Skip to main content

Tag: Premio letterario Patrizia Brunetti

Senigallia, svolta la premiazione del premio letterario nazionale “Patrizia Brunetti”

Si è tenuta sabato 7 dicembre la cerimonia di premiazione della 17esima edizione del premio letterario nazionale “Patrizia Brunetti”. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale Sena Nova, è nata dalla sensibilità del professor Camillo Nardini e dalla volontà della famiglia Brunetti che volle, con questo concorso di poesia, omaggiare negli anni la memoria di Patrizia Brunetti. Il servizio sarà in onda mercoledì 18 e giovedì 19 dicembre alle 13:10 e alle 20, ma un’ulteriore replica ci sarà domenica 22 a partire dalla 16:50. L’audio integrale – compresa la lettura dei componimenti – è disponibile anche in questo articolo, assieme a un breve testo.

«Il premio letterario nazionale Patrizia Brunetti – ha spiegato il presidente dell’associazione Sena Nova di Senigallia Marco Pettinari, nasce 17 anni fa dalla sensibilità di Camillo Nardini, per ricordare la figura di Patrizia Brunetti e da un anno a questa parte purtroppo questo premio diventa anche un momento per ricordare la figura stessa di Camillo che ha voluto questo concorso». Quest’anno la giuria è composta dalle professoresse Anna Annibali, Elisa Santelli, Nadia Gianfranceschi, Silvia Fiora e da Marco Pettinari. «I poeti che hanno partecipato e che rientrano fra i quattro che la giuria ha ritenuto di premiare non sono poeti senigallesi ma provengono da diverse parti d’Italia: Sicilia, Liguria, Emilia Romagna e Sardegna».

«Menzione speciale per un’autrice che in realtà abbiamo già conosciuto anche con lo scorso premio, ovvero Rita Muscardin che è stata premiata per la poesia “Le parole perdute”. Il terzo posto va alla poetessa Grazia Dottore per la sua poesia nel circo di equilibri sbilanciati. Al secondo posto abbiamo una new entry perché è la prima volta che partecipa a questo premio letterario. Erika Giorgione, che è stata premiata con Il libro sono io. Al primo posto si riconferma, perché anche lo scorso anno è stato premiato con il primo posto Stefano Baldinu, con L’ultima vendemmia».

La novità per la prossima edizione è stata annunciata da Patrizia Servizi, la quale ha lanciato la proposta, accolta positivamente dal direttivo di Sena Nova. «Per il prossimo anno allargheremo questo premio letterario alla poesia dialettale e Franco Patonico, uno dei divulgatori della poesia dialettale a Senigallia, entrerà nel comitato organizzativo».

Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.

A “Boscomio” le poesie diventano foglie vive

A “Boscomio”, il bosco urbano di Senigallia, vengono esposte le poesie dei concorrenti selezionati in occasione del “Premio Patrizia Brunetti”. Il presidente di Sena Nova, Camillo Nardini, illustra ai microfoni di Radio Duomo – Inblu questa iniziativa dei “fogli tra le foglie”, che vuole essere anche un invito a scrivere poesie da appendere ai rami degli alberi di “Boscomio”.

L’idea delle poesie appese agli alberi nasce dal Concorso letterario nazionale Patrizia Brunetti. Abbiamo pensato che una poesia scritta bene avrebbe potuto avere come premio originale e anche apprezzato dai concorrenti la possibilità di essere stampata su un supporto fisico rigido, una lastra di metallo o di plexiglas o di cartoncino, e appesa ai rami di “Boscomio”. Tutti ricordiamo che Quasimodo, in una sua famosissima poesia, aveva appeso alle fronde dei salici le cetre, nel senso che questi strumenti, nell’orrore della guerra, diventavano muti e quindi inservibili, pertanto potevano essere appesi a un albero. Nel nostro caso invece le poesie non vogliono essere mute, vogliono parlare a chi si trova a passare sotto l’albero, a chi frequenta “Boscomio”. Insomma, vogliono diventare come le foglie sempreverdi di un albero, capaci di emozionare sempre, senza appassire mai. Questa non è una proposta originale, perché ce ne sono anche al Parco di Bruxelles, a quello di Milano, a quello di Mosca. Non abbiamo bisogno di essere originali a tutti i costi. L’idea ci è piaciuta e allora la realizziamo. Anzi, in questo caso, appendiamo le poesie a “Boscomio” pensando che potrebbero diventare uno strumento di comunicazione interculturale. Addirittura potremmo istituire una Giornata universale delle poesie fra i rami, i “fogli tra le foglie”, che è bella anche come immagine. Tanti rami tese verso il cielo, ciascuno dei quali reca tra le sue foglie un foglio. Questa potrebbe essere una forma di sensibilizzazione ecologica sostenibile capace di interessare le persone di tutte le età: dai bambini ai ragazzi, ai giovani, agli adulti, agli anziani. E’ un’iniziativa che potrebbe coinvolgere anche scrittori e poeti sia regionali che nazionali, invitandoli a partecipare. Così le poesie del bosco diventerebbero uno strumento di conoscenza e di confronto tra culture distanti geograficamente. Pensate al suono gradevole o comunque interessante, fascinoso, se non affascinante che potrebbero creare tante poesie stampate su fogli di metallo mentre oscillano al vento e raccontano le loro storie. Mi viene in mente quando il cantante Yves Montand cantava Les feuilles mortes (Le foglie morte), e diceva che le foglie morte si raccolgono con il rastrello, la pala. Le nostre poesie invece sono foglie sempre vive, fogli sempre vivi tra foglie morte. E allora vi invito a scrivere delle poesie, portarle a “Boscomio”, appenderle fra i rami e poi noi vedremo come valorizzarle. Pensate che bello: “Boscomio” diventa l’unico bosco in Italia dove la voce degli alberi si esprime in poesia!

a cura di Barbara Fioravanti