La veglia Missionaria diocesana sarà sabato 23 ottobre 2021, in Duomo a Senigallia, nella quale si cercherà di scoprire concretamente, con le testimonianze, l’ABC della vita credente, che non è più ovvia. Avremo la video testimonianza di P. Pier Luigi Maccalli, Missionario della Società delle Missioni Africane della diocesi di Crema, arrivato alla notorietà per il suo rapimento in Niger nel Settembre 2018 e il successivo rilascio dopo due anni. Inoltre, in presenza, avremo la testimonianza di P. Giorgio Padovan, Comboniano, che da febbraio è a Pesaro nella comunità di Villa Baratoff, dopo aver vissuto per 25 anni in Brasile come Missionario ad gentes.
Sentiremo come hanno incrociato realmente, con le azioni quotidiane, la concretezza, l’interiorità, i problemi reali, le domande reali della gente incontrata; cosa ha la fede cristiana da offrire per il mangiare, il dormire, il lavorare, l’amare di oggi. Riprendendo le parole di un missionario: “Tu non sentirai mai un africano aprire il vangelo e dire «che bello». Non lo dirà mai! O gli serve per regolarsi stasera su cosa fare o non gli serve per niente”.
A colloquio con Stefano Pioppi, direttore dell’Ufficio missionario diocesano, che ci racconta temi e proposte per aprire mente ed attenzioni alla dimensione della Chiesa universale
Veglia missionaria 2020
Si avvicina l’appuntamento con la Giornata missionaria mondiale di domenica 18 ottobre 2020 e questo importante giorno è preceduto, come da tradizione, dalla Veglia diocesana che si terrà in Cattedrale sabato 17 ottobre, alle ore 21.00 (diretta Radio Duomo e streaming sui social diocesani). Abbiamo raggiunto Stefano Pioppi, direttore dell’Ufficio missionario diocesano di Senigallia: “L’ufficio missionario diocesano è il punto di riferimento e di raccordo per le varie attività missionarie che si svolgono in diocesi: suo compito principale è promuovere, sostenere e coordinare le attività legate alla missione, sia locale, sia soprattutto la missione ad gentes, quella che si vive soprattutto nel Sud del mondo. Quest’anno Papa Francesco ci ha coinvolti con il tema “Eccomi manda me”, la risposta che Isaia offre al Signore nel momento in cui Egli chiede “chi manderò”. è un tema fortemente vocazionale e si inserisce molto bene anche nella dimensione del ‘discernimento’ che la chiesa sta portando avanti, anche a seguito della lettera del nostro vescovo Franco. ‘Eccomi manda me’ può essere la risposta ad una chiamata, per dire che siamo pronti ad accogliere la presenza dello Spirito Santo dopo essere rientrati in noi stessi e dirci che ne vale la pena. Siamo invitati ad imparare a vivere nuove relazioni, non solo con le persone care ma un po’ con tutte le persone, a sperimentare per davvero la fraternità”.
Quest’anno si celebra 94a giornata missionaria mondiale e Pioppi rilancia, forte di un confronto all’interno del Gruppo missionario diocesano, il senso di questa proposta pastorale: “Ci siamo domandati perché continuare a festeggiare ancora questa questa giornata: la risposta ce l’ha data proprio Papa Francesco perché il suo essere ‘tessitore di fraternità’ incoraggia anche a noi a continuare su questra strada, anche quando è difficile, controcorrente. Questo è l’atteggiamento da vivere per rinvigorire la nostra fede, la nostra spiritualità. Lasciamoci provocare anche dalla missione ‘ad gentes’ che porta sempre un poco di freschezza nelle stanche comunità parrocchiali. Inoltre le proposte che il Centro Missionario fa sono varie e su due livelli: una riflessione ed una preghiera personale e comunitaria e contemporaneamente la spinta grande a diventare proprio tessitori di fraternità, a scoprire nuove relazioni. Ci sono proposte che sono legate sia alle celebrazioni domenicali (introduzioni, preghiere, gesti), sia altre posibilità ‘feriali’ (il rosario missionario, adorazione eucaristica, ecc.); l’appuntamento con la veglia missionaria diocesana di sabato 17 ottobre ci convoca tutti: in questa occasione avremo varie testimonianze di persone che sono qua in Italia, insieme ad altre a distanza tramite video.Il 18 vivremo la Giornata missionaria mondiale e l’ultimo invito in questo senso è proprio quello di vivere le proposte di sempre in maniera diversa, avere il coraggio di essere degli otri nuovi per un vino che scorre continuamente e che ha bisogno del nostro ‘eccomi’ per spargere ancora fragranza di vita buona”.
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