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Tag: persecuzioni

La Chiesa profuga

chiesa, culto, religione, fede, edifici religiosi

Una chiesa profuga, composta da cristiani costretti ad abbandonare le proprie case, città, paesi: è un fenomeno poco conosciuto quello che emerge dal rapporto di Porte Aperte/Open Doors, intitolato “Chiesa profuga” e che dimostra una relazione tra la persecuzione religiosa dei cristiani e la condizione di sfollato interno o di rifugiato. Esiste, infatti, una forte sovrapposizione tra Paesi di provenienza dei rifugiati e Paesi noti come peggiori violatori della libertà religiosa al mondo. Il quadro globale della persecuzione religiosa, si legge nel documento, offrirà sempre e solo una visione parziale, se ci si limiterà a considerare la Chiesa statica. La persecuzione religiosa, infatti, “non si ferma necessariamente alle frontiere”.

Il Rapporto – pubblicato in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) e in concomitanza con le ultime cifre dell’Unhcr indicanti in 100 milioni il numero di sfollati nel mondo – parla dello “sfollamento dei cristiani dalle loro case e comunità” come di “una strategia deliberata di persecuzione religiosa, volta a cancellare la presenza della cristianità dalle regioni in cui la persecuzione è più intensa”. Secondo il Report, in 58 dei primi 76 paesi della World Watch List (WWL), i cristiani dichiarano…

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Le persecuzioni contro i cristiani, anche oggi

Sono oltre 340 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede, praticamente 1 cristiano ogni 8; i cristiani uccisi sono stati 4.761, 13 ogni giorno; le chiese ed edifici connessi attaccati o chiusi sono stati 4.488, 12 ogni giorno; i cristiani arrestati senza processo, incarcerati sono stati 4.277, 11 ogni giorno; i cristiani rapiti 1.710, 4 ogni giorno. Sono i numeri che emergono dalla World Watch List 2021 (Wwl), il nuovo Rapporto sulla libertà religiosa dei cristiani redatto da Porte Aperte Onlus/Open Doors International e diffuso oggi a Roma.

I 50 Paesi più persecutori. Il rapporto, che prende in esame il periodo che va dal 1 ottobre 2019 al 30 settembre 2020, contiene anche la lista dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. Sono numeri, spiegano da Porte Aperte, che indicano una crescita della persecuzione anticristiana in termini assoluti. Un segno visibile di questo aumento è che per la prima volta, da quando si realizza il report, tra i 50 Paesi della lista vi sono solo nazioni con un livello di persecuzione e discriminazione molto alto e estremo. In cima alla classifica si trova la Corea del Nord, seguita nell’ordine da Afghanistan, Somalia, Libia, Pakistan, Eritrea, Yemen, Iran, Nigeria, India, Iraq e Siria.

La Corea di Kim Jong-Un mantiene saldo il primato dal 2002. Open Doors stima tra i 50 e i 70 mila i cristiani detenuti nei campi di lavoro per motivi legati alla fede. Seguono 4 nazioni islamiche, come evidenza del fatto che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana. In Afghanistan, Somalia e Libia le fonti di persecuzione sono connesse a una società islamica tribale radicalizzata, all’estremismo e all’instabilità endemica di questi paesi: la fede cristiana va vissuta nel segreto e se scoperti (specie se ex-musulmani), si rischia anche la morte. Poi il Pakistan, stabile al 5° posto, dove la persecuzione si manifesta in violenza anticristiana, ma anche in discriminazioni nelle varie aree della vita quotidiana dei cristiani (anche per effetto della legge anti-blasfemia). Chiude la ‘top ten’ l’India dove continua il declino della libertà religiosa dei cristiani sotto la guida del Primo Ministro Modi: il paese continua un processo di induizzazione (facendo leva su un nazionalismo religioso) che lascia sempre meno spazio alle altre fedi. Ben 9 stati hanno adottato leggi anti-conversione.

Daniele Rocchi