dall’arcidiocesi di Addis Abeba che ha dato vita ad una tv dove lavorano 24 persone di cui 15 laici e che trasmette h24 nell’intero Paese fino al Sudan e all’Eritrea.

Ad Addis Abeba, la delegazione della Cei è poi andata alla struttura per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, voluta dalla Community of Saint John e dotata di dormitorio, mensa, aule e sala polivalente; e alla Casa Ispettoriale dei Salesiani dove è attivo il progetto del Vides “Stop al traffico di esseri umani, un’opportunità per essere liberi di restare” che offre formazione professionale e sostegno nell’inserimento lavorativo ai giovani dai 18 ai 35 anni (attualmente i beneficiari sono circa 1260 ragazzi).

Fuori città, la delegazione ha fatto visita alle Suore Benedettine che stanno provvedendo alla costruzione di un sistema idrico per approvvigionare di acqua potabile il Monastero Holeta e i villaggi limitrofi, e alla Comunità Volontari per il Mondo, ong marchigiana, impegnata nella promozione umana e sociale delle donne vittime di abusi all’estero.

a cura di L.M.

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Vescovi italiani: un fondo di solidarietà contro il caro bollette delle famiglie

“Un Fondo di solidarietà a favore delle diocesi per contrastare l’aumento dei costi dell’energia”. E’ una delle iniziative del Consiglio episcopale permanente, che si è svolto in questi giorni a Matera, dove è in corso il Congresso eucaristico nazionale. In questo particolare frangente storico e sempre nella prospettiva sinodale, è stata approvata la creazione di un Fondo di solidarietà a sostegno delle diocesi per contrastare l’aumento dei costi dell’energia. La somma – 10 milioni di euro – sarà assegnata alle singole diocesi secondo il metodo di ripartizione dell’8×1000 e, dunque, attraverso una quota fissa per ciascuna diocesi e una variabile in base alla popolazione. Il contributo sarà finalizzato a mettere in atto una riduzione dei consumi e a realizzare progetti di efficientamento energetico. L’attenzione alle sfide che il Paese si trova ad affrontare, in un momento storico delicato e complesso a livello mondiale, ha caratterizzato la sessione autunnale del Cep. Secondo quanto si legge in un comunicato diffuso dall’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, sotto la guida del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. I lavori si sono aperti con il ricordo delle vittime dell’alluvione che ha colpito le Marche, delle loro famiglie e di quanti soffrono a causa di questo evento drammatico. Il pensiero è andato poi a suor Maria De Coppi, missionaria comboniana di 83 anni, uccisa il 7 settembre scorso in Mozambico: “Nella sua umiltà – ha sottolineato il cardinale – è una figlia grande delle nostre Chiese in Italia, che non ha rinunciato a servire l’umanità del mondo e il Vangelo nella vita di un popolo lontano. Piccola sorella universale! È segno ella ricchezza dell’esistenza di una donna, di un’anziana e di una missionaria. Un’anziana può dare molto; una donna può dire molto; una missionaria è andata oltre, più avanti, di noi”.

Il presidente della Cei ha quindi offerto una riflessione sui tanti “inverni” che si affacciano sull’Italia: quello “ambientale”, con “l’incertezza sulla disponibilità di gas ed energia, lo spettro del razionamento energetico, il ritorno ad una austerity di cui solo alcuni di noi hanno un lontano ricordo”; quello “sociale”, con “alti livelli di povertà assoluta che persistono nel tempo” e con “il rischio di esclusione sociale superiore alla media europea”; quello “dei divari territoriali”, come quello “ormai atavico tra Nord e Sud” e come quello “delle aree interne, sparse in tutto il Paese, il cui spopolamento e la cui progressiva emarginazione non accennano ad arrestarsi, frammentando il Paese e rendendo ancora più disuguali i cittadini e le opportunità di cui possono fruire”. Il cardinale si è soffermato sul “pesante inverno della denatalità” e su quello “educativo” che concerne “non solo gli scarsi investimenti sull’edilizia scolastica, ma soprattutto la serpeggiante sfiducia nei confronti della ricerca e in generale della cultura, di quella competenza per interpretare i segni della storia e preparare quel nuovo umanesimo di cui non solo l’Italia ha bisogno”. Infine, ha citato “l’inverno delle comunità ecclesiali”, che “pur con belle eccezioni” sono “affaticate dalla pandemia e faticano a recuperare vitalità e vivacità”. Nelle parole del cardinale che hanno avviato il confronto assembleare, non è mancato infine un riferimento all’Ucraina e alla necessità di “non abituarci alla guerra”: “C’è il rischio – ha ammonito – di un’assuefazione alle notizie, che continuamente ci arrivano dai media e che ci inducono a considerarla ineluttabile. La guerra non porta alla pace. Abbiamo bisogno di tenere alto l’interesse e la speranza per la pace”. Le preoccupazioni espresse da Zuppi sono risuonate negli interventi dei vescovi che hanno messo in luce l’urgenza di una partecipazione attiva alla vita democratica del Paese e di un impegno, a vari livelli e da parte dei diversi soggetti sociali, per uscire dalle crisi e avviare un rinnovamento profondo. Le istanze emerse sono confluite nell’Appello alle donne e agli uomini del Paese, dal titolo “Osare la speranza”, approvato e diffuso il 21 settembre.

Immagini e suoni animati al centro di aggregazione ‘Le Rondini’

Il laboratorio finanziato con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa valdese

Prosegue, al centro di aggregazione Le Rondini di Senigallia, il progetto “Incontri – Percorsi di immagini e suoni animati”, sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese e realizzato in collaborazione con l’associazione culturale OttoMani e l’associazione LinC-Luoghi in Comune.

L’obbiettivo è quello di allestire un nuovo spazio creativo e collaborativo dove promuovere la socialità e l’espressione artistica dei ragazzi, il progetto prevede l’implementazione di un piccolo studio di registrazione all’interno del centro aggregativo: un nuovo spazio sollecitato dai giovani e finalmente disponibile a tutte associazioni giovanili e scuole del territorio.

I partecipanti a questo progetto sono i bambini, le bambine e gli adolescenti che frequentano il centro Le Rondini nel doposcuola, sono loro gli autori e gli esecutori di questo percorso multi-mediale che, in 3 tappe distinte e interconnesse, condurrà alla realizzazione di cortometraggi d’animazione.

Il primo laboratorio di Scrittura creativa ha dato vita a racconti personali in cui ciascun partecipante ha condiviso la propria memoria e il proprio immaginario: attraverso la riscoperta della struttura narrativa come modello di produzione testuale, hanno ideato, sviluppato e poi rappresentato delle brevi storie. Con il laboratoriodi Cinema d’animazione hanno trasportato fuori dalla carta i luoghi e i personaggi immaginati e li hanno raccontati nella loro tridimensionalità creando una nuova storia collettiva. Con la tecnica della stop-motion, le storie si sono animate e ora attendono di ricevere suoni e voci. Sarà il laboratorio di Sonorizzazione a concludere il percorso, che con il mese di maggio, si avvia alla sua terza ed ultima tappa. Sono previsti infatti un laboratorio di rumorizzazione per i più piccoli e un laboratorio di musica per i più grandi che chiedono di poter esprimere la loro voce attraverso diversi canali espressivi e comunicativi. A conclusione del progetto saranno previsti momenti di condivisione dei risultati come occasioni di rafforzamento dei legami tra famiglie e comunità. I cortometraggi realizzati saranno presentati anche nelle scuole primarie e secondarie di Senigallia e presso la Residenza per Anziani “Opera Pia Mastai Ferretti”, come opportunità di scambio interculturale e intergenerazionale

Grazie all’impegno dell’associazione Le Rondini e al contributo 8xmille della Chiesa Valdese, la realtà socio-educativa e culturale di Senigallia si arricchisce di un nuovo ambiente dove bambini e ragazzi possono ritrovarsi e condividere interessi e passioni imparando a crescere nel rispetto reciproco.

8×1000 alla Chiesa cattolica: tanti progetti di solidarietà, anche se le firme calano

Il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica gli è stato affidato due anni fa, poco dopo l’inizio della pandemia. Ma Massimo Monzio Compagnoni non è tipo che si scoraggi facilmente e, nonostante tutte le limitazioni che in questo biennio hanno condizionato la vita e il lavoro di tutti, ha portato avanti un processo di rinnovamento e digitalizzazione delle attività di questo settore così delicato per la vita della Chiesa italiana. E, se nell’ambito delle offerte deducibili per i sacerdoti è appena nato il sito www.unitineldono.it, in quello dell’8xmille la questione più spinosa da affrontare è stata certamente quella del calo delle firme, certificato dagli ultimi dati resi noti dal Ministero delle dell’Economia e delle Finanze.

Di quali numeri parliamo, direttore?
Parliamo di una tendenza iniziata 16 anni fa, che però nel 2020, in concomitanza con il primo anno della pandemia, ha fatto segnare un picco che non può essere sottovalutato: le firme per la Chiesa cattolica sono scese da 13 a 12 milioni circa, con una percentuale che è passata dal 77 dell’anno precedente a poco meno del 72%. Contemporaneamente le firme destinate allo Stato sono passate da 2,8 a 3,8 milioni, con un aumento di un milione di unità.

Che spiegazione si è dato?
Certamente la pandemia ha avuto un peso decisivo: moltissimi cittadini hanno sentito il bisogno di sostenere la “macchina dello Stato”, profondamente provata dalla crisi delle strutture sanitarie, forse senza rendersi conto che anche la Chiesa, nello stesso frangente, stava accogliendo quasi due milioni di persone che non avrebbero avuto altre risorse se non quella.

Nessun allarmismo, quindi?
No, nessun allarmismo. Però un segnale che va letto anche alla luce del lento calo dei quindici anni precedenti e che deve assolutamente farci riflettere, come comunità.

In che senso?
Nel senso che dobbiamo riscoprire profondamente l’importanza di ogni firma e dobbiamo farlo a partire dalle famiglie, dalle parrocchie, dalle diocesi. Non possiamo pensare che gli spot della campagna pubblicitaria siano come una bacchetta magica che mette in moto un processo ineluttabile. L’8xmille (così come le offerte) sono strumenti affidati alla nostra responsabilità personale e al nostro impegno. Di ciascun credente, naturalmente ognuno secondo il proprio ruolo.

A proposito della campagna, che sta partendo proprio in questi giorni, come si caratterizza quest’anno?
La campagna di quest’anno è stata sviluppata in continuità con quella dello scorso anno. La firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, si diceva già nel 2021, “non è mai solo una firma; è di più, molto di più”. Le storie e i volti di quest’anno (che, è bene ricordarlo, non sono volti di attori ma dei veri protagonisti dei progetti finanziati con l’8xmille) conducono gli spettatori a fare un passo avanti, cercando di spiegare meglio in cosa consiste quel “molto di più”. È l’amore, si sente dire negli spot, è una casa, una famiglia, la speranza o la felicità, per chi aveva perso tutto. Ma è anche un riscatto, per chi aveva perso lavoro e dignità. Ed è una missione, per chi si realizza anche professionalmente attraverso queste migliaia di progetti finanziati. Ultimo ma non meno importante, ricorda ancora uno degli spot, è “la nostra storia”, come afferma chi grazie ai fondi dell’8xmille ha visto rinascere la chiesa del proprio paese, da tempo inagibile.

Un ventaglio di situazioni che rispecchiano le diverse finalità per cui vengono spesi i fondi. Vogliamo ricordare quali sono?
La legge 222 del 1985 stabilisce che queste finalità sono tre: le esigenze del culto e della pastorale, e quindi anche la manutenzione dei luoghi in cui le comunità cristiane si ritrovano; gli interventi caritativi, in Italia e nei paesi più poveri del mondo; e da ultimo il sostentamento dei 33.000 sacerdoti che sono a servizio delle 227 diocesi del nostro Paese (e in parte, 300 di loro, anche in missione come fidei donum nei cinque continenti).

Perché e per chi, in conclusione, è importante firmare?
Per tutti, ovviamente, perché il denaro che viene ricevuto (e puntualmente rendicontato) dalla Chiesa cattolica viene impiegato a beneficio di tutta la collettività e non solo dei cattolici. È importante però, me lo lasci dire, soprattutto per coloro che, per l’oggettiva complessità della procedura, per un pizzico di pigrizia o semplicemente perché non lo sanno, non esercitano il proprio diritto a firmare. Sono ancora tantissimi, soprattutto tra quelli che non sono “obbligati” per legge a presentare la dichiarazione dei redditi. Proprio per questo è importante ricordare che tutte le firme, indipendentemente dal reddito del firmatario, hanno lo stesso identico valore. Ogni firma è fondamentale. Nessuna esclusa.

a cura di Filippo Passantino

Fondi Cei dell’Otto per mille: più di 8 milioni per sanità ed istruzione nel Sud del mondo

Sono 41 i nuovi progetti approvati dal Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo della Cei per i quali saranno stanziati 8.428.424 di euro. In particolare, 3.771.584 euro per 19 progetti in Africa, 1.771.084 euro per 9 progetti in America Latina, 1.399.989 euro per 10 progetti in Asia, 613.078 euro per 1 progetto in Oceania, 856.330 euro per 1 progetto in Medio Oriente e 16.359 euro per 1 progetto nell’Europa dell’Est.

Tra gli interventi più significativi, viene spiegato, 6 sono in Africa e di questi 3 riguardano l’ambito sanitario: in Benin, la diocesi di Natitingou migliorerà le dotazioni degli ospedali e dei centri sanitari che gestisce; in Ghana la diocesi di Konongo-Mampong acquisterà attrezzature medico-sanitarie per il Centro medico “Pope John Paul II” di Jamasi, mentre in Tanzania la diocesi di Morogoro realizzerà un Pronto soccorso e un’unità di terapia intensiva nell’Ospedale “St. Kizito” di Mikumi” che serve un bacino d’utenza di 50mila persone. Sempre in Tanzania, la diocesi di Musoma intende promuovere lo sviluppo sociale ed economico della popolazione della regione di Mara, soprattutto delle donne, attraverso l’avvio di un Centro per la comunicazione che possa produrre anche programmi radiofonici informativi, educativi e di intrattenimento. In Rwanda, i Gesuiti vogliono rispondere al forte incremento di disoccupati o sottooccupati tra i giovani con diploma superiore o universitario con un progetto di formazione imprenditoriale di cui beneficeranno 400 persone. In Madagascar, la diocesi di Morondava costruirà una scuola primaria a Saronala, cittadina con un bassissimo tasso di scolarizzazione.
In America Latina, i nuovi interventi avranno una particolare rilevanza nel campo sociale: in Brasile, la diocesi di Rio Branco ha pensato di aiutare le famiglie ristrutturando e ampliando il Centro socio-educativo di Brasiléia con l’obiettivo di offrire ai giovani corsi di formazione e possibilità di fare attività sportiva. Lo stesso accadrà in Paraguay con il centro sociale “San Francisco de Asis” di Pedro Juan Caballero, grazie alla diocesi di Concepción. In Ecuador, invece, il Vicariato apostolico di Aguarico sosterrà l’educazione, lo sviluppo della cultura e della lingua della popolazione indigena con iniziative formative per adulti analfabeti in collaborazione con l’associazione trentina Gondwana, con l’avvio di una radio e con la promozione di borse di studio.

Tra i progetti finanziati in Asia spiccano quello della Congregazione di Santa Croce che costruirà una scuola secondaria a Omarpur, nella diocesi di Rajshahi in Bangladesh: un ambiente educativo aperto e di qualità aiuterà a combattere la piaga delle ingiustizie sociali. In India, il “Kerala Labour Movement” della Conferenza dei vescovi cattolici promuoverà la dignità delle persone con disabilità fisica, in particolare donne e bambini oggetto di stigma per l’handicap e la conseguente povertà, attraverso attività di formazione e di avviamento al lavoro.

Alberto Baviera

L’8 x mille che costruisce, anche a Bangui

La scuola realizzata nella capitale della Repubblica Centrafricana

I progetti realizzati a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, grazie all’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, rappresentano “un segno di speranza in un contesto difficile e di sofferenza, che in questi giorni vive un rigurgito di violenza del quale a pagare il prezzo più alto è la popolazione”. Lo sottolinea don Leonardo Di Mauro, responsabile del Servizio per gli interventi caritativi a favore dei Paesi del Terzo Mondo della Cei, aggiungendo che “attraverso i fondi dell’8xmille, la Chiesa italiana riesce ad essere presente e a farsi prossima a tante persone che hanno bisogno d’aiuto e che sono spesso dimenticate”.
Alle porte di Bangui è nata, grazie all’impegno dei frati carmelitani scalzi, la Scuola Agricola Carmel che a novembre ha aperto le porte a una quarantina di giovani che vogliono diventare piccoli imprenditori agricoli.
Inoltre, l’8xmille si è trasformato in solidarietà concreta anche nel complesso pediatrico di Bangui, gestito dal 2018 dall’Opera San Francesco Saverio Cuamm che lavora per migliorare le competenze del personale medico e sanitario e garantire assistenza e farmaci.

Queste e le altre iniziative avviate in Centrafrica, viene spiegato, costituiscono delle luci, soprattutto nelle ultime settimane che – in occasione delle elezioni – hanno visto saccheggi, scontri armati e guerriglie. “Diversi gruppi di ribelli, nell’intento di destabilizzare il Paese, impedire le elezioni e, probabilmente, raggiungere la capitale per l’ennesimo colpo di Stato, hanno seminato paura in numerose città”, racconta padre Federico Trinchero, missionario al Carmel di Bangui, confermando che “in molte città e villaggi non è stato possibile votare”. Il presidente uscente, Faustin Archange Touadera, “è dato per vincente, ma il risultato sarà sicuramente contestato”, afferma il religioso per il quale “quello che si apre, purtroppo, è un periodo buio che non si risolverà né facilmente né rapidamente”.

A.B.

8 x mille: tanti interventi realizzati nel 2019

“Migliaia gli interventi realizzati nel 2019 sul territorio italiano e in quei Paesi che l’Ocse definisce come appartenenti al Terzo mondo”. Lo scrive il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, presentando il “Rendiconto 2019 dell’8xmille alla Chiesa Cattolica”, disponibile online, che presenta il quadro complessivo delle destinazioni dell’8xmille in favore della Chiesa cattolica. “Anche quest’anno – spiega il vescovo – la Conferenza episcopale italiana rende conto di come siano stati impiegati i fondi che i cittadini italiani hanno voluto devolvere alla Chiesa cattolica con la firma dell’8xmille. Se è vero che questo è un dovere nei confronti dello Stato italiano, ancor più forte è il nostro desiderio di far conoscere a tutti le destinazioni di queste preziose risorse, secondo quanto è consentito dalle normative vigenti”.