Vivere con un fiume

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Il fiume Misa a Senigallia, alle ore 14 dell'11 dicembre 2021
Il fiume Misa a Senigallia, alle ore 14 dell’11 dicembre 2021

E’  una lunga storia quella tra i fiumi e le città. Dai libri della scuola primaria (per molti di noi ‘le elementari’) sappiamo che i primi agricoltori del periodo neolitico costruirono le proprie abitazioni distanti dai corsi fluviali in quanto temevano le inondazioni che causavano danni ai centri abitati e alle coltivazioni, trasferendosi in zone più interne del territorio, rinunciando di fatto ai vantaggi apportati dalla vicinanza dell’acqua (utile per irrigare i campi e abbeverare gli animali) ed evolvendosi quindi in modo più lento e faticoso. Quando poi l’uomo iniziò a capire che anche l’acqua poteva essere controllata e sfruttata a proprio vantaggio nacquero le prime civiltà fluviali, le cui più antiche scoperte degli archeologi erano localizzate presso i fiumi Tigri ed Eufrate in Mesopotamia, lungo la valle del Nilo in Egitto, lungo il corso dei fiumi Indo e Gange in India e lungo i fiumi Giallo e Azzurro in Cina. I fiumi, in pratica, segnarono il passaggio da piccoli insediamenti sparsi dove gli uomini vivevano in gruppi organizzati alla costituzione delle città. Per Senigallia è andata più o meno così, ma la bellezza ed il fascino che dona il passaggio del fiume nel centro storico significa anche responsabilità e capacità di gestire questa presenza così particolare.

Lo abbiamo sperimentato qualche giorno fa (foto), quando la pioggia battente, associata a fenomeni metereologici di forte impatto, ha ridestato la paura dell’alluvione. Quando abbiamo letto, tra i tempestivi avvertimenti comunali “salire ai piani alti nelle zone di Bettolelle, Vallone e Borgo Bicchia; prestare la massima attenzione; non avvicinarsi agli argini” in tanti abbiamo pensato al 2014, a tante ‘fiumane’, pagine di complicata storia senigalliese. E di nuovo si è fatto sentire il dibattito, che troppo velocemente viene accantonato quando torna il sereno, su come rendere più tranquillo il rapporto tra il fiume, anche un ‘piccolo fiume’ come il nostro e insediamenti, attività produttive ed agricole, turismo, pesca. Proprio l’8 novembre scorso…

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Laura Mandolini e Carlo Leone

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